Collegati con noi

Esteri

Missili sull’Ucraina, strage di civili e bambini

Pubblicato

del

“Precisamente sull’obiettivo”. Il ministero della Difesa di Mosca non mostra alcuna pietà ed esulta per l’ennesima ondata di attacchi sulle città ucraine che a Uman, nel centro del Paese, ha fatto strage di civili con almeno 23 morti, di cui 4 bambini, per un palazzo sventrato da un missile nella notte. Una donna e la sua bimba di due anni sono morte a Dnipro e 11 missili sono stati abbattuti dall’antiaerea mentre volavano su Kiev, nel primo attacco missilistico contro la capitale in 51 giorni.

“Il terrore russo affronterà una risposta equa” e “non dimenticheremo alcun crimine”, ha assicurato il presidente ucraino Zelensky. Ma secondo il sindaco filorusso di Donetsk, anche Kiev ha sulla coscienza sette morti, tra cui un bambino, per un attacco che ha colpito un minibus nella città. L’aeronautica ucraina ha annunciato di aver abbattuto 21 missili da crociera e due droni nella notte, ma almeno altri due razzi sono sfuggiti alla contraerea.

Secondo il ministero della Difesa russo, quelli colpiti erano obiettivi militari raggiunti con missili “di precisione a lunga gittata” su aree in cui erano state radunate unità di riserva dell’esercito ucraino. Ma i corpi dei bambini estratti dalle macerie di Uman, dove i soccorsi hanno lavorato senza sosta contro lo scandire inesorabile della conta dei morti, raccontano di una verità ben diversa, fatta di una guerra che si combatte sempre sulla pelle dei tanti, troppi civili morti in 429 giorni di invasione, per attacchi che l’Ue ricorda essere “crimini contro l’umanità”. Con il sangue che scorre sulle strade delle periferie ucraine, non c’è possibilità di dialogo che tenga. Le bombe russe sulla popolazione “sono la risposta della Russia a tutte le iniziative di pace”, ha denunciato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, aggiungendo che “la via per la pace è cacciare la Russia dall’Ucraina” e armare il Paese con gli F-16.

Di fronte a queste stragi, Kiev si mostra infatti sempre più convinta che la fine della guerra non si vedrà con la diplomazia, ma con la tanto attesa controffensiva di primavera, i cui preparativi “stanno per finire”, ha assicurato il ministro della Difesa Oleksii Reznikov. “Non appena ci sarà la volontà di Dio, le condizioni meteorologiche e la decisione dei comandanti, lo faremo”, ha sottolineato. Mosca però non si lascia intimidire e in risposta ha inviato il suo vice primo ministro, Marat Khusnullin, lì dove la battaglia è più feroce, a Bakhmut, per “valutare i progetti di ricostruzione”.

Secondo i russi, mancherebbe infatti poco alla conquista della città simbolo del fronte più duro, mentre lo zar Vladimir Putin ha ribadito che le quattro regioni dell’Ucraina annesse da Mosca sono “terre storiche” della Russia e i loro abitanti “parte del suo popolo”. Con queste prospettive, Kiev ritiene sempre più chiaro che “è possibile sconfiggere il terrore russo solo insieme: con armi per l’Ucraina, con le sanzioni più dure”, ha affermato Zelensky. Ma se da una parte le armi e i tank promessi dalla Nato sono quasi tutti arrivati all’Ucraina – secondo il segretario Jens Stoltenberg – manca invece ancora l’accordo tra i 27 rappresentanti permanenti dell’Ue sul secondo pilastro del piano munizioni per Kiev.

E soprattutto gli agognati caccia occidentali. Intanto, è arrivato l’accordo di principio tra la Commissione Ue e Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria per il ritiro del divieto unilaterale all’import del grano ucraino. Un annuncio che prova a far tirare un sospiro di sollievo a quella che è la colonna portante dell’economia del Paese, in una giornata dove sono ancora una volta le lacrime e il sangue a bagnare una terra martoriata dalla guerra.

Advertisement

Esteri

Zelensky: situazione difficile ma resistiamo nel Kursk

Pubblicato

del

“Il Comandante in Capo Oleksandr Syrskyi ha fornito un aggiornamento sulla situazione in prima linea. In molte direzioni la situazione rimane difficile”. Lo scrive Volodymyr Zelensky su X. “Solo a mezzogiorno, si sono già verificati quasi 70 attacchi russi. Gli scontri si concentrano nelle direzioni di Pokrovsk, Kramatorsk, Lyman e Kursk”. E “le nostre forze continuano le operazioni difensive in aree specifiche delle regioni di Kursk e Belgorod”, ha assicurato, dopo che ieri Mosca aveva annunciato la completa riconquista del Kursk. Zelensky ha chiesto una rinnovata pressione sulla Russia ad accettare la tregua proposta dagli Usa.

Secondo Zelensky “la situazione in prima linea e l’azione dell’esercito russo dimostrano che l’attuale pressione globale sulla Russia non è sufficiente a porre fine a questa guerra. Presto saranno passati cinquanta giorni da quando la Russia ha iniziato a ignorare la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco completo e incondizionato, una proposta che l’Ucraina aveva accettato l’11 marzo”. Per questo motivo, “è necessaria una pressione più tangibile sulla Russia per creare maggiori opportunità per una vera diplomazia”, ha avvertito, ringraziando “tutti coloro che sono al fianco dell’Ucraina”.

Continua a leggere

Esteri

Tragedia al festival Lapu Lapu a Vancouver: suv travolge la folla, morti e feriti

Durante il festival filippino Lapu Lapu a Vancouver, un suv ha investito la folla causando diversi morti e feriti. Arrestato il conducente. La città è sconvolta.

Pubblicato

del

Diverse persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite durante il festival del “Giorno di Lapu Lapu” a Vancouver, nell’ovest del Canada, quando un suv ha investito la folla. La polizia locale ha confermato che il conducente è stato arrestato subito dopo l’incidente, avvenuto intorno alle 20 ora locale (le 5 del mattino in Italia).

Il cordoglio della città e della comunità filippina

La tragedia ha sconvolto l’intera città e, in particolare, la comunità filippina di Vancouver, che ogni anno organizza il festival in onore di Lapu Lapu, eroe della resistenza contro la colonizzazione spagnola nel XVI secolo. Il sindaco Ken Sim ha espresso il proprio dolore: «I nostri pensieri sono con tutte le persone colpite e con la comunità filippina di Vancouver in questo momento incredibilmente difficile», ha scritto su X.

Le drammatiche immagini dell’incidente

Secondo quanto riferito dalla polizia e riportato dalla Canadian Press, il suv ha travolto la folla all’incrocio tra East 41st Avenue e Fraser Street, nel quartiere di South Vancouver. I video e le immagini diffusi sui social mostrano scene drammatiche: corpi a terra, detriti lungo la strada e un suv nero gravemente danneggiato nella parte anteriore. Testimoni parlano di almeno sette persone rimaste immobili sull’asfalto.

Il dolore delle autorità

Anche il premier della Columbia Britannica, David Eby, ha commentato la tragedia: «Sono scioccato e con il cuore spezzato nell’apprendere delle vite perse e dei feriti al festival». La comunità è ora unita nel cordoglio, mentre proseguono le indagini per chiarire le cause dell’accaduto.

Continua a leggere

Esteri

Trump spinge per il cessate il fuoco in Ucraina: “Ora Putin deve aprire ai colloqui diretti”

Pubblicato

del

Donald Trump ha deciso di accelerare i tempi. Dopo mesi di logoramento sul fronte, ora il presidente americano punta a ottenere da Vladimir Putin un’apertura concreta ai colloqui diretti, oltre a una tregua immediata e “senza condizioni” che apra la strada ai negoziati di pace. A dirlo chiaramente è stato lo stesso Trump, mentre da Mosca il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che la Russia è pronta a negoziare.

Il piano di Trump e la controproposta di Kiev

Mentre la Russia rivendica la completa riconquista della regione di Kursk, l’Ucraina propone come contromossa uno schieramento internazionale che impedisca futuri attacchi russi. Una misura di garanzia per evitare che la tregua si trasformi in una nuova aggressione. Nonostante le difficoltà militari, Volodymyr Zelensky sembra disposto a valutare un compromesso “dignitoso” per salvaguardare l’indipendenza ucraina dopo tre anni di guerra.

Il compromesso proposto da Kiev prevede:

  • La difesa della sovranità nazionale senza limitazioni sull’esercito.

  • L’utilizzo degli asset russi congelati in Occidente per il risarcimento dei danni di guerra.

L’ombra della resa dei conti e la pressione di Trump su Putin

Trump, incontrando Zelensky a Roma all’ombra della Cupola di San Pietro, ha fatto capire che il tempo stringe. Ammette apertamente il sospetto che Putin voglia “continuare la guerra” per logorare la situazione e far perdere tempo agli Stati Uniti. Una strategia che Trump non intende subire, rilanciando l’obiettivo di concludere la guerra nei primi 100 giorni della sua presidenza.

L’annuncio della riconquista russa della regione di Kursk, accompagnato dal primo riconoscimento ufficiale dell’uso di truppe nordcoreane da parte di Mosca, alimenta le preoccupazioni. Ma allo stesso tempo, la Russia continua a mostrare difficoltà economiche profonde nonostante il regime autarchico tenti di nascondere la crisi.

Il difficile equilibrio: salvare l’onore per tutti

Per Trump, per Putin e per Zelensky l’obiettivo è quello di poter dichiarare una vittoria:

  • Trump vuole essere il presidente che ha portato la pace.

  • Putin vuole presentarsi come il difensore della “Madre Russia” contro l’Occidente.

  • Zelensky vuole salvaguardare la sovranità e l’onore nazionale.

Il 9 maggio, data simbolica della vittoria sovietica sul nazismo, si avvicina. Putin punta a presentarsi come vincitore, ma senza un vero accordo, la guerra rischia di continuare nel logoramento reciproco.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto