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Mercato da brividi, Inter e Milan insidiano il Napoli

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Il caldo di luglio è asfissiante ma il mercato è in grado di dare i brividi. La serie A sgobba preparando la stagione, le amichevoli forniscono indicazioni frammentarie, ma sono gli addetti alle compravendite a barcamenarsi tra budget ridotti, la pressione dei tecnici e i sogni dei tifosi. Nel Giro d’Italia del mercato è partita forte l’Inter, ma ora è stata appaiata dal Milan. La ‘maglia rosa’ del Napoli rischia parecchio. Attardate per ora le altre big, ma la sorpresa è dietro l’angolo visto che le contrattazioni si chiuderanno fra oltre un mese.

– MILAN: la cessione, dolorosa ma remunerativa, di TONALI ha portato 75 mln che sono stati investiti bene (ne sono stati spesi 107). A centrocampo sono stati inseriti il tuttofare olandese REIJNDERS e lo strutturato LOFTUS-CHEEKS. Dal Chelsea è arrivato anche l’esperto PULISIC, come vice Giroud la scelta è caduta sullo svizzero OKOFOR. E’ in definizione poi l’acquisto del nigeriano CHUKWUEZE, dal Salisburgo, preso come contraltare a destra di Leao, per qualità tecnica dovrebbe sostituire Brahim Diaz. Una rivoluzione intelligente che metterà un ottimo team a disposizione di Pioli.

– INTER: il gretto voltafaccia di LUKAKU ha irrigidito la dirigenza che non vuole più sentir parlare del belga, ma il mercato è a buon punto avendo già inserito due titolari di peso come FRATTESI e THURAM, oltre al difensore BISSECK e un jolly di valore come CUADRADO. Alle partenze di BROZOVIC, SKRINIAR, DZEKO e HANDANOVIC si è aggiunta quella di ONANA che ha fruttato 55 mln. Ora dovrebbero arrivare l’esperto SOMMER, l’ucraino TRUBIN e il difensore TOLOI. I leader della squadra sono ora Barella e Lautaro, che ha rifiutato un’offerta araba sconsiderata di 240 mln per 4 anni. Senza Lukaku non convince del tutto MORATA, l’alternativa è BALOGUN.

– NAPOLI: Rudi Garcia lavora tranquillo e De Laurentiis non ha fretta di muoversi. Sta pensando ai rinnovi di Osimhen e quelli complicato di Zielinski e Lozano. La priorità è sostituire KIM, passato al Bayern per 57 mln con maxi plusvalenza e i papabili sono SCALVINI e KILMAN. A centrocampo vengono seguiti KOOPMEINERS e MAXIME LOPEZ, in avanti piace LO CELSO, ma il settore è ben coperto anche dai riscatti di Raspadori e Simeone.

– LAZIO: MILINKOVIC-SAVIC ha fruttato 40 mln, rimane incerta la situazione di IMMOBILE, attratto dalle sirene arabe. Sarri scalpita, Lotito non vuole farsi prendere per il collo dal Napoli che vuole 30 mln per Zielinski (ne ha offerti 20). Gli altri obiettivi sono PELLEGRINI, TORREIRA o Maxime Lopez. Molto complicato sembra arrivare a BERARDI, prima scelta del tecnico, indispettito anche dalle parole di Lotito. In fase avanzata la trattativa col Chelsea per HUDSON-ODOI. I soldi arabi e della Champions permettono investimenti calibrati, ma sostituire Immobile (che ha trovato il suo vice in CASTELLANOS) non sarebbe facile.

– ROMA: Mourinho continua il pressing per avere Morata, maxi investimento per un 31/enne. L’alternativa rimane SCAMACCA che la società preferirebbe. La punta per supplire all’assenza di Abraham è il problema n.1, poi serve un cenrtrocampista (difficile SABITZER, poco convincente RENATO SANCHES), per il resto c’e’ da piazzare gli esuberi. Considerando l’ottimo innesto di NDICKA, AOUAR e KRISTENSEN la squadra finora si è moderatamente rinforzata facendo quadrare i conti.

– JUVENTUS: la grande incognita del torneo, col mercato nelle mani di Giuntoli che, con l’avallo di Allegri, ha congedato BONUCCI, ha confermato RABIOT e MILIK e ha preso WEAH. Il lavoro maggiore sarà cedere i costosi esuberi (dopo la partenza dei vari DI MARIA, CUADRADO, PAREDES) , poi partire all’assalto di KESSIE e Lukaku cedendo a caro prezzo VLAHOVIC. Incerto il destino di CHIESA che, in caso di partenza, potrebbe lasciare spazio a Berardi o ZANIOLO.

-ATALANTA: molto dipende dalla cessione di HOJLUND, nel mirino di Man United e Psg, con una richiesta di 80 mln che consentirebbe al club di tenere duro alle lusinghe per Scalvini e Koopmeiners. Gasperini ha inserito in porta l’emergente CARNESECCHI, rafforzando la fascia destra con BAKKER e KOLASINAC. Ma tutto è ancora possibile con interrogativi sul futuro di DEMIRAL, PALOMINO, ZAPATA e MURIEL. L’impronta del tecnico si fara’ certamente sentire.

– FIORENTINA: doveva partire AMRABAT, invece sono andati via IGOR e TERZIC, ma il marocchino vuole comunque monetizzare il mondiale. Italiano è stato accontentato un po’ in tutti i settori. Sugli esterni è arrivato PARISI, in attacco (dopo il prestito alla Samp) si attendono cose buone da SABIRI, ma il fiore all’occhiello è a centrocampo: dalla Juve è approdato ARTHUR che, dopo qualche anno in sordina, ha l’occasione per riscattarsi. C’è bisogno di qualche altro aggiustamento ma la via e’ tracciata. Anche le altre squadre stanno provvedendo a trasformarsi. Il TORINO ha inserito BELLANOVA e TAMEZE, pupillo di Juric.

Il SASSUOLO prosegue nelle sua politica dei giovani con VITI, MISSORI, VOLPATO e BOLOCA, e segue Doig. Nel MONZA è arrivato GAGLIARDINI, nel BOLOGNA il difensore BEUKEMA e potrebbe arrivare BERNARDESCHI.

L’EMPOLI ha monetizzato le uscite di VICARIO e PARISI inserendo RANOCCHIA, GYASI e MALDINI, il LECCE ha sostituito BARONI con D’AVERSA, punta il portiere FALCONE e vuole ottenere il massimo dal richiesto H JULMAND che potrebbe essere scambiato con JOAO PEDRO del Fenerbahce.

La Salernitana ha confermato PAULO SOUSA e, per ora, DIA. L’UDINESE ha ceduto BECAO, per ora si tiene BETO e SAMARDZIC. Il VERONA ha ceduto Tameze, si tiene FARONI, ha inserito SAPONARA e prova a prendere BONAZZOLI.

Infine le tre neopromosse: il CAGLIARI di Ranieri ha preso JANKTO, SCUFFET, AUGELLO, SULEMARA e sta per chiudere per SHOMURODOV. Il GENOA di Gilardino dopo MARTIN insegue MEITE’ e sta per piazzare per 17 mln il colpo RETEGUI. Il FROSINONE di Di Francesco ha inserito MARCHIZZA, HARROUI, BRESCIANINI e CUNI.

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Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

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Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

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La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

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“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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