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Matteo Salvini sbarca in Calabria: vinciamo con qualsiasi nome

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Qualunque sia il suo candidato, il centrodestra conquistera’ la Calabria, caccera’ la sinistra. Quanto alla Lega, entrera’ per la prima volta in Consiglio regionale portando un vero cambiamento in una realta’ tanto difficile. Il problema non e’ vincere, quanto avere un “governo tosto” per i prossimi 5 anni. Ne e’ convinto Matteo Salvini che sbarca in Calabria, incassando gli applausi dei suoi fan e qualche piccola contestazione: a Vibo Valentia, circa una decina di persone lo accolgono cantando “Bella Ciao”, a Reggio Calabria la protesta di una contestatrice isolata. Prima a Catanzaro, poi a Vibo Valentia, in serata a Reggio, il segretario federale leghista si lancia nell’ennesima campagna elettorale nel meridione, tutta targata Lega, non piu’ Nord, inaugurando nuove sedi di partito, malgrado la coalizione di centrodestra non abbia ancora presentato il suo candidato governatore. La decisione finale, che spettera’ a Forza Italia, non sara’ il frutto di un altro vertice ma di un giro di telefonate tra leader, nelle prossime ore. Un’attesa vissuta con grande patema d’animo all’interno del partito azzurro, dove la tensione resta altissima. Tuttora, la candidatura considerata in pole position resta quella di Jole Santelli. Una scelta che, se confermata, potrebbe far scatenare la durissima reazione di un pezzo importante del partito calabrese, quello che fa riferimento a Mario e Roberto Occhiuto, tuttora decisi a presentare comunque una loro lista. Uno scontro che non preoccupa minimamente il segretario della Lega: durante la sua intensa giornata calabrese, ribadisce di aspettare tranquillo che Forza Italia fornisca il suo candidato governatore a nome della coalizione: “Il nome arrivera’ a breve. Non mi toglie il sonno: noi della Lega abbiamo solo chiesto che rappresenti il cambiamento. Che sia uomo o donna, di Cosenza o Catanzaro ci interessa poco”. Del resto, qui in Calabria come in tutte le precedenti campagne regionali, Salvini si gestisce autonomamente il suo calendario elettorale, incontrando quanti piu’ cittadini e sostenitori della Lega, tra centinaia di selfie e strette di mano. Una campagna dal sapore storico, se si pensa che sino a oggi il partito di Alberto da Giussano, nel Consiglio regionale calabrese, non aveva alcun rappresentante. Alle ultime regionali, quelle del 2014, vinte a man bassa dal centrosinistra, la Lega, infatti, nemmeno presento’ una sua lista. Appena cinque anni dopo, alle europee, la Lega giunse seconda, con il 22,61%, dietro solo al M5s, forti del 26,69%. In mattinata, accompagnato dal commissario per la Calabria, Cristian Invernizzi, Salvini inaugura a Catanzaro la nuova sede regionale del partito. Qui annuncia un suo progetto, una volta alla guida della Regione, a favore di quella che definisce “l’immigrazione positiva”, secondo la parola d’ordine: “prima i calabresi”. “Stiamo lavorando a un progetto, in tante regioni, non solo in Calabria, da anni ad alto tasso di fuga: il nostro compito e’ quello di privilegiare e incentivare il ritorno nella loro terra di quei quattro milioni calabresi che vivono fuori. Le case devono andare prima a loro, poi a chi viene da altri Paesi”.

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Rafa Benitez: Napoli può vincere lo scudetto, Inter a rischio

Rafa Benitez analizza la corsa scudetto in un’intervista al Corriere della Sera: Napoli favorito, Inter tra campionato e Champions, il peso di Lautaro e Lukaku.

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Una lunga carriera tra successi in Europa, esperienze sulle panchine di Inter e Napoli, e un occhio sempre attento al grande calcio internazionale. Rafa Benitez, intervistato dal Corriere della Sera, analizza con precisione la corsa scudetto italiana, sorprendentemente riaperta nelle ultime settimane.

Napoli favorito per lo scudetto? Per Benitez sì

«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio», ammette Benitez. «Anzi, pensavo addirittura al triplete. Ma il calcio è affascinante proprio per la sua imprevedibilità». Guardando al calendario e agli impegni europei della squadra di Inzaghi, l’ex tecnico ritiene che il Napoli abbia ora «qualche possibilità in più».

Benitez non nasconde il suo affetto per Napoli, dove ha allenato due anni: «Lì ho vinto due titoli e credo di aver dato il via a un cambiamento culturale. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci siamo riusciti».

L’Inter tra campionato e sogno Champions

Benitez vede l’Inter di Inzaghi ancora fortissima, ma sottolinea: «Giocare la Champions ti sottrae inevitabilmente energie mentali. La gara col Barcellona sarà decisiva. In campionato conteranno i nervi saldi più della rosa lunga».

E sulla propria breve esperienza nerazzurra dice: «In sei mesi ho vinto due trofei. Avevo la consapevolezza che serviva un ricambio generazionale. Non sempre le idee coincidono, ma resto convinto delle mie scelte».

Inzaghi e Conte, due filosofie diverse

Ragionando sui tecnici protagonisti della corsa scudetto, Benitez distingue bene i caratteri: «Inzaghi è misurato, solido, trasmette calma. Conte invece si alimenta della tensione, trae energia dal suo temperamento battagliero. Entrambi vincenti, ma con approcci opposti».

Lautaro e Lukaku gli uomini decisivi

Se deve scegliere un uomo chiave per la volata finale, Rafa non ha dubbi: «Lautaro per l’Inter, Lukaku per il Napoli. Due attaccanti determinanti. Senza dimenticare due cervelli in mezzo al campo come Lobotka e Calhanoglu».

L’amore per la panchina

Infine, quando gli chiedono se sente la mancanza della panchina, Benitez sorride: «Sono un uomo di calcio, mi aggiorno continuamente, amo il mio lavoro. Faccia lei».

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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Esteri

Tragedia al festival Lapu Lapu a Vancouver: suv travolge la folla, morti e feriti

Durante il festival filippino Lapu Lapu a Vancouver, un suv ha investito la folla causando diversi morti e feriti. Arrestato il conducente. La città è sconvolta.

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Diverse persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite durante il festival del “Giorno di Lapu Lapu” a Vancouver, nell’ovest del Canada, quando un suv ha investito la folla. La polizia locale ha confermato che il conducente è stato arrestato subito dopo l’incidente, avvenuto intorno alle 20 ora locale (le 5 del mattino in Italia).

Il cordoglio della città e della comunità filippina

La tragedia ha sconvolto l’intera città e, in particolare, la comunità filippina di Vancouver, che ogni anno organizza il festival in onore di Lapu Lapu, eroe della resistenza contro la colonizzazione spagnola nel XVI secolo. Il sindaco Ken Sim ha espresso il proprio dolore: «I nostri pensieri sono con tutte le persone colpite e con la comunità filippina di Vancouver in questo momento incredibilmente difficile», ha scritto su X.

Le drammatiche immagini dell’incidente

Secondo quanto riferito dalla polizia e riportato dalla Canadian Press, il suv ha travolto la folla all’incrocio tra East 41st Avenue e Fraser Street, nel quartiere di South Vancouver. I video e le immagini diffusi sui social mostrano scene drammatiche: corpi a terra, detriti lungo la strada e un suv nero gravemente danneggiato nella parte anteriore. Testimoni parlano di almeno sette persone rimaste immobili sull’asfalto.

Il dolore delle autorità

Anche il premier della Columbia Britannica, David Eby, ha commentato la tragedia: «Sono scioccato e con il cuore spezzato nell’apprendere delle vite perse e dei feriti al festival». La comunità è ora unita nel cordoglio, mentre proseguono le indagini per chiarire le cause dell’accaduto.

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