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Mattarella incontra 12 content creator al Quirinale per spiegare la Costituzione in Shorts

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La democrazia “non puo’ appassire”, i cittadini devono tornare a votare e la Costituzione, che e’ scrigno dei diritti ed e’ “giovane” e duttile, deve essere conosciuta da tutti. Sergio Mattarella ospita per la seconda volta nella sua presidenza alcuni giovani creator, seguiti da migliaia di follower, per parlare direttamente ai giovani della Carta costituzionale e spiegarla con parole chiare, creando un canale diretto con le nuove generazioni. Seduti in cerchio, mentre i canali youtube degli influencer trasmettono la diretta in contemporanea con quella del Quirinale, il Presidente della Repubblica illustra l’articolo 1 della Carta, scelto “per evitare che la democrazia appassisca”. Davanti al continuo calo di affluenza nelle diverse competizioni elettorali, il capo dello Stato lancia il suo allarme e richiama tutti a esercitare il proprio principale diritto: “La sovranita’ popolare, nelle forme previste dalla Costituzione, fu considerata dai costituenti una sovranita’ irrinunciabile, nel senso che il popolo a cui e’ attribuita deve esercitarla per mantenere consolidare e sviluppare la democrazia”. Molti parlano di sovranita’ popolare e il primo modo per esercitarla e’ il voto, e’ l’appello: “per questo spero torni a crescere la partecipazione al voto perche’ quello e’ il momento in cui piu’ di altri il cittadino diventa protagonista ed esercita la sovranita’”.

Come gia’ aveva fatto a fine anno, sollecitando a non pensare di aver esaurito la propria attivita’ di cittadino con un post o un sondaggio, Mattarella ricorda l’importanza del voto, mentre continuano le tornate regionali e a poco piu’ di due mesi dalle elezioni europee: “I diritti sono come in natura, vanno coltivati per evitare che appassiscano, e non possiamo permettere che appassisca la democrazia”. Poi il Presidente, aiutato da Fabio Rovazzi, risponde alle domande giunte sempre via social, e cerca di ‘svecchiare’ la Costituzione, assicurando che in realta’ “e’ estremamente giovane perche’ e’ stata fatta con tanta saggezza da avere norme che si adattano a condizioni anche imprevedibili”. Davanti ai frequenti tentativi di introdurre mille nuove fattispecie negli articoli della carta, Mattarella fa notare che certamente “ci sono condizioni create nel corso dei decenni, allora non prevedibili, ma quelle norme hanno un’elasticita’ e una duttilita’ che si riferisce anche a fattispecie diverse. E’ materia per giovani, non per vecchi”. Mentre si parla ancora una volta di riformarne il testo, il capo dello Stato cerca innanzitutto di farne conoscere i contenuti, in particolare quelli della prima parte, i principi cardine, che non sono al momento oggetto di modifica.

“Vogliamo far avvertire ai giovani l’importanza della Costituzione” spiega durante la diretta social. “Ne ho parlato in Parlamento come di una cassetta degli attrezzi della nostra democrazia, ma e’ qualcosa di piu’ grande – sottolinea – e’ uno scrigno che contiene e tutela i nostri diritti e le nostre liberta’. Per questo e’ importante conoscerla, per usufruire di questi diritti e di queste liberta’”. Nessun accenno alle riforme in corso, ovviamente, su cui ha gia’ fatto sapere di voler mantenere il piu’ stretto silenzio; del resto gia’ dal momento del suo primo insediamento il Presidente aveva concordato sulla utilita’ di riforme, per le quali ha pero’ sempre sollecitato un percorso meditato e condiviso. E dunque cominciando dall’articolo 1, il Presidente spiega che la Carta prescrive che “L’Italia e’ una, ‘una’ non e’ solo l’articolo di un sostantivo, l’Italia e’ una perche’ non e’ una somma o una federazione di repubbliche”. L’Italia e’ poi “una repubblica democratica”, “caratterizzata da liberta’ ed eguaglianza”, “fondata sul lavoro” quindi “non sul privilegio, non sul lavoro altrui”. Ai ragazzi innanzitutto Mattarella fa notare che chi ha grande seguito sui social “ha anche responsabilita’ verso i suoi follower, verso il loro futuro”.

Poi alle diverse domande risponde sul tema della parita’ di genere, perche’ la maggiore presenza delle donne sui luoghi di lavoro “e’ di gran vantaggio per la societa’”, sulla necessita’ di “incrementare il livello culturale del nostro Paese”, sulla necessita’ di essere “sempre di piu’ comunita’”, sull’informazione che “e’ nel pieno di una grande trasformazione che ha stravolto il panorama degli strumenti informativi” mentre c’e’ la necessita’ di “portare il collegamento digitale in tutto il paese per evitare che ci siano cittadini di serie B”. E ancora le prospettive dei giovani e la necessita’ di educazione finanziaria. Infine una nota metodologica, chissa’, forse pensata anche per gli attuali e i futuri legislatori: “Un grande scrittore americano diceva ‘se devo parlare un’ora sono pronto, se devo parlare dieci minuti mi occorrono due giorni, perche’ le parole hanno un senso e vanno pesate ed era una grande saggezza’”. Ma adesso davanti a lui ci sono alcuni influencer e migliaia di ragazzi collegati da casa. L’obiettivo di mantenere un canale aperto con i giovani e’ dichiarato e riporta il sorriso sul volto di Mattarella “Sono stato benissimo con voi, mi sono quasi sentito con sessant’anni di meno” conclude.

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Doppio McTominay, il Napoli abbatte anche il Torino ed è capolista con 3 punti sull’Inter

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Il Napoli approfitta dello scivolone dell’Inter e si riprende la vetta solitaria della classifica a quattro giornate dalla fine. Gli uomini di Antonio Conte superano 2-0 il Torino nel match del Maradona: decide la doppietta di Scott McTominay.

I padroni di casa partono subito forte, creando grosse difficoltà ai granata prima con un batti e ribatti nell’area avversaria e poi con un errore di Milinkovic-Savic sulla pressione di Lukaku, su cui è decisivo il salvataggio di Maripan. Al 7′ ci pensa il solito Scott McTominay a sbloccare la contesa: lo scozzese si avventa su un cross basso di Anguissa ed infila la sfera alle spalle di Milinkovic-Savic.

Tifosi scozzesi. Presenza fissa al Maradona

All’11’ i ragazzi di Paolo Vanoli provano a reagire con una conclusione di Adams, che però viene successivamente fermato per fuorigioco. Qualche minuto più tardi il Torino si spinge in avanti con l’ex Elmas, il cui tiro viene deviato sui piedi di Biraghi che fallisce il cross. Gli ospiti fanno possesso palla, ma ad andare a segno è ancora il Napoli: al 42′ Scott McTominay realizza la sua personale doppietta, trovando la deviazione vincente sul traversone di Politano.

Nella ripresa la squadra granata cerca di accelerare le operazioni per riaprire la sfida, ma fa fatica a rendersi pericolosa dalle parte di Meret. Nel frattempo Antonio Conte deve fare i conti con gli infortuni di Buongiorno ed Anguissa, che vengono rispettivamente rilevati da Marin e Billing. Quest’ultimo è subito protagonista poiché al 61′ colpisce una clamorosa traversa su cross di Spinazzola. Al 78′ il neo-entrato Karamoh lascia partire un traversone insidioso, ma Olivera è attento e lo prolunga in calcio d’angolo.

Il secondo tempo del Napoli non è affatto fortunato sotto il punto di vista degli infortuni, dato che anche Lobotka accusa qualche problema fisico: lo slovacco viene sostituito a pochi minuti dal termine. Nel finale gli azzurri amministrano il 2-0 e portano a casa una vittoria fondamentale in ottica Scudetto. In virtù di questo successo, infatti, il Napoli torna in testa alla classifica salendo a 74 punti, a +3 sull’Inter. Nel prossimo turno i campani saranno impegnati nella trasferta del Via del Mare contro il Lecce, in programma sabato.

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Esteri

Tragedia al festival Lapu Lapu a Vancouver: suv travolge la folla, morti e feriti

Durante il festival filippino Lapu Lapu a Vancouver, un suv ha investito la folla causando diversi morti e feriti. Arrestato il conducente. La città è sconvolta.

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Diverse persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite durante il festival del “Giorno di Lapu Lapu” a Vancouver, nell’ovest del Canada, quando un suv ha investito la folla. La polizia locale ha confermato che il conducente è stato arrestato subito dopo l’incidente, avvenuto intorno alle 20 ora locale (le 5 del mattino in Italia).

Il cordoglio della città e della comunità filippina

La tragedia ha sconvolto l’intera città e, in particolare, la comunità filippina di Vancouver, che ogni anno organizza il festival in onore di Lapu Lapu, eroe della resistenza contro la colonizzazione spagnola nel XVI secolo. Il sindaco Ken Sim ha espresso il proprio dolore: «I nostri pensieri sono con tutte le persone colpite e con la comunità filippina di Vancouver in questo momento incredibilmente difficile», ha scritto su X.

Le drammatiche immagini dell’incidente

Secondo quanto riferito dalla polizia e riportato dalla Canadian Press, il suv ha travolto la folla all’incrocio tra East 41st Avenue e Fraser Street, nel quartiere di South Vancouver. I video e le immagini diffusi sui social mostrano scene drammatiche: corpi a terra, detriti lungo la strada e un suv nero gravemente danneggiato nella parte anteriore. Testimoni parlano di almeno sette persone rimaste immobili sull’asfalto.

Il dolore delle autorità

Anche il premier della Columbia Britannica, David Eby, ha commentato la tragedia: «Sono scioccato e con il cuore spezzato nell’apprendere delle vite perse e dei feriti al festival». La comunità è ora unita nel cordoglio, mentre proseguono le indagini per chiarire le cause dell’accaduto.

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Cronache

Verso Conclave tra suffragio e diplomazia, domani la data

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Secondo il testo liturgico che definisce le regole e le modalità di cosa avviene dopo la morte di un Papa – l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis -, il Conclave inizia tra il 15/o e il 20/o giorno dal decesso, quindi tra il 5 e il 10 maggio prossimi. Oppure tra il 6 e l’11 maggio se si conta dal giorno successivo alla morte. Anche questo ‘busillis’ sarà risolto domattina, quando la quinta congregazione generale dei cardinali stabilirà la data definitiva. Il calendario della settimana prevede congregazioni la mattina alle 9.00 e, nel pomeriggio alle 17.00, le messe dei ‘novendiali’ nella Basilica vaticana: il ciclo dei nove giorni di suffragio, iniziato ieri con la messa esequiale presieduta in Piazza San Pietro dal cardinale decano Giovanni Battista Re, si esaurirà domenica 4 maggio.

Dopo di che il possibile ingresso in Sistina e l'”extra omnes” che apre il Conclave. I 135 ‘elettori’ (134 considerando il forfait per motivi di salute del cardinale di Valencia Antonio Canizares Llovera) stanno convergendo a Roma. Molti si conosceranno direttamente nelle congregazioni, dove, in tema di strategie che porteranno all’elezione del nuovo Papa, conterà molto anche il peso di non-elettori, cioè i cardinali ‘over-80’, che mantengono la loro capacità di influenza e di orientare consensi. Una sorta di ‘grandi elettori’, insomma, anche se poi nel chiuso della Sistina ognuno risponde a sé stesso e, secondo quello che è il metro cattolico, allo Spirito Santo. Tra questi ‘grandi vecchi’ c’è sicuramente il 91/enne decano Re, mentre non si sa tra gli italiani quanto potranno esercitare un ruolo di indirizzo ex presidenti Cei come Camillo Ruini e Angelo Bagnasco.

Fra gli stranieri con capacità di spostare voti, e non presenti in Conclave, ci sono il cardinale di Boston Sean Patrick O’Malley, il più attivo promotore della lotta agli abusi sessuali, quello di Vienna Christoph Schoenborn, fine teologo ex allievo di Joseph Ratzinger e fiduciario di papa Bergoglio in ruoli-guida di vari Sinodi come quelli sulla famiglia, o l’ex prefetto dei vescovi, il canadese Marc Ouellet, influente anche in America Latina, da ex presidente della Pontificia Commissione competente. Intanto oggi, la scena tra i ‘papabili’ è stata tutta per Pietro Parolin, già segretario di Stato, che ha presieduto in Piazza San Pietro la seconda messa dei ‘novendiali’, davanti ai 200 mila partecipanti al Giubileo degli adolescenti.

Da stretto collaboratore di papa Bergoglio, la sobrietà, il piglio sicuro ma anche affabile e umano con cui ha portato avanti la celebrazione ha ricordato quelli dell’allora prefetto per la Dottrina della fede e decano del Collegio cardinalizio Joseph Ratzinger nell’officiare venti anni fa i funerali di Giovanni Paolo II, uscendone come l’unico vero candidato alla successione. Nella messa di oggi, in cui ha assimilato la tristezza, il turbamento e lo smarrimento per la morte di Francesco a quelli degli “apostoli addolorati per la morte di Gesù”, Parolin è come se avesse esposto sinteticamente una sorta di suo ‘programma’, sulla scia del grande pontificato appena concluso. Ha spiegato che l'”eredità” del Pontefice “dobbiamo accoglierla e farla diventare vita vissuta, aprendoci alla misericordia di Dio e diventando anche noi misericordiosi gli uni verso gli altri”.

“Solo la misericordia guarisce e crea un mondo nuovo, spegnendo i fuochi della diffidenza, dell’odio e della violenza: questo è il grande insegnamento di Papa Francesco”, ha sottolineato, a proposito di un Pontefice che alla misericordia dedicò anche un Anno Santo straordinario. Papa Francesco “ci ha ricordato che non può esserci pace senza il riconoscimento dell’altro, senza l’attenzione a chi è più debole e, soprattutto, non può esserci mai la pace se non impariamo a perdonarci reciprocamente, usando tra di noi la stessa misericordia che Dio ha verso la nostra vita”. Una misericordia che è guida anche nell’azione diplomatica della Santa Sede, come si è visto ancora ieri nell’incontro in Basilica tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, in una foto che ha fatto il giro del mondo ed è rimasta l’emblema della giornata: non pochi l’hanno definita “l’ultimo miracolo di papa Francesco”.

Zelensky ieri ha anche incontrato proprio Parolin, capo della diplomazia d’Otretevere, ringraziando poi su X “per il sostegno al diritto dell’Ucraina all’autodifesa e al principio secondo cui le condizioni di pace non possono essere imposte al Paese vittima”. E oggi, per l’incontro in Basilica, l’ambasciatore ucraino Andrii Yurash ha riconosciuto con l’ANSA “il grande sostegno della Santa Sede”.

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