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Cronache

Maresca dà un consiglio a Basentini: in Antimafia dica “ho sbagliato e chiedo scusa agli italiani perbene” e poi risponda alle domande

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Sarà perché mio padre era un professore di filosofia che ogni tanto mi vengono in mente degli aforismi filosofici. “Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare.”
Lo diceva Socrate, il pensatore greco per cui il primo passo per raggiungere la conoscenza della verità è quello di ammettere la propria ignoranza: come amava ripetere, infatti, il vero sapiente è colui che sa di non sapere perché solo chi conosce la propria ignoranza è interessato a cercare la verità.
Oggi viene audito dalla Commissione parlamentale Antimafia l’ex Capo del DAP, il dottor Francesco Basentini. La Commissione sta cercando di scoprire la verità sulle scarcerazioni dei mafiosi nel periodo del lockdown e lo sta facendo ascoltando numerose persone.

Oggi tocca all’ex responsabile del Dipartimento, lui dovrebbe aiutare a scoprire la verità. Il problema, però, a quanto sembra emergere dalle sue dichiarazioni riportate nei giorni scorsi da alcune agenzie di stampa, è che non mi pare sia partito col piede giusto. Almeno socraticamente parlando.

Sembra infatti fin troppo sicuro della sua verità. Che poi quando non nasce dal confronto è solo una versione, la sua versione. Addirittura secondo lui, la circolare del 21 marzo sarebbe stata un esempio per tutto il mondo. Sarebbe stata copiata ed imitata.

Io non so se questo sia vero. Non dispongo dei dati di confronto di tutti i Paesi del mondo e neanche di quelli più all’avanguardia nella lotta alle mafie. Nè conosco le condizioni delle carceri in quei Paesi, nè l’incidenza e la pericolosità del fenomeno mafioso. Ma so, per averlo sperimentato sulla mia pelle, quali sono stati in Italia gli effetti di quella circolare e della tracotanza di chi pensa di avere la soluzione in tasca.
Se si fanno confronti con altre realtà si devono studiare tutte le variabili. Perché se una cambia, la soluzione è differente ed il ragionamento rischia di essere viziato.

Sono stato abituato nella vita e nella professione di magistrato antimafia ad imparare dai miei errori.
E di errori ne ho fatti tanti. Del resto, non conosco nemmeno “tutte le leggi”. Anche se dopo gentile invito sto cercando di correre ai ripari, almeno per quelle più importanti. Ma per imparare occorre prima ammetterli gli errori.
Ma forse sono solo un nostalgico della verità. Socrate riteneva di svolgere, nei confronti della verità, lo stesso lavoro che faceva sua madre quando aiutava le donne a partorire i loro figli: Socrate si sentiva un ostetrico di anime, che aiutava gli intelletti a partorire il loro autentico punto di vista sulle cose.
Oggi si potrebbe chiamare spirito critico. Anche se non se ne sente quasi più parlare.
I giovani sono sempre più massificati e gli esempi che la nostra generazione dovrebbe dare loro sono tutt’altro che rassicuranti.

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Non mi resta che augurarmi che la prima frase del dottor Basentini oggi pomeriggio in audizione sia “ho sbagliato e chiedo scusa agli Italiani perbene”.

Sarebbe un grande segno di umiltà ed un esempio per la comunità delle persone che credono ancora nello Stato e nella Giustizia.

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Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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Cronache

Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta

Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

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Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.

Il malore improvviso e le indagini in corso

Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.

Una comunità sconvolta dal dolore

La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».

I precedenti inquietanti della clinica

La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.

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