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Cronache

Maradona campione d’incasso su Aste Bolaffi, 15mila euro la maglia di Pisa – Napoli del campionato 90-91

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Maradona è stato il campione assoluto dell’asta di Football Memorabilia svoltasi in modalità internet live sul sito di astebolaffi.it. La rara maglia numero 9 indossata dal Pibe de Oro in Pisa-Napoli, nel campionato ’90-’91, è salita fino a 15mila euro, dopo un’accesa competizione. Lascia l’Italia per il Regno Unito, insieme alla 10 della stagione ’86-’87, venduta a 8.125 euro. Centinaia i partecipanti all’asta che da tutto il mondo si sono contesi i lotti più importanti, tra cui il primo contratto da calciatore professionista di Giampiero Boniperti alla Juventus. Se l’è aggiudicato a 6.000 euro un imprenditore torinese, non di fede bianconera. “Sono molto soddisfatto per i risultati dell’asta in generale e per quello del contratto di Boniperti in particolare – commenta l’ad di Aste Bolaffi, Filippo Bolaffi – Da tifoso juventino mi rimane un po’ di amaro in bocca per il fatto che questo pezzo non potrà fare bella mostra di sé allo Juventus Museum”.

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Cronache

Campobasso, paziente dichiarato morto ma è vivo: “Papà” chiama mentre i familiari preparano il funerale

ll’ospedale Cardarelli di Campobasso un uomo è stato dichiarato morto per errore. La famiglia lo scopre vivo grazie a una telefonata. Nessuna denuncia.

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Campobasso, paziente dichiarato morto ma è vivo: “Papà” chiama mentre i familiari preparano il funerale

Un errore che ha dell’incredibile quello accaduto all’ospedale Cardarelli di Campobasso, dove un uomo è stato dichiarato morto per sbaglio, generando momenti drammatici e surreali per i suoi familiari. A causare il caos sarebbe stato uno scambio di cartelle cliniche all’interno del reparto di Medicina.

La vicenda è stata raccontata direttamente dai familiari del 67enne di Ripalimosani, protagonista suo malgrado dell’episodio. La figlia, avvisata telefonicamente dal personale sanitario con una comunicazione secca – “Signora, suo padre purtroppo è morto. Ha avuto un arresto cardiaco” – è corsa in ospedale con la sorella, allertando nel frattempo un’agenzia di pompe funebri.

La telefonata inaspettata

Mentre le due donne erano in ospedale a parlare con una dottoressa, sul telefono di una di loro è comparsa una chiamata: sul display, il nome salvato era “Papà”. Incredula e con il cuore in gola, la donna ha risposto: dall’altra parte del telefono, la voce familiare del padre le ha chiesto semplicemente: “Ma come mai non venite?”.

L’uomo era vivo e stava bene, anzi, era stato dimesso proprio quel giorno. Solo allora i sanitari si sono resi conto del clamoroso errore: una scambio di cartelle cliniche con quelle di un altro paziente deceduto.

Nessuna denuncia, ma tanto sconcerto

Nonostante lo shock e il trauma emotivo vissuto, la famiglia ha deciso di non sporgere denuncia contro l’ospedale. Ma l’episodio ha suscitato forti reazioni, sollevando interrogativi sulle procedure interne e sui controlli nella gestione dei dati clinici all’interno della struttura sanitaria.

Il Cardarelli di Campobasso, già in passato finito sotto i riflettori per carenze strutturali e organizzative, dovrà ora fare chiarezza su quanto accaduto, per garantire che errori simili non si ripetano.

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Circumvesuviana, carrello deraglia tra Castellammare e Pioppaino: Eav presenta denuncia per possibile sabotaggio

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Un nuovo episodio scuote il servizio ferroviario della Circumvesuviana. Questa mattina un carrello motore è uscito dai binari nel tratto tra le stazioni di Castellammare di Stabia e Pioppaino, provocando l’interruzione della linea Napoli-Sorrento. Fortunatamente nessun passeggero è rimasto ferito, ma i disagi alla circolazione sono stati significativi, parzialmente contenuti con l’attivazione di bus sostitutivi.

Una pietra accanto ai binari: ipotesi sabotaggio

A destare allarme è stato il ritrovamento di una grossa pietra proprio accanto ai binari nel tratto dell’incidente. In una nota ufficiale, Eav, l’azienda che gestisce la linea, ha fatto sapere che non si può escludere che l’ostacolo abbia causato l’urto che ha determinato l’uscita del carrello dai binari.

Per questo motivo, “a tutela dell’incolumità e della sicurezza”, Eav ha annunciato che presenterà denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica, affinché siano svolti gli accertamenti necessari.

Un episodio grave in un contesto già fragile

Il sospetto di un atto doloso su una linea ferroviaria già fragile e spesso oggetto di proteste e segnalazioni da parte degli utenti accende i riflettori ancora una volta sulla sicurezza delle infrastrutture e sulla necessità di intensificare i controlli. L’ipotesi che si possa essere trattato di un sabotaggio preoccupa profondamente i vertici dell’azienda e gli stessi pendolari che ogni giorno viaggiano lungo la tratta vesuviana.

Indagini in corso

Le forze dell’ordine, allertate dalla direzione dell’Eav, hanno avviato i primi rilievi. Nei prossimi giorni sarà fondamentale stabilire con certezza le cause tecniche dell’incidente e l’origine del masso trovato sui binari, per capire se si sia trattato di una manomissione volontaria o di un evento accidentale.

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il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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