Il tema del mantenimento dei figli maggiorenni continua a essere uno dei più delicati nelle dinamiche familiari, soprattutto in contesti di separazione o divorzio. Le recenti novità legislative e le pronunce giurisprudenziali mettono in evidenza un equilibrio necessario: da una parte, il dovere dei genitori di supportare i figli nella loro crescita e formazione; dall’altra, l’importanza della responsabilità personale dei figli nel perseguire l’autonomia economica.
Un obbligo senza limiti d’età rigidi
In Italia, il mantenimento dei figli non è vincolato a un’età specifica, come spesso si crede. Il criterio principale è l’indipendenza economica del figlio, che si verifica quando questi è in grado di sostenersi autonomamente. Questo principio, sebbene giusto in linea di principio, apre la porta a una serie di situazioni complesse che richiedono un’attenta valutazione da parte della legge e della giurisprudenza.
La giurisprudenza: un monito alla responsabilità
Le recenti sentenze della Corte di Cassazione sottolineano che l’obbligo di mantenimento non è incondizionato soprattutto con riguardo al figlio “adulto”. In particolare, è stato ribadito che il figlio maggiorenne deve dimostrare un impegno attivo nella ricerca di un’occupazione o nel completamento del proprio percorso formativo. La sentenza n. 24391 del 2024 ha rafforzato l’idea che l’autoresponsabilità del figlio sia determinante: chi non dimostra un’autentica volontà di costruire il proprio futuro lavorativo e di curare la sua preparazione, professionale, tecnica e di essersi attivato con impegno nella ricerca di un lavoro, rischia di perdere il diritto al mantenimento.
L’impegno dei figli e i limiti dei genitori
La responsabilità del figlio nel dimostrare impegno e serietà è essenziale per bilanciare il dovere genitoriale. Come sottolineato dalla giurisprudenza, i genitori non possono essere obbligati a sostenere indefinitamente un figlio che non persegue con determinazione la propria indipendenza economica. Questo approccio non solo tutela i genitori da un onere potenzialmente illimitato, ma promuove un principio educativo importante: il dovere di ciascun individuo di costruire il proprio futuro.
Il dialogo come strumento centrale
La questione del mantenimento dei figli maggiorenni non riguarda solo aspetti economici, ma coinvolge dinamiche relazionali e responsabilità reciproche. È fondamentale che i genitori e i figli instaurino un dialogo aperto, basato su aspettative chiare e realizzabili. La legge, con le sue linee guida, fornisce un quadro di riferimento, ma spetta alle famiglie trovare un equilibrio che rispetti i bisogni e le capacità di ciascun membro.
Un approccio equilibrato e responsabile
Il mantenimento dei figli maggiorenni richiede un’attenta considerazione delle specificità individuali, ma anche un impegno condiviso verso l’autonomia e la responsabilità. La legge e la giurisprudenza offrono strumenti utili per navigare queste situazioni, ma è il dialogo all’interno delle famiglie a fare la differenza. In un contesto sociale ed economico in continua evoluzione, è cruciale promuovere una cultura della responsabilità, dove il supporto genitoriale sia accompagnato da un autentico impegno dei figli verso la costruzione del proprio futuro.
*Avvocato/esperta di diritto di famiglia