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Cronache

Mafia, nuove perquisizioni per l’inchiesta sulle stragi del ’93

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Cercare conferme alle dichiarazioni rese da Giuseppe Graviano, capo del mandamento di Brancaccio di Palermo, davanti alla corte di assise di Reggio Calabria nel cosiddetto processo alla ”ndrangheta stragista’ nel quale e’ stato condannato all’ergastolo. Sarebbe questo lo scopo delle perquisizioni scattate all’alba di oggi nell’ambito dell’inchiesta della Dda fiorentina sulle stragi mafiose del 1993 di Firenze, Milano e Roma, che vede coinvolti Silvio Berlusconi e Marcello dell’Utri. Gli agenti della Dia, coordinati dagli aggiunti Luca Turco e Luca Tescaroli e dal procuratore Giuseppe Creazzo, si sono presentati alla porta di casa di una decina di persone residenti tra Palermo, Roma e Rovigo, tutte incensurate e tutte non indagate: tra loro figurerebbero il fratello, la sorella, le mogli e i figli di Giuseppe e Filippo Graviano e altri soggetti considerati dagli inquirenti vicini alla famiglia. Destinataria delle perquisizioni sarebbe stata anche la vedova del cugino dei Graviano, Salvo, morto anni fa: stando a quanto riferito da Giuseppe Graviano avrebbe custodito lui una scrittura privata con i nomi dei finanziatori, tutte persone decedute, a cui sarebbero stati collegati i 20 miliardi di lire che il nonno del boss di Brancaccio avrebbe consegnato a Silvio Berlusconi per investirli nel campo immobiliare, come dichiarato sempre da Giuseppe Graviano in aula a Reggio Calabria nel processo nel quale e’ stato condannato all’ergastolo. I riscontri cercati oggi riguardavano anche quella scrittura privata: secondo quanto appreso non e’ stata trovata. Parlando davanti ai giudici calabresi nel febbraio del 2020 Graviano, gia’ condannato per le stragi del ’92-’93 e per l’omicidio di don Pino Puglisi, aveva rotto un silenzio durato 26 anni, sostenendo anche di aver incontrato, mentre era latitante, per tre volte Berlusconi. Dichiarazioni tutte bollate gia’ nell’immediatezza come “totalmente e platealmente destituite di ogni fondamento, sconnesse dalla realta’ nonche” palesemente diffamatorie” dall’avvocato del leader di Forza Italia Niccolo’ Ghedini. Proprio quanto riferito da Graviano in aula a Reggio Calabria e’ stato pero’ all’origine dell’accelerazione delle indagini condotte dalla Dda di Firenze guidata da Giuseppe Creazzo. Quest’anno Graviano e’ stato anche sentito come testimone dai magistrati fiorentini per due volte: le sue dichiarazioni pero’ non avrebbero aggiunto nulla a quanto aveva gia’ detto al processo alla ”ndrangheta stragista’ La riapertura delle indagini su Berlusconi nell’ambito del procedimento per le stragi mafiose del 1993 risale a oltre quattro anni fa ed era stata disposta in seguito alla trasmissione, da Palermo a Firenze, delle intercettazioni in carcere di Giuseppe Graviano ordinate alla procura siciliana. Allora si era parlato di un “atto dovuto” per poter svolgere gli accertamenti del caso. Sempre per le stragi del 1993 Berlusconi insieme a Dell’Utri e’ stato gia’ indagato e archiviato dai pm fiorentini altre due volte.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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It-alert spaventa cittadini, messaggio impazza sui social

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L’It-Alert inviato sui telefonini di tutta Roma ha spaventato i cittadini che alle 13:10 hanno ricevuto il messaggio da parte della Protezione Civile Nazionale. Sui social impazza la protesta con molti utenti che ritengono eccessivo l’utilizzo del sistema – previsto per gravi emergenze o catastrofi imminenti – per annunciare gli orari di chiusura di piazza San Pietro. “Ma vi pare un uso corretto di questo strumento?”, si chiede un utente. Nessun commento dalla Protezione Civile, che ha ritenuto opportuno l’invio del messaggio per aggiornare la popolazione riguardo orari e modalità dell’ultimo saluto al Papa.

È la seconda volta che la Protezione Civile utilizza lo strumento dell’It-Alert, il sistema di allarme pubblico ufficialmente operativo dal 13 febbraio 2024. Al termine dei test effettuati in tutta Italia, It-Alert ha debuttato ufficialmente il 9 dicembre 2024 in occasione del disastro nello stabilimento Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, nel quale persero la vita cinque persone.

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