Collegati con noi

Cronache

Madre e figlio trovati morti in casa, deceduti da giorni

Pubblicato

del

Le finestre chiuse. Uno stendibiancheria vuoto. Il nastro rosso e bianco che delimita l’accesso a un cancello aperto. Le tapparelle bianche serrate che hanno nascosto forse per poco meno di una settimana i corpi senza vita di Raffaella Angela Dimiccoli, 73 anni, e di suo figlio Michele Caporusso, venti anni più giovane. Erano in stanze diverse nella villetta in via Belle arti a Barletta: lui col volto ustionato forse da una sostanza caustica, lei riversa su un fianco. Morti chissà come e chissà da quanto. Chi ha visto i due cadaveri riferisce di corpi su cui sembrerebbero mancare segni evidenti di violenza. Ad aiutare le indagini sarà l’autopsia che verrà eseguita probabilimente sabato prossimo dal professore Antonio De Donno dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. Sarà lui a esaminare i referti delle analisi – anche di natura istologica e tossicologica – che saranno compiute sui due corpi. A trovare i due cadaveri è stato il marito di Raffaella Angela e padre di Michele, che ha subito chiamato il 118. “Ero in campagna come sempre”, ha detto urlando ai giornalisti che gli chiedevano come mai non fosse in casa.

Lui, in quella villetta a schiera in cui aveva cresciuto assieme alla 73enne i loro due figli, mancava da almeno cinque giorni. Era altrove, pare in una casa in campagna, con l’altro figlio avuto dalla donna. Rientrando in città, nella tarda mattinata, ha scoperto che sua moglie e uno dei suoi figli, che era muto, erano morti. A chiarire cosa è accaduto saranno anche i rilievi dei carabinieri della compagnia di Barletta e dei militari della Sis, la sezione investigativa speciale dell’arma, che hanno controllato le stanze della casa che si sviluppa su due piani. Le indagini sono coordinate dal magistrato della procura di Trani, Francesco Aiello, che potrebbe aprire un fascicolo di inchiesta contro ignoti per omicidio colposo, come atto dovuto.

“Non so cosa sia successo a mia sorella e a mio nipote”, ha detto Savino Dimiccoli, fratello e zio delle vittime evidenziando che la 73enne aveva “bisogno di un aiuto nella gestione della casa” ma nessuno lo aveva mai fatto. La cognata della 73enne, Cristina Banescu, ha detto di aver saputo quanto successo dai social: “Non li sentivo da due anni. Lui – ha spiegato riferendosi al marito della vittima – era sempre in campagna”. Ricorda le vittime anche un vicino di casa: “Lei mi sembrava una persona tranquilla, non la si vedeva molto in giro, più il marito e i suoi figli, ma lei no”.

Advertisement

Cronache

Richiesta urgente di intervento al Ministro della Giustizia per risolvere le disfunzioni del processo telematico a Nola

Pubblicato

del

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola ha trasmesso un appello urgente al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, evidenziando gravi disfunzioni nel sistema di processo telematico (PST) utilizzato dai Giudici di Pace nel circondario del Tribunale di Nola. Questa problematica sta impattando negativamente sul regolare svolgimento delle udienze e, di conseguenza, sul diritto di difesa dei cittadini.

La delibera, esecutiva immediata dal 10 maggio, è stata inviata anche a figure chiave nel sistema giudiziario, tra cui il Dirigente CISIA di Napoli, Giovanni Malesci, la Presidente della Corte di Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, e la Presidente del Tribunale di Nola, Paola Del Giudice. La comunicazione segnala la costante e quotidiana inefficienza del sistema, che sta causando notevoli ritardi nelle procedure giudiziarie e aumentando gli arretrati a causa dei continui rinvii d’ufficio.

Il documento illustra una serie di incidenti, tra cui verbali d’udienza irreperibili o caricati solo parzialmente nel sistema, testimonianze non registrate a causa di problemi di connettività, e documenti misallocati nei fascicoli telematici. Tali disfunzioni contrastano con l’obiettivo della riforma “Cartabia” di accelerare i processi e ridurre gli arretrati, rendendo il sistema attuale un ostacolo piuttosto che un facilitatore.

Il Consiglio ha richiesto la formazione di un tavolo tecnico urgente che coinvolga tutti gli operatori del settore giudiziario per formulare un piano d’intervento. Nel frattempo, ha proposto un provvedimento provvisorio che permetta ai Giudici di Pace di gestire le udienze attraverso la verbalizzazione cartacea, come soluzione temporanea al doppio binario, fino a quando le disfunzioni del sistema PST non saranno risolte.

Questo appello sottolinea la necessità di un’immediata revisione delle infrastrutture informatiche nel settore giustizia, per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e il rispetto dei diritti dei cittadini.

Continua a leggere

Cronache

Truffa con ecobonus, la Finanza sequestra 1 miliardo di euro

Pubblicato

del

I finanzieri del Comando Provinciale di Savona hanno condotto una complessa attività di indagine nel settore dei crediti d’imposta, riconducibili a bonus in materia edilizia ed energetica, con particolare riferimento all’ Ecobonus e al Bonus facciate che ha portato al sequestro preventivo disposto dal gip di un miliardo di euro da eseguire sul cassetto fiscale di 311 soggetti economici coinvolti, detentori dei crediti d’imposta. Durante le indagini Finanza e agenzia delle Entrate hanno accertato come i crediti d’imposta fossero del tutto inesistenti perché con false fatture per lavori ancora da eseguire su immobili di proprietà di residenti nel savonese.

Una truffa replicata su scala nazionale da altre aziende del settore, in molti casi vere e proprie società fantasma oltreché evasori totali o con volumi d’affari inconsistenti, prive di immobili a cui poter associare le lavorazioni edilizie finalizzate all’agevolazione fiscale così come di fatture che comprovassero l’esecuzione dei lavori.

Alcuni dei soggetti coinvolti sono anche risultati percettori del reddito di cittadinanza, altri sono gravati da precedenti penali specifici, tra i quali si annoverano anche reati nel settore della spesa pubblica, altri ancora avevano generato e/o accettato crediti con soggetti con cui avevano un legame di parentela.

Una parte delle persone coinvolte aveva già effettuato la compensazione, conseguendo illeciti e consistenti vantaggi fiscali, mentre un’altra aveva acquistato blocchi di crediti fittizi dal valore nominale di centinaia di milioni di euro a fronte di un corrispettivo irrisorio effettivamente versato. La Gdf ha eseguito 85 perquisizioni nei confronti delle società che dei relativi rappresentanti legali, con l’impiego di oltre 250 militari in Liguria, Piemonte, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia.

Continua a leggere

Cronache

Bari, omicidio di Poggiofranco, un arresto

Pubblicato

del

Dalle prime luci dell’alba, in Canosa di Puglia, la Polizia di Stato di Bari sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile dell’ideazione e dell’esecuzione di un omicidio, consumato nel quartiere Poggiofranco di Bari, il 18 dicembre scorso.
I dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Bari, alla presenza del Procuratore della Repubblica.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto