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L’Ue versa all’Italia la nuova rata Pnrr da 21 mld

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Arriva il versamento Ue all’Italia della seconda ‘tranche’ da 21 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), dopo la prima da 21 miliardi ad aprile, e il prefinanziamento di 24,9 miliardi di agosto 2021. L’esborso di Bruxelles segue il raggiungimento dei 45 obiettivi del piano italiano per il primo semestre 2020 (44 qualitativi e 1 quantitativo), con riforme nella pubblica amministrazione, l’istruzione e l’economia circolare, e investimenti su banda-larga, 5G, ricerca, inclusione sociale e assistenza sanitaria territoriale. “Riforme e investimenti per l’ambiente, l’innovazione e il sociale”, ha detto il commissario Ue Paolo Gentiloni, sottolineando che ad ora all’Italia sono già andati 67 miliardi, la metà del totale erogato con il NextGeneration Eu. “Per l’Italia la grande sfida continua”, ha detto. “Il Pnrr è la sfida più grande del governo e dell’Italia”, ha detto anche la premier Giorgia Meloni durante la cabina di regia sul Recovery a Palazzo Chigi. “Non possiamo permetterci di non spenderle nei tempi previsti e dobbiamo farlo nel miglior modo possibile”. Il Paese è del resto al lavoro a ritmo serrato per raggiungere tutti gli altri 55 altri ‘target e milestone’ dell’attuale semestre e ricevere il terzo pagamento da 19 miliardi (27 gli obiettivi per la 4/a tranche da 16 miliardi). “In termini di spesa il Pnrr sconta alcune difficoltà”, avrebbe segnalato anche Meloni, con una spesa nella Nadef a 21 miliardi al 31 dicembre, a fronte dei 33 previsti dal Def: “L’obiettivo del Governo è assicurare la massima integrazione tra le diverse fonti di finanziamento aggiuntive, nell’ottica di una maggiore efficienza ed efficacia delle politiche di investimento”. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti da parte sua ha espresso “soddisfazione” per il pagamento all’Italia: “Con la seconda rata sono disponibili 10 miliardi di euro di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti per l’Italia. È la dimostrazione concreta che abbiamo fatto tutti i passaggi necessari per raggiungere questo step e continueremo a vigilare ed agire con la stessa determinazione e serietà fino al raggiungimento dell’obiettivo finale”. A margine del Consiglio dei ministri dell’Economia a Bruxelles Giorgetti ha anche incontrato l’omologo ceco e presidente Ecofin Zbynek Stanjura, dopo un confronto sulla riforma della governance europea con il ministro francese Bruno Le Maire. Proprio domani a Bruxelles si alzerà il velo su tale appuntamento cruciale per i conti pubblici italiani: l’iter di riforma del patto di Stabilità che prenderà il via con la proposta della Commissione. L’attesa è che si passi a piani quadriennali con percorsi quindi in discesa del debito nell’arco del decennio successivo, concordando con la Commissione piani di investimento e riforme in linea alle priorità europee. Resterebbe il faro delle soglie al 3% di deficit e del rapporto debito/pil entro il 60%. La ‘rivoluzione’ sarà però nell’adozione del metodo del Recovery, concordando appunto i piani di rientro con l’esecutivo Ue e conservando grande titolarità nelle politiche economiche.Addio alla regola del ventesimo (con debito oltre il 60% andava abbattuto di un ventesimo l’anno, regola mai applicata). A tendere, poi, la Commissione monitorerà solo il rispetto dei tetti annuali della spesa primaria. Secondo le attese le sanzioni finanziarie previste per i Paesi ‘cicala’ saranno molto basse per renderle anche più facilmente applicabili, si ipotizza pochi milioni di euro. E spunteranno anche le sanzioni ‘reputazionali’, con l’idea di chiedere al ministro di un Paese sotto procedura per deficit o debito eccessivo di partecipare a un’audizione parlamentare a livello europeo o nazionale per presentare i piani di aggiustamento dei conti.

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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Trump, giudice arrestata per aiuto a membro gang Tren de Aragua

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“È una cosa terribile, la giudice è stata arrestata perché ospitava un membro di Tren de Aragua, giusto? È quello di cui sta parlando? È piuttosto sorprendente. È terribile”: lo ha detto Donald Trump ai reporter ai bordo dell’Air Force One commentando l’arresto di una giudice in Wisconsin con l’accusa di aver aiutato un clandestino ad eludere la cattura nascondendolo nella stanza della giuria. Non ci sono tuttavia per ora indicazioni che appartenesse alla gang venezuelana (foto di un esponente della gang).

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Esteri

Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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