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Economia

L’offerta dei Benetton per chiudere la partita di Autostrade: soldi per i morti, investimenti miliardari, pedaggi meno cari

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Tre miliardi e quattrocento milioni per chiudere il procedimento di revoca. Poi ci sarebbero 7 miliardi in maggiori manutenzioni e 13,2 miliardi di investimenti complessivi. E quindi un bel sì anche all’ingresso di nuovi investitori e al taglio delle tariffe. Un tagli progressivo.  È l’offerta inviata da Autostrade per l’ Italia (Aspi) al governo. Così hanno deciso i Benetton, i maggiori azionisti di Atlantia (la holding che controllano e che a sua volta controlla la concessionaria) e che, entro giovedì, arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri per far chiudere, a quasi due anni dal disastro del ponte Morandi di Genova, la partita della concessione.
Dopo l’ultimatum del premier Giuseppe Conte degli scorsi giorni,  Autostrade ieri ha  approvato una nuova proposta finalizzata “a una positiva definizione della procedura di contestazione”. La società avrebbe recepito gli impegni economici richiesti dal governo nell’incontro di mercoledì scorso, tra cui l’ innalzamento della quota di risarcimenti per la tragedia del Ponte Morandi. Un rilancio con cui evitare in extremis la revoca della concessione dei 3 mila chilometri di autostrade italiane.
Nel documento riservatissimo -nelle mani della ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli che entro lunedì lo esaminerà con i tecnici del Mit – dovrebbero essere stati sciolti i due nodi del dossier: il primo riguarda il sistema tariffario, la manutenzione e gli investimenti; l’altro nord è quello della governance.  Il Governo ha chiesto ai Benetton di fare un passo indietro sul controllo della società e vorrebbe far entrare con una quota consistente Cassa Depositi e Prestiti. Sembra che i Benetton siano  disposti a farsi a lato. Si prevede la cessione del controllo di Aspi da parte della famiglia di Ponzano Veneto diluendo la quota di Atlantia in Autostrade che dovrebbe scendere dall’ attuale 88% sotto il 50%. Nel nuovo piano non figurerebbe la richiesta di modifica del decreto Milleproroghe che riduce l’ indennizzo, in caso di revoca, a 7 miliardi, cifra di gran lunga più bassa dei 23 miliardi previsti dalla convenzione siglata nel 2008. Una soluzione che però continua a non convincere i Cinque Stelle che fanno trapelare il loro no. “La proposta non è sufficiente”, fanno sapere.

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Economia

Françoise Bettencourt Meyers lascia il consiglio di L’Oréal

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Dopo quasi 30 anni, Françoise Bettencourt Meyers (foto Imagoeconomica) lascia il consiglio di amministrazione di L’Oréal, pur mantenendo la presidenza della holding familiare Tethys, primo azionista del gruppo. Al suo posto nel board entrerà un altro rappresentante di Tethys, mentre il ruolo di vicepresidente sarà assunto dal figlio Jean-Victor Meyers, 38 anni. Françoise Bettencourt Meyers, 71 anni, è l’unica erede diretta del fondatore di L’Oréal, Eugène Schueller.

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Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Economia

Wsj, Trump verso un alleggerimento dei dazi sulle auto

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Donald Trump intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe dazi da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citano una persona a conoscenza del dossier. In base a questa mossa, le case automobilistiche che pagano i dazi di settore non saranno soggette anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, hanno affermato le fonti, il che significa che le case auto potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate.

Il dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero è entrato in vigore all’inizio di questo mese. L’amministrazione Usa, sempre secondo il Wsj, modificherà anche i dazi sui ricambi delle auto estere – previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio -, consentendo alle case automobilistiche di ottenere un rimborso per tali dazi fino a un importo pari al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti per un anno. Il rimborso scenderebbe al 2,75% del valore dell’auto nel secondo anno, per poi essere gradualmente eliminato del tutto. Si prevede che Trump adotti queste misure in vista di un viaggio in Michigan per un comizio alla periferia di Detroit martedì sera, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. Le misure mirano a dare alle case automobilistiche il tempo di riportare le catene di approvvigionamento dei componenti negli Usa e rappresenterebbero probabilmente un significativo impulso per le case automobilistiche nel breve termine, ha affermato una fonte a conoscenza della decisione. Le case auto dovranno presentare domanda di rimborso al governo, ma non è immediatamente chiaro da dove arriveranno questi fondi.

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