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L’Italia riparte, ribalta la Francia e vince 3-1

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Uno Spalletti tutto nuovo, un’Italia finalmente convincente, un’impresa straordinaria contro i nemici dell’ultimo quarto di secolo: gli azzurri ribaltano al Parco dei Principi nella prima di Nations League una Francia che li aveva quasi presi in giro con un gol di Barcola dopo soli 14 secondi, rievocando i fantasmi dell’Europeo disastroso. Sembrava una passeggiata in Bleus, invece l’Italia ha vinto 3-1, e non si è squagliata nella tiepida serata parigina, nonostante il clamoroso svarione di Di Lorenzo. Ha cominciato a macinare gioco, Ricci in mezzo al campo, Tonali e Frattesi come due pilastri accanto a lui, ottimi Calafiori e Bastoni, buoni Pellegrini e Cambiaso, generoso Retegui. Non è una finale, non è una partita che di colpo cambia i valori in campo. Ma non è neppure un semplice inizio col passo giusto: una lezione a Deschamps e Mbappé, travolti davanti ai loro tifosi al Parco dei Principi, è qualcosa di molto più significativo.

Lo shock ha la rapidità e l’effetto di un fulmine. Sono trascorsi solo 14 secondi, gli azzurri stanno giocando la loro prima palla tra i fischi di prammatica dello stadio. Un’esitazione fatale di Di Lorenzo, che riporta ai momenti più infelici degli Europei, apre la strada a Barcola, l’idolo di casa. Ha la scelta di servire qualche compagno o provarci, propende per il diagonale di destro sul quale Donnarumma non può fare niente. Un inizio da mani nei capelli per l’Italia di Spalletti, da festa a sorpresa per i Bleus di Deschamps, che legano la loro impresa ad un record: il gol più veloce nella storia della nazionale francese. L’Italia non si scoraggia ma i primi 10′ fanno tremare le gambe ad ogni ripartenza francese, soprattutto con Kylian Mbappé che imperversa sulla fascia di un frastornato Di Lorenzo. Al 6′ il segnale che l’Italia non si arrende: iniziativa di Pellegrini, da Cambiaso la palla arriva in area dove Frattesi di testa la stampa sulla traversa.

La Francia continua a cercare il raddoppio, Donnarumma para su Mbappé ma dopo un quarto d’ora il ritmo si abbassa e l’Italia comincia a ragionare con il 3-5-1-1 messo in campo da Spalletti, Pellegrini preferito a Raspadori sotto punta, dietro a Retegui. A tratti gli azzurri giocano meglio degli avversari. Retegui suona la carica al 26′, con un tiro debole che fa però sporcare i guanti a Maignan. Passano 4′ e arriva il capolavoro di Di Marco, che scambia con Tonali senza far toccare terra al pallone e spara dalla sinistra dell’area sul palo opposto: pareggio e partita che finalmente riparte. L’Italia si sente finalmente protagonista e non teme più i francesi, Ricci sembra più ispirato quando gioca basso, Frattesi e Tonali al contrario, sempre pericolosi quando attaccano.

Dietro Calafiori prende le misure ad Olise e la musica cambia. Il secondo tempo si apre con un’occasione di Raspadori, subentrato nella ripresa a Pellegrini. Poi, al 6′, il gol di Frattesi, che nasce da un erroraccio di Fofana, fino a quel momento forse il migliore dei suoi. Perde palla a centrocampo, l’azione va subito molto veloce in profondità, Retegui la serve all’accorrente Frattesi che ribalta i francesi. La Francia non sembra avere ispirazione per reagire e al 14′ la salva Maignan su colpo di testa di Frattesi, l’ultima prodezza dell’interista prima di uscire dolorante dopo uno scontro. Deschamps cambia ancora, fuori Fofana e Olise, entrano il neoromanista Koné e Dembelé. I bleus premono, Kanté e Dembelé entrano duro, ma 1′ prima della mezz’ora la chiude Raspadori su un centro di Udogie, neoentrato, che si era involato sulla sinistra. Anche stavolta, tutto troppo veloce per i Bleus, che sono riusciti a rubare il tempo agli azzurri soltanto per 14 secondi. La nuova nazionale ha voltato pagina, come aveva annunciato Spalletti. Il ct ha superato di slancio la sua “bruttissima” estate, avviandosi di corsa verso un bellissimo autunno.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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