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Ambiente

Liberati nel Parco di Capodimonte un falco e un gheppio salvati e curati

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Il servizio veterinario del’Asl Napoli 1 Centro libera un falco e un gheppio al Real Bosco di Capodimonte (praterie di Porta Miano), dopo averli salvati e curati.
Presenti il direttore Sylvain Bellenger (Museo e Real Bosco di Capodimonte) e Ciro Verdoliva (direttore Asl Napoli 1 Centro)
Stanno bene e questa mattina sono tornati a volare in natura all’interno del Bosco di Capodimonte, previo inanellamento ad opera di personale qualificato ISPRA, un falco e un gheppio recuperati in condizioni di difficoltà e curati dal Servizio Veterinario della ASL Napoli 1 Centro in sinergia con il C.R.I.U.V. (Centro di Riferimento Igiene Urbana Veterinaria) assieme ai medici Veterinari del Centro di Recupero Animali Selvatici (CRAS) “Federico II”.

“Ringrazio il Direttore del Museo e del Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger per aver ancora cooperato con la Asl Napoli 1 Centro al fine di dare un contributo al territorio della città di Napoli. Questa volta la sinergia tra le nostre organizzazioni ha permesso di poter restituire al loro habitat naturale i due splendidi rapaci che hanno ritrovato la loro libertà” dice il Direttore Generale Ciro Verdoliva.
I due rapaci, recuperati entrambi in condizioni di difficoltà nel mese di novembre 2020, venivano trasportati presso il POV ASL Napoli 1 Centro dove ha sede il Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) “Federico II” di Napoli e dove è stato dato in consegna ai Medici Veterinari specializzati nel recupero e riabilitazione della fauna selvatica. Il Falco è stato trovato nei pressi di Castellamare di Stabia, soccorso dai Carabinieri Forestali intervenuti sul posto e al momento del ricovero mostrava una frattura esposta del metacarpo destro. All’esame radiografico si evidenziavano corpi estranei, a radiopacità metallica, compatibili con proiettili da arma da fuoco. Al gheppio invece, rinvenuto nei pressi di Volla dai Servizi Veterinari dell’ASL Napoli 3 Sud, è stata riscontrata una frattura esposta dell’omero sinistro ed anche per quest’ultimo all’esame radiografico si evidenziavano corpi estranei, compatibili con proiettili da arma da fuoco. Ha subito intervento chirurgico, volto a ridurre e stabilizzare la frattura, ed è stato sottoposto ad un periodo di riabilitazione,
“Sono felice di questa nuova collaborazione con l’Asl Napoli 1 Centro, dopo l’accordo che ci vede uniti nella battaglia comune contro il Coronavirus e che trasformerà la nostra Fagianeria in un centro vaccinale.

Il Bosco è stato sempre abitato dagli uccelli, come dimostra proprio la Fagianeria, detta Casa dei Fagiani forestieri perché destinata alla schiusa e al ricovero dei fagiani cinesi, americani e dei pavoni. Sono sicuro che il falco e il gheppio che abbiamo liberato stamattina ritroveranno qui nel Bosco il loro ecosistema naturale. Il loro volo è stato davvero emozionante e un bellissimo segnale per tutti noi” afferma il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger.
Sono oltre un centinaio le specie di uccelli presenti nel Real Bosco di Capodimonte tra nidificanti, migratori e svernanti. Il simbolo di Capodimonte è rappresentato dagli uccelli cavitari come il

picchio: il rosso maggiore, il verde e il torcicollo, l’unico migratore della famiglia. Tra gli uccelli che abitano le cavità degli alberi anche le cinciarelle e le cinciallegre. Sono presenti anche ballerine bianche, ballerine gialle, tortore dal collare orientale, gazze, cornacchie e merli. Nel sottobosco si trovano pettirossi, scriccioli, luì piccoli e passere scopaiole o uccelli molto mimetici, come il rampichino. Tra i rami si incontrano il fringuello, il verzellino, il colombaccio, la ghiandaia, il verdone, il cardellino.
Non mancano ovviamente i predatori: lo sparviere, il gheppio e l’allocco, il re della notte del bosco. Nidificano nei paraggi anche la poiana e il falco pellegrino capace di superare i 300 km orari in picchiata. Durante le migrazioni si osservano anche il falco di palude, l’albanella, il falco cuculo, il falco pecchiaiolo. Tra le altre specie presenti nel bosco si possono citare la balia nera e quella dal collare, i gruccioni e rigogoli, il passero solitario e, d’inverno, il codirosso spazzacamino. Tra i migratori: la rondine, il balestruccio e il rondone comune.
Per saperne di più sugli animali che popolano il Real Bosco si consiglia la lettura del seguente articolo sul sito web del Museo e Real Bosco di Capodimonte: testo di Stella Cervasio, garante per i diritti degli animali del Comune di Napoli e foto dell’ornitologo Rosario Balestrieri (associazione Ardea).

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Ambiente

Istituito dal ministro Gilberto Pichetto il 25/o Parco nazionale, è quello del Matese

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Nasce il 25/o parco nazionale italiano, è quello del Matese, area protetta tra Campania e Molise per 87.897,7 ettari. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha firmato il decreto che individua “la perimetrazione, la zonizzazione e le misure di salvaguardia del Parco Nazionale del Matese”. Lo rende noto un comunicato del Mase. Il provvedimento, in ottemperanza alla pronuncia del Tar del Lazio dell’ottobre 2024, spiega la nota, “è il frutto del lavoro e della concertazione che ha coinvolto, oltre il Mase, l’Ispra e numerosi enti territoriali interessati: 52 amministrazioni comunali, quattro province e due Regioni. Viene così ampliato il vecchio Parco Regionale, entrato in funzione solamente nel 2002, a causa della mancata approvazione delle norme attuative della legge regionale, e che si estendeva su una superficie di oltre 33mila ettari”.
“La firma di oggi, nella Giornata della Terra – ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto – afferma in concreto il valore della biodiversità del nostro Paese: il Matese è uno scrigno di natura e cultura, che entra formalmente nella lista dei Parchi nazionali, aprendosi a una visione di sviluppo nuova che vogliamo costruire con la forte condivisione di istituzioni e comunità locali”. “Da oggi il territorio acquisirà – ha aggiunto il sottosegretario Claudio Barbaro a cui il Mase ha attribuito la delega alle aree protette – una visibilità nazionale e il trasferimento di notevoli risorse, al fine di rendere il Parco anche un’occasione, tra le altre cose, di rilancio turistico.
Il Mase, con il nuovo Governo, ha costituito l’Area marina protetta di Capospartivento, il Parco Ambientale di Orbetello e adesso il Parco Nazionale del Matese, a dimostrazione che esiste una strategia e una visione precisa sullo sviluppo delle aree da tutelare, pur nel convincimento che fra l’uomo e il territorio occorra consolidare un equilibrio che sappia preservare sia la natura che lo sviluppo” ha rilevato Barbaro. L’ultimo Parco nazionale istituito in Italia è stato quello dell’Isola di Pantelleria, nel 2016.

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Ambiente

Efficienza energetica e valore degli immobili: in Italia cresce la consapevolezza, ma resta indietro il 75% del patrimonio edilizio

Ristrutturare conviene: +43% di valore per gli immobili efficienti. Risparmi per le famiglie fino a 19 miliardi l’anno.

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In Italia, tre edifici su quattro restano in classi energetiche basse, nonostante il miglioramento registrato tra il 2018 e il 2023, con un aumento degli immobili in classe A dal 8% al 15%. Lo rivela l’ultima analisi della Community Smart Building di Teha Group, che mette in luce le gravi conseguenze in termini economici, ambientali e sociali legate al ritardo del Paese nell’efficientamento del parco immobiliare.

Gli immobili efficienti conquistano il mercato

Il mercato immobiliare premia sempre di più l’efficienza energetica. Le compravendite di edifici nuovi in classe A o B sono passate dal 49% al 70% in dieci anni, mentre quelle di immobili ristrutturati ad alta efficienza sono salite dal 7% al 38%. Di conseguenza, anche il valore medio di mercato cresce:

  • 2.316 euro/m² per edifici ristrutturati

  • 1.615 euro/m² per edifici abitabili

  • 1.290 euro/m² per edifici da ristrutturare

Un divario che evidenzia la valorizzazione degli immobili smart e sostenibili, capaci di coniugare risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale.

Povertà energetica: 5,3 milioni di italiani in difficoltà

Nonostante gli sforzi, l’Italia resta tra i Paesi UE più colpiti dalla povertà energetica, con l’8,8% delle famiglie che non riesce a riscaldare adeguatamente la propria abitazione. Un dato preoccupante, legato all’elevata percentuale di edifici inefficienti e ai costi energetici crescenti, aggravati da redditi insufficienti.

L’efficienza come opportunità economica

Secondo l’analisi del Teha Group, l’efficientamento energetico degli edifici può ridurre i consumi energetici fino al 29% e quelli idrici fino al 5%, generando un risparmio netto stimato tra i 17 e i 19 miliardi di euro annui per famiglie e sistema economico.

Benedetta Brioschi, responsabile della Community Smart Building, sottolinea:
“Il rinnovamento green e smart degli edifici è una necessità, ma anche una grande opportunità. Il Real Estate si sta già muovendo, ma servono ulteriori investimenti pubblici e privati per accelerare il cambiamento”.

Serve un’azione condivisa tra istituzioni, imprese e cittadini

Il report invita a superare il modello del solo pensiero (“think tank”) e diventare un “act tank”, in grado di influenzare concretamente le scelte dei policy maker. La collaborazione tra governo, aziende e cittadini è essenziale per trasformare il patrimonio immobiliare italiano in una leva di sostenibilità e benessere diffuso.

(La foto in evidenza è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)

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Primo filmato di un calamaro colossale negli abissi, è cucciolo

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Filmato per la prima volta uno dei più elusivi e misteriosi abitanti degli abissi: si tratta del calamaro colossale Mesonychoteuthis hamiltoni, l’invertebrato più pesante al mondo, che può raggiungere i 7 metri di lunghezza e i 500 chili di peso. La sua esistenza era nota da un secolo, ma finora nessun esemplare vivo era mai stato visto nuotare nel suo habitat naturale. La svolta è arrivata lo scorso 9 marzo, quando un cucciolo lungo appena 30 centimetri è stato ripreso a 600 metri di profondità nell’Oceano Atlantico meridionale dal robot subacqueo SuBastian dello Schmidt Ocean Institute.

L’inaspettato incontro è avvenuto mentre i ricercatori a bordo della nave ‘Falkor (too)’ stavano conducendo una spedizione di 35 giorni vicino alle Isole Sandwich Australi per censire nuove forme di vita marina. Il video ottenuto grazie al robot sottomarino rappresenta la prima testimonianza dell’esistenza in vita di questo animale (più grosso del celebre calamaro gigante), che fino a oggi era stato documentato solo attraverso esemplari morti o osservazioni indirette.

“È emozionante vedere il primo filmato in situ di un giovane esemplare di calamaro colossale: per cento anni li abbiamo incontrati principalmente come prede rimaste negli stomaci di balene e uccelli marini e come predatori di merluzzi catturati”, spiega la biologa marina Kat Bolstad dell’Università di Tecnologia di Auckland, una degli esperti indipendenti consultati dal team della spedizione scientifica per verificare il filmato. Una delle caratteristiche distintive del calamaro colossale è la presenza di uncini al centro delle sue otto braccia. I cuccioli hanno corpi trasparenti e uncini affilati all’estremità dei due tentacoli più lunghi, ma crescendo perdono il loro aspetto trasparente. Nel video si può notare l’iridescenza dei bulbi oculari che spiccano nel buio dell’oceano.

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