Collegati con noi

Esteri

Lettonia: il partito di centrodestra batte i filorussi

Pubblicato

del

Nuova Unita’, il partito di centrodestra del premier Krisjanis Karins ha vinto le elezioni in Lettonia con circa il 19% delle preferenze, un indubbio successo per la formazione che triplica le preferenze rispetto alle Politiche del 2018 e dovrebbe riconfermare il primo ministro, facendo rimanere il Paese nel blocco dei Baltici (con Lituania ed Estonia) convinto sostenitore dell’Ucraina e delle posizioni contro Mosca in Ue. I membri dell’attuale coalizione conterebbero pero’ su 42 dei 100 seggi nel Parlamento, rendendo necessarie per Karins alleanze per governare. Un compito, quello della formazione di un governo di coalizione “complicato, ma le trattative inizieranno a breve”, ha detto alla tv lettone l’ex ministro dell’Economia ed esponente di spicco di Nuova Unita’, Arvils Ašeradens. A scrutinio quasi completato (1.051 seggi scrutinati su 1.055), il nuovo Parlamento (Seimas) presenta infatti una notevole frammentazione. Nuova Unita’ ha ottenuto il 18,94% mentre al secondo posto si e’ piazzato il Partito dei Verdi e degli Agricoltori (12,52), seguito da Lista Unita (11,05), Alleanza Nazionale (9,31), Per la Stabilita’ (6,78), Prima la Lettonia (6,22) e i Progressisti (6,14). Catastrofica, invece, la prestazione del movimento Per lo Sviluppo/Per! (4,99) del ministro della Difesa Artis Pabriks, che perde piu’ del 7 per cento rispetto alle Politiche del 2018, e del Partito Socialdemocratico Armonia (4,78), gia’ primo partito con poco meno del 20 per cento delle preferenze alle precedenti elezioni. Entrambe le formazioni sono rimaste al di sotto della soglia di sbarramento del 5 per cento. Tra le principali ragioni della pessima performance di Armonia vi e’ con ogni probabilita’ l’occupazione russa dell’Ucraina. Per anni, Armonia – partito che aveva trovato grosso appoggio tra l’ampia minoranza russofona del Paese – aveva espresso il tentativo di superare la divaricazione etnica presente in Lettonia raccogliendo crescenti favori anche tra la popolazione etnicamente lettone sia a livello locale che nazionale. L’occupazione russa dell’Ucraina aveva fatto registrare un crollo dell’appoggio al partito che, comunque, i sondaggi davano intorno all’8 per cento.

Advertisement

Esteri

Zelensky: due i caccia russi abbattuti da droni navali

Pubblicato

del

Sono due i caccia russi Sukhoi Su-30 abbattuti da droni marittimi ucraini sul Mar Nero in meno di 24 ore, secondo quanto afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato da Ukrinform. “Ringrazio i nostri ragazzi che stano incrementando le capacità di difesa a lungo raggio dell’Ucraina, sia in aria che in mare”, ha aggiunto Zelensky che ha definito l’operazione “brillante”. Il secondo abbattimento di Su-30 russo sul Mar Nero è stato confermato da Kyrylo Budanov, capo del Servizio d’intelligence militare ucraino (Gur) che operano questi droni navali. Budanov, sempre citato da Urkinform, ha definito la duplice operazione come un “momento storico”.

Secondo Budanov, per l’abbattimento dei due Su-30 sono state utilizzate tre imbarcazioni senza pilota Magura V7, una variante utilizzata come difesa antiaerea del Magura V5. I droni marittimi erano dotati ciascuno di due missili antiaerei Aim-9 Sidewinder di fabbricazione americana, modificati da missili aria-aria (cioè lanciati da un aereo contro un altro aereo) a terra-aria. Il capo del Gur ha riferito che l’equipaggio del primo Su-30 è sopravvissuto ed è stato recuperato nel Mar Nero da una nave civile, mentre non sono sopravvissuti quelli del secondo.

Continua a leggere

Esteri

Hamas, giustiziati diversi saccheggiatori di cibo a Gaza

Pubblicato

del

Secondo numerose fonti palestinesi da Gaza, Hamas ha giustiziato diversi presunti saccheggiatori dopo diversi incidenti in cui bande armate hanno attaccato depositi di generi alimentari e mense nella Striscia. Ismail Al-Thawabta, direttore dell’ufficio stampa di Hamas, ha reso noto che sono state eseguite diverse “esecuzioni rivoluzionarie” contro “criminali di alto rango” il cui coinvolgimento nei saccheggi è stato dimostrato. Quindi ha spiegato che alcuni saccheggiatori hanno agito sotto l’egida di un clan, mentre altri come gruppi organizzati, alcuni dei quali, secondo lui, hanno ricevuto il sostegno diretto di Israele.

Continua a leggere

Esteri

Harry torna ad attaccare la monarchia: gelo totale con re Carlo dopo l’intervista alla BBC

Pubblicato

del

harry e meghan

«Ogni famiglia infelice è infelice a modo suo», scriveva Tolstoj. E quella dei Windsor continua a dimostrarlo. Dopo l’intervista rilasciata dal principe Harry alla BBC, i rapporti con re Carlo sono ai minimi storici. Secondo fonti vicine a Buckingham Palace, le parole del duca di Sussex avrebbero ulteriormente inasprito le tensioni familiari, già esplose negli ultimi cinque anni.

LE PAROLE CHE HANNO FATTO INFURIARE BUCKINGHAM PALACE

Nel corso dell’intervista, Harry ha toccato temi delicati, parlando anche della malattia del padre. Un passaggio sul “tempo rimasto” a Carlo è stato giudicato da molti sudditi di pessimo gusto. «Non è il modo per ottenere una riconciliazione», ha commentato un residente di Windsor. In tanti ricordano l’esempio della regina Elisabetta, che mai avrebbe approvato un simile approccio mediatico.

Harry si è detto deluso per la revoca della scorta a lui, Meghan e ai loro figli. Una decisione che ritiene legata alla volontà della Corona di punire la loro scelta di lasciare il Regno Unito. E ha anche accennato velatamente alla morte di sua madre Diana, suggerendo che «c’è chi vuole che la storia si ripeta».

LO STRAPPO CON IL PADRE E LA CORTE

A peggiorare la situazione, la sconfitta di Harry alla Corte d’Appello di Londra, che ha confermato la legittimità della revoca della protezione armata. Il principe sostiene di essere vittima di una trappola governativa, e ha annunciato che scriverà alla ministra degli Interni Yvette Cooper e, se necessario, anche al premier Keir Starmer.

Il Palazzo ha reagito in modo inusuale con un comunicato ufficiale che, senza citare direttamente Harry, ha ricordato che la questione sicurezza è stata più volte valutata dai tribunali, con la stessa conclusione: nessuna protezione speciale per il principe.

IL CONGELAMENTO DEI RAPPORTI FAMILIARI

«Mio padre non mi parla più», ha ammesso Harry. «Ci sono membri della famiglia che non mi perdoneranno mai». Un riferimento diretto all’autobiografia Il minore e ad altre tensioni mai risolte. Harry ha anche detto di conoscere i nomi dei responsabili delle decisioni più dolorose.

Da parte della famiglia reale, la fiducia è ormai compromessa. Le parole del principe avrebbero convinto Buckingham Palace che non è più possibile alcun dialogo riservato. «Le sue dichiarazioni dimostrano che non ci si può fidare di lui», trapela da fonti vicine alla Corona. Il loro ultimo incontro risale al febbraio 2024, quando Harry volò a Londra per vedere il padre dopo l’annuncio della sua malattia. Ma quel fragile momento di riavvicinamento si è dissolto.

UN FUTURO SENZA RICONCILIAZIONE?

Harry ha ammesso di non credere più che potrà portare i suoi figli in Gran Bretagna, farli conoscere al nonno e legarli a quel Paese che pure fa parte del loro patrimonio culturale. A quanto pare, la volontà di normalizzazione a corte è oggi inesistente. E il principe resta, ancora una volta, più lontano che mai dalla sua famiglia.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto