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Cultura

L’elemosina pubblica e la carità dei privati per il Real Teatro San Carlo, ricchi doni e assegni munifici da banche, governo e imprenditori per il Teatro alla Scala

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Il Real Teatro San Carlo è il tempio della lirica mondiale. Ha un solo difetto: l’hanno costruito a Napoli. Ecco perché è sempre in bolletta. Mancano sempre le risorse. Non ce ne sono per i costumisti, mancano per il coro, il corpo di ballo rischia di sbaraccare, la struttura non può essere restaurata e potremmo andare avanti nel solito racconto che darebbe fiato ai deprivati di materia cerebrale per dire che siamo vittimisti, piagnoni. Il Real Teatro San Carlo campa con pochi milioni di euro del Governo (13/14 milioni), le elemosina della munífica Regione Campania (5 milioni e passa) che investe decine di milioni di euro in feste, farine, forche e luci. Poi c’è la carita del Comune di Napoli (800mila euro) che é già in bolletta di suo e poi ci sono gli spiccioli (un milione) della Camera di Commercio di Napoli. Quanto ai contributi dei soci sostenitori ci sono 150 mila euro del fu Banco di Napoli, 25mila euro della Metropolitana di Napoli, 20 mila euro dall’Unione industriali di Napoli. Questo é quanto una imprenditoria napoletana asfittica o forse più attratta dalle sceneggiate piuttosto che da lirica e prosa riesce a versare al nostro Real Teatro San Carlo.

Il maestro Riccardo Muti. Sono tanti gli appelli del maestro a stare vicini al San Carlo

Quindi ci sono donazioni ridicole di fondazioni bancarie che a Napoli hanno ingrassato per secoli. Ridicole perchè sono poche migliaia di euro iscritti a bilancio 2016, ultimi dati disponibili sul sito del San Carlo. Davanti a questo quadro desolante, per il San Carlo, tocca mettere in paragone gli stessi dati del conto economico del Teatro alla Scala di Milano. Il lirico meneghino si appresta a chiudere un esercizio 2018 con ricavi intorno ai  126,5 milioni di euro del 2017, con un pareggio di bilancio in confronto ai 4,1 milioni di utili 2017, ma con aspettative di crescite consistenti degli incassi nel 2019, quando arriveranno anche nuovi sponsor. È stata fatta un po’ di pulizia sui ricavi da biglietteria, soprattutto per contrastare il bagarinaggio, e sta per partire la costruzione della nuova torre di via Verdi, con lavori che dureranno fino al 2022 e che, con un investimento attorno ai 18 milioni di euro, porteranno a 17 piani in altezza con oltre 5 mila metri quadri di superficie per uffici amministrativi, una capiente sala prova per il balletto, una per l’orchestra, e uno spazio di allestimento scenico in diretta continuità col palcoscenico del teatro che offrirà una profondità totale di oltre 70 metri, sui quali gli scenografi si potranno sbizzarrire.

Teatro alla scala di Milano

L’attività del Teatro alla Scala, con le sue 336 rappresentazioni nel 2017 tra lirica, concerti e balletto, e un pubblico in costante crescita arrivato a quota 414 mila presenze, è un esempio di come il pubblico e il privato possano collaborare in maniera virtuosa. A Milano, ovviamente. Il 65,1% dei ricavi della Scala arriva da ricavi propri, contributi privati e sponsorizzazioni, mentre la restante fetta è coperta da contributi pubblici. Ed è su questo versante che potete apprezzare la differenza tra Napoli e Milano, tra San Carlo e Scala.

Tanto per farsi una idea, la biglietteria, tra botteghino e abbonamenti, vale 35,8 milioni di euro nel 2017 a Milano. Con ricavi pubblicitari a quota 8 milioni, diritti radio, tv e da incisioni a 1,7 milioni di euro, incassi da tournée fuori sede a 2,2 mln.
Dallo Stato sono invece arrivati alla Scala 32,7 milioni di euro nel 2017, e poi 5 milioni dal Comune di Milano (che ne ha stanziati 5,5 nel 2018), 3,4 milioni dalla Regione Lombardia, e 3 milioni dalla Camera di commercio di Milano. Quanto ai contributi da privati, gli assegni più pesanti nel 2017 sono quelli di Fondazione Cariplo, con 6,2 milioni di euro, seguiti da Mapei, Eni e Fondazione Banca del Monte di Lombardia, tutti con 3 milioni.

Teatro alla scala di Milano

Per avere maggiori dettagli sul consuntivo 2018 e il preventivo 2019 si attende, ovviamente, l’ apertura della stagione della Scala il prossimo 7 dicembre con l’Attila di Giuseppe Verdi, e, soprattutto, il consiglio di amministrazione della Fondazione, convocato per il prossimo 17 dicembre. Il sovrintendente Alexander Pereira (in carica fino al 2020) e il direttore generale Maria Di Freda, comunque, sono fiduciosi sui risultati 2019. E, intanto, non dimenticheranno certo di ringraziare benefattori come Fondazione Cariplo, che fino al 2017 ha donato alla Scala 138,8 milioni di euro, Eni (49,2 milioni di euro), Fondazione Banca del Monte di Lombardia (34 milioni), Pirelli (27,2 milioni), Intesa Sanpaolo (21 milioni), A2a (18,8 mln), o Sea e Mapei, entrambi a quota 15,8 milioni. Tra gli ultimi ingressi in quota socio sostenitore della Scala, da segnalare Ubi e Bracco. Ora, senza voler andare oltre e per fiaccare la resistenza dei soliti imbecilli che pur davanti a numeri non troveranno altri argomenti che quelli del vittimismo, avete capito perchè il San Carlo arranca e la Scala vola?

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Consulta: niente automatismo sulla sospensione dei genitori, decide il giudice

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Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.

Una norma rigida che non tutela sempre i figli

L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.

Il caso sollevato dal Tribunale di Siena

A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.

Il principio: al centro l’interesse del minore

La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.

La continuità con la giurisprudenza

La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.

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Cultura

Addio a Mario Vargas Llosa, Nobel per la Letteratura: è morto a Lima a 89 anni

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Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.

«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».

Una vita tra letteratura e impegno

Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.

Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.

I capolavori che hanno segnato la sua carriera

Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.

Un addio in forma privata

Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.

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Cultura

La Campania conquista il mondiale di fisica per studenti: cinque eccellenze campane rappresenteranno l’Italia all’IYPT 2025

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Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.

Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.

Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia

Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.

Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.

Un team guidato da due docenti campani

A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.

La fisica come passione e riscatto territoriale

L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.

Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.

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