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Cultura

Legal clinics ed esami a New York: la vocazione internazionale della laurea in giurisprudenza del Suor Orsola

All’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli il corso di giurisprudenza diventa sempre più internazionale: numero programmato, legal clinics e la possibilità di ottenere un Master of Laws alla Fordham University di New York.

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All’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli la laurea magistrale in giurisprudenza si distingue per la sua vocazione internazionale e per una formazione sempre più selettiva. È infatti l’unico corso del Mezzogiorno a numero programmato: solo 150 posti disponibili, con iscrizioni al test d’ingresso aperte fino al 21 settembre.

«La scelta del numero programmato – spiega il rettore Lucio d’Alessandro – è un marchio di fabbrica che ci garantisce efficienza didattica, rapporto personalizzato docente-alunno e ottimi risultati di placement. Ogni nostro laureando è seguito individualmente e il percorso viene costruito anche con stage e tirocini finalizzati all’inserimento professionale».

Secondo gli ultimi dati del Rapporto AlmaLaurea, l’Ateneo partenopeo si colloca infatti tra le università italiane con la più alta efficacia occupazionale, con un indice superiore di quasi l’8% rispetto alla media nazionale.

Un semestre a New York e il titolo di Master of Laws

Grazie a una convenzione con la Fordham University di New York, gli studenti del Suor Orsola possono frequentare un semestre all’estero a condizioni economiche agevolate, ottenendo, oltre alla laurea italiana, anche il Master of Laws (LL.M.). Si tratta di un titolo fondamentale per accedere all’esame di abilitazione alla professione forense negli Stati Uniti, ampliando così le prospettive di carriera a livello internazionale.

Fordham University New York

Le legal clinics: laboratorio di formazione pratica

Altro punto di forza del corso sono le legal clinics, laboratori pratici mutuati dal modello statunitense. Qui gli studenti affrontano casi reali o simulati in diritto civile, penale e amministrativo, imparando sin da subito a redigere atti giudiziari e a svolgere attività di consulenza legale.

Le nuove sfide del diritto digitale

«La grande sfida del nostro corso – sottolinea Tommaso Frosini, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche e neo presidente del Cira – è formare giuristi capaci di affrontare le sfide del terzo millennio. Per questo abbiamo investito in alta formazione nel diritto dell’era digitale: dall’informatica giuridica al diritto dell’intelligenza artificiale, fino a data protection, cybersecurity, e-commerce e social network».

Quattro indirizzi di specializzazione

Il corso di laurea magistrale a ciclo unico offre quattro indirizzi di studio:

  • giurista delle pubbliche amministrazioni

  • giurista delle nuove tecnologie

  • giurista d’impresa

  • preparazione alla carriera in magistratura

Ogni percorso prevede tutoraggio individuale, tirocini e un servizio personalizzato di job placement. Inoltre, grazie a specifiche convenzioni con gli Ordini professionali, gli studenti possono anticipare di sei mesi l’inizio della pratica forense o notarile, accorciando i tempi di ingresso nel mondo del lavoro.

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Cultura

Premio Campiello 2025, Wanda Marasco vince con Di spalle a questo mondo

Wanda Marasco vince la 63ª edizione del Premio Campiello con Di spalle a questo mondo (Neri Pozza). Testa a testa con Fabio Stassi, terza Monica Pareschi.

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Con Di spalle a questo mondo (Neri Pozza), Wanda Marasco ha vinto la 63ª edizione del Premio Campiello, imponendosi per un soffio in una delle finali più combattute degli ultimi anni.

Il testa a testa con Fabio Stassi

Marasco ha ottenuto 86 voti contro gli 83 di Fabio Stassi, autore di Bebelplatz (Sellerio). Un duello serrato, deciso soltanto all’ultimo, che ha riportato al Campiello la tensione delle grandi sfide letterarie.

Gli altri finalisti

Al terzo posto si è classificata Monica Pareschi con Inverness (Polidoro), con 58 voti. Seguono Alberto Prunetti con Troncamacchioni (Feltrinelli), 36 voti, e Marco Belpoliti con Nord Nord (Einaudi), ultimo con 19 voti.

I numeri della votazione

I voti espressi sono stati 282 sui 300 della Giuria Popolare di Lettori Anonimi, confermando ancora una volta la formula partecipata che caratterizza il Premio Campiello.

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Cultura

Libertà di stampa ai minimi storici: il peggior calo degli ultimi 50 anni

Un rapporto dell’International Institute for Democracy and Electoral Assistance denuncia il peggior calo della libertà di stampa degli ultimi 50 anni. Afghanistan, Burkina Faso, Myanmar e Corea del Sud tra i Paesi più colpiti.

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La libertà di stampa nel mondo ha raggiunto il livello più basso degli ultimi cinquant’anni. A denunciarlo è il rapporto pubblicato dall’International Institute for Democracy and Electoral Assistance (Idea), con sede a Stoccolma, che sottolinea come tra il 2019 e il 2024 si sia registrato il più forte deterioramento di un indicatore chiave della salute democratica.

Secondo il segretario generale di Idea, Kevin Casas-Zamora, “non abbiamo mai assistito a un peggioramento così acuto”.

I Paesi più colpiti

Il calo più significativo è stato registrato in Afghanistan, Burkina Faso e Myanmar, già in passato tra i peggiori per la libertà di stampa. Sorprende il dato della Corea del Sud, al quarto posto per peggioramento, a causa di un forte aumento di casi di diffamazione contro giornalisti e perquisizioni nelle loro residenze.

In totale, 43 Paesi in tutti i continenti hanno visto diminuire la libertà di stampa: 15 in Africa e 15 in Europa.

Cause e responsabilità

Il rapporto evidenzia due fattori principali:

  • interventi sempre più pesanti dei governi, spesso giustificati come eredità delle misure restrittive introdotte durante la pandemia;

  • la disinformazione, che oltre a danneggiare l’opinione pubblica viene usata come pretesto per limitare la libertà di stampa.

A preoccupare è anche il consolidamento dei grandi media globali e la progressiva scomparsa delle testate locali, fondamentali per alimentare un dibattito democratico diffuso.

Rischi futuri

Più della metà dei Paesi del mondo (54%) ha registrato un calo in almeno uno dei cinque indicatori chiave della democrazia. Anche se il rapporto non considera gli effetti del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, Casas-Zamora ha avvertito che alcuni segnali emersi dalle elezioni americane del 2024 e dai primi mesi del 2025 “non sono di buon auspicio per la democrazia globale”.

Un messaggio chiaro: ciò che accade negli Stati Uniti può influenzare le tendenze in tutto il mondo.

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Cultura

Addio a Michele Scudiero, maestro del diritto costituzionale e regionale

È morto a 89 anni Michele Scudiero, professore emerito di diritto costituzionale e preside di Giurisprudenza alla Federico II. Un punto di riferimento accademico e istituzionale.

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È morto a 89 anni Michele Scudiero, uno dei massimi studiosi italiani di diritto costituzionale e regionale. Nato ad Agropoli, ma da sempre legato a Napoli, ha vissuto gli ultimi anni tra la città e la sua amata Procida, dove trascorreva le estati. La notizia della sua morte ha suscitato grande cordoglio nel mondo accademico e istituzionale.

Una carriera accademica brillante

Figlio di insegnanti, laureato con il professor Alfonso Tesauro, iniziò la carriera come assistente volontario. Dopo le prime esperienze a Macerata e Salerno, divenne ordinario di diritto costituzionale a Napoli, fino a diventare preside della facoltà di Giurisprudenza nel 2002, succedendo a Luigi Labruna. Ha guidato la facoltà fino al 2008, lasciando un’impronta profonda su generazioni di studenti e studiosi.

Il giurista e l’impegno civile

Scudiero è stato anche avvocato amministrativista, con interventi dinanzi alla Corte dei conti e alla Corte costituzionale. Nel 2003 fu tra i giuristi incaricati di elaborare il progetto “Pro Statuto Regione Campania” e contribuì anche ai lavori per il nuovo Statuto del Comune di Napoli. Nel 1996 entrò nel Cda della Rai come rappresentante dell’area cattolica dell’Ulivo, affiancando Enzo Siciliano.

Un punto di riferimento per Napoli e l’Italia

Con oltre cento pubblicazioni, Scudiero ha unito ricerca, insegnamento e servizio istituzionale. Ricordato come studioso rigoroso e uomo equilibrato, ha lasciato una testimonianza di serietà e dedizione. «Un vero riferimento accademico e istituzionale», ha commentato il sindaco Gaetano Manfredi.

I funerali

Scudiero lascia la moglie Titti, quattro figli e otto nipoti. I funerali si tengono oggi alle 12 nella chiesa di Santa Maria della Libera, al Vomero, dove sarà dato l’ultimo saluto a un uomo che ha segnato la storia del diritto italiano.

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