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Le nostre password sono state rubate? Ce lo svela un sito web: ecco come verificare

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“Vuoi vedere che sono stato fregato?”: chissà quante volte ce lo siamo chiesti pensando agli account ed alle nostre password. A tutti è capitato almeno una volta di avere il sospetto, ma mai la certezza, che la nostra mail fosse stata violata.

Per sapere se la nostra password è stata rubata da una determinata piattaforma basterà accedere a questo sito: haveibeenpwned.com, ed inserire il nostro indirizzo e-mail oppure il nostro nickname (nome utente) nella sezione apposita. Il sito (il cui titolo tradotto in italiano significa proprio “Sono stato fregato”) è stato creato proprio per permettere a qualsiasi utente di controllare se i propri dati sono o meno stati messi in pericolo.

Nel caso la piattaforma su cui il nostro account è ospitato sia stata in qualche modo attaccata con la possibile, consequenziale perdita dei nostri dati, o password, o altro, il sito in questione ce lo segnala specificando anche quando questo sia avvenuto e con quali modalità.


Facciamo la prova con un indirizzo @hotmail.com e ci compare un disco verde, segno che il nostro account non è mai stato violato.

Facciamo un’altra prova. Prendiamo un indirizzo mail ospitato da Yahoo e Myspace. Lo sfondo rosso ci indica che la mail è stata violata. Scrollando vedremo che nel 2008, 360 milioni di account Myspace sono stati esposti ad un attacco e pubblicati (nomi utenti, password e indirizzi e-mail); gli stessi nel 2016 sono stati anche messi in vendita sul dark market di “Real Deal”.

A questo punto non ci resta che creare una nuova password con una combinazione alfanumerica difficile da decifrare. Anche in questo caso il sito ci viene in soccorso. Al link https://haveibeenpwned.com/Passwords: si può verificare l’efficacia della propria chiave di accesso. Logicamente, viene calorosamente sconsigliato di comunicare la password che effettivamente stiamo usando a chiunque. Conviene, quindi, verificare l’efficacia e crearne una nuova simile, ma non uguale.

Questo servizio è stato creato per consentire a tanti utenti di controllare le loro password e vedere se, effettivamente, sono semplici come sembrano. Per esempio, se inseriamo qualcosa come: q1w2e3r4t5y6u7i8o9p0 oppure come p@55w0rd, o il nostro nome (o quello del/la partner) seguito e/o preceduto da un numero, ci comparirà l’avviso che effettivamente la nostra password tanto furba non era o che, comunque, è apparsa qualche violazione di dati e che se la stiamo ancora usando sarà meglio modificarla.

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Intelligenza artificiale, da Google nuove frontiere per meteorologia, ricerca e istruzione

Alla conferenza Google Research di Varsavia, l’intelligenza artificiale si mostra come strumento per meteorologia, laboratori scientifici e istruzione. Yossi Matias: “Serve un uso responsabile e regole sulla sicurezza”.

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Dalla meteorologia all’istruzione, fino ai laboratori scientifici, l’intelligenza artificiale si prepara a trasformarsi in strumento concreto per migliorare la vita quotidiana e la ricerca. È questo lo scenario delineato durante la prima conferenza europea di Google Research, organizzata a Varsavia da Google Research@Poland.

Abbiamo un ruolo nel plasmare il futuro. L’IA è una tecnologia potente che suscita entusiasmo e preoccupazioni, e per questo dobbiamo definire norme di sicurezza che ne impediscano un uso improprio”, ha dichiarato Yossi Matias, vicepresidente di Google e responsabile di Google Research.


Earth AI e AI co-scientist: la ricerca accelera grazie ai modelli intelligenti

Tra i progetti più avanzati presentati c’è Earth AI, un modello di intelligenza artificiale addestrato su dati meteorologici, geologici e geofisici. Lo strumento consentirà a ricercatori, amministratori e cittadini di interrogare il sistema su rischi di tempeste e inondazioni, rendendo la prevenzione ambientale più immediata ed efficace.

Altro progetto in fase di sviluppo è AI co-scientist, pensato per affiancare i ricercatori nei laboratori scientifici come un vero e proprio assistente virtuale. “Mi aspetto che l’IA abbia un impatto concreto nel tempo — ha detto Matias — siamo solo agli inizi, ma i risultati sono promettenti”.


Il “ciclo magico della ricerca” e le applicazioni scientifiche

Secondo Matias, l’intelligenza artificiale potrà generare un “ciclo magico della ricerca”, accelerando la scoperta e alimentando nuove domande scientifiche. I primi benefici si vedranno nei settori del calcolo quantistico, delle neuroscienze e della ricerca farmacologica, anche se “per molti versi siamo ancora agli inizi della nostra capacità di esplorazione scientifica”.

“Un bambino può risolvere problemi che l’intelligenza artificiale non sa ancora affrontare — ha aggiunto Matias — segno che c’è ancora molto da scoprire”.


L’IA come leva per trasformare l’istruzione

Anche la scuola è destinata a cambiare profondamente. “L’IA trasformerà l’istruzione”, ha spiegato Matias, sottolineando la necessità di prevenire i rischi di dipendenza cognitiva e di garantire un uso consapevole degli strumenti digitali.

Tra le iniziative di Google, AI Quest mira a rendere l’intelligenza artificiale accessibile ai bambini fin dall’infanzia, sviluppando curiosità, creatività e senso critico.

Un esempio concreto arriva dall’Africa: in una scuola di Accra (Ghana) è in corso la sperimentazione di un sistema di valutazione basato su IA che fornisce feedback giornalieri agli studenti, consentendo agli insegnanti di dedicare più tempo alla didattica.


Regole e responsabilità per un futuro condiviso

“L’intelligenza artificiale aprirà nuove opportunità a persone brillanti e creative, ma serviranno regole chiare e responsabilità etica per garantire che la tecnologia resti al servizio dell’uomo”, ha concluso Matias.

L’IA, dunque, non solo come progresso tecnologico, ma come nuovo patto sociale tra innovazione, conoscenza e tutela dei cittadini.

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Nvidia, l’ad Jensen Huang: “La Cina supererà gli Stati Uniti nella corsa all’intelligenza artificiale”

Il ceo di Nvidia Jensen Huang prevede che la Cina supererà gli Stati Uniti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale grazie a costi energetici più bassi e regole meno rigide.

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La Cina è destinata a superare gli Stati Uniti nella corsa allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. A dirlo è Jensen Huang (nella foto Imagoeconomica), amministratore delegato di Nvidia, in un’intervista rilasciata al Financial Times.

Secondo il fondatore del colosso americano dei chip, Pechino avrà la meglio grazie a costi energetici più bassi e a regole meno restrittive rispetto a quelle imposte in Occidente.

“L’Occidente, inclusi gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, è frenato dal cinismo. Abbiamo bisogno di più ottimismo”, ha dichiarato Huang.


Energia, regole e mentalità: i vantaggi cinesi

Per Huang, il nodo principale non è soltanto tecnologico ma anche politico e regolamentare. Mentre le democrazie occidentali stanno rafforzando i controlli su privacy, sicurezza dei dati e limiti d’uso dell’intelligenza artificiale, la Cina può muoversi più rapidamente grazie a maggiore libertà d’azione per le aziende e a un ecosistema energetico più competitivo.

Questa combinazione, secondo il ceo di Nvidia, favorirà un sviluppo più accelerato e a costi inferiori nel settore dell’intelligenza artificiale, un campo in cui la potenza di calcolo e l’energia rappresentano due risorse decisive.


Nvidia tra due mondi

Le parole di Huang assumono particolare rilievo perché Nvidia, con le sue gpu di ultima generazione, è oggi uno dei pilastri dell’intera rivoluzione dell’intelligenza artificiale globale. Tuttavia, la compagnia americana deve anche fare i conti con le restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti all’export di tecnologie avanzate verso la Cina.

Un contesto che, nonostante le tensioni geopolitiche, non impedisce al ceo di riconoscere come Pechino resti un attore decisivo nella corsa mondiale all’AI.

“Abbiamo bisogno di credere nel progresso e non di temerlo”, ha concluso Huang.

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In orbita Sentinel-1D, la nuova sentinella europea per monitorare la Terra

Lanciato con successo da Kourou il satellite europeo Sentinel-1D del programma Copernicus. Realizzato con un forte contributo italiano, rafforzerà il monitoraggio globale del pianeta e la ricerca ambientale.

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È ufficialmente in orbita Sentinel-1D, il nuovo satellite del programma europeo Copernicus, frutto della collaborazione tra la Commissione Europea e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il lancio, avvenuto alle 22:02 italiane del 4 novembre dalla base di Kourou, in Guyana Francese, con il razzo Ariane 6, segna un passo decisivo per il futuro dell’osservazione della Terra.


Il completamento della missione Sentinel-1

«Questo lancio è importante per l’ESA poiché completa la missione Sentinel-1 di Copernicus: presto Sentinel-1D sarà pienamente operativo, insieme a Sentinel-1C», ha dichiarato Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea.

La missione, ha aggiunto Cheli, garantirà la continuità del servizio offerto dal programma Copernicus, «fondamentale per affrontare le sfide globali che ci attendono». Il satellite è stato rilasciato con successo dall’Ariane 6 dopo poco più di 30 minuti e il segnale è stato rilevato da Terra circa un’ora dopo.


Un contributo europeo e italiano alla scienza

Sentinel-1D è il quarto e ultimo satellite della serie Sentinel-1, realizzato sotto il coordinamento di Thales Alenia Space— joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) — con il contributo degli stabilimenti italiani di Roma, Milano e L’Aquila.

L’Italia partecipa pienamente alla missione anche attraverso Leonardo, che ha fornito strumenti tecnologici avanzati, e tramite le partecipate Telespazio ed e-GEOS, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana.

«L’osservazione della Terra è un dominio strategico per affrontare le sfide globali e rafforzare la posizione tecnologica dell’Europa», ha spiegato Massimo Claudio Comparini, managing director della Divisione Spazio di Leonardo. «Con Sentinel-1D, Copernicus conferma la propria solidità e capacità di innovazione».


Il lancio con Ariane 6 e la collaborazione industriale

Il lancio è stato effettuato con il nuovo vettore europeo Ariane 6, giunto al suo quarto volo. I motori laterali, o booster, sono stati prodotti dall’italiana Avio, a conferma dell’eccellenza industriale italiana nel settore aerospaziale.

Per David Cavaillolès, CEO di Arianespace, «con questa missione Arianespace ha consegnato sette satelliti Sentinel per il programma Copernicus, dimostrando l’impegno europeo nell’utilizzare lo spazio a beneficio della vita sulla Terra».


La nuova sentinella del pianeta

Il satellite Sentinel-1D fornirà dati radar accurati e costanti per monitorare calotte glaciali, ecosistemi forestali, movimenti del suolo e variazioni ambientali. Un passo decisivo per la ricerca scientifica e la gestione sostenibile del pianeta.

Come ha ricordato Simonetta Cheli, «i cittadini europei beneficeranno direttamente delle informazioni di questa missione, che contribuirà a una migliore comprensione del nostro ambiente e delle sue trasformazioni».

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