Nessun grande annuncio ma un sostanziale cambio di passo rispetto al passato. L’apertura della Worldwide Developer Conference di Apple, l’appuntamento annuale per gli sviluppatori della Mela, è tutto incentrato sull’intelligenza artificiale. Non arriva il vociferato dispositivo con l’IA per il controllo domestico, concorrente di Alexa e Google, ma il colosso di Cupertino svela una nuova interfaccia utente per tutti i suoi gadget, dagli iPhone agli iPad, Watch e computer Mac.
Si tratta della prima rivisitazione dal 2013. “Dopo anni, abbiamo completamente riprogettato l’interfaccia dei dispositivi. Per noi è una rivoluzione” afferma Craig Federighi, vicepresidente dello sviluppo software dell’azienda. Si parte dal nome: non più la sequenza numerica dei vari rilasci, al momento ferma ad iOs 18 per l’iPhone, ma un’associazione con l’anno successivo al lancio. I vari iOs 26 e iPadOs arriveranno a settembre di quest’anno, con lo sguardo rivolto ai mesi successivi, quando l’adozione sarà globale. Per l’occasione, sul sistema operativo di Apple approderanno nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale. Tra queste, una sorta di assistente che potrà tenere attiva la telefonata con un customer care quando si attende di parlare con un operatore. Una volta pronto, quest’ultimo potrà chiedere all’IA di avvisare l’interlocutore oppure iniziare una sessione di chat con la piattaforma di messaggistica di Apple, così da far risparmiare tempo. Sempre l’IA generativa consentirà di tradurre, in tempo reale, le conversazioni testuali su ‘messaggi’ ma anche quella vocali sul ‘telefono’ e persino le videochiamate di ‘facetime’.
La strategia di Apple è chiara: ampliare gli utilizzi dell’IA generativa puntando sugli sviluppatori. Su questo poggia il ‘foundation models framework’, una piattaforma di scrittura codice che permetterà a qualsiasi sviluppatore di integrare l’intelligenza artificiale di Cupertino nelle proprie app. Un mantra è quello della sicurezza dei dati: “In ogni caso, le app che sfrutteranno il modello funzioneranno preservando la privacy” prosegue Federighi.
Il riferimento è alla possibilità per Apple Intelligence di generare risposte, contenuti ed elementi multimediali, riducendo al massimo lo scambio di informazioni in rete, con maggiore sicurezza per gli utenti. L’apertura agli sviluppatori terzi, secondo Apple, porterà più persone a beneficiare dell’IA generativa, senza lasciare indietro la difesa delle informazioni personali. In chiusura, Apple ha aggiornato Visual Intelligence, che utilizza la fotocamera dell’iPhone per identificare oggetti ed eventi sullo schermo del telefono. Un ulteriore guanto di sfida a Google e alla sua funzionalità “cerchia e cerca” sui dispositivi Android. Un nuovo pulsante “chiedi” consentirà di interpellare ChatGpt per ottenere risposte su cosa c’è sul display, da un oggetto visto in un video e che si vuole comprare ad un concerto da aggiungere automaticamente al calendario. L’intelligenza visiva può anche effettuare ricerche all’interno delle app partendo dalle foto nella galleria. Tutte novità che troveranno una realizzazione nella consueta finestra di lancio autunnale, dopo l’arrivo degli iPhone 17. 295cd37034bfda99f3460