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Lazio scavalca Inter e torna seconda, Lecce in salvo

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Il Napoli, fedele fino all’ultimo al timoniere in uscita Spalletti, gioca contro il Bologna un tempo di grande qualita’. Basta a Osimhen per blindare il titolo cannonieri (25 gol) con una splendida doppietta con la complicita’ di Skorupski, ma la benzina e le motivazioni finiscono e il gagliardo Bologna di Thiago Motta conquista il meritato 2-2 che rende impossibile il record di punti dei partenopei di Sarri. Qualche lume si scorge nell’intricata zona salvezza, che deve esprimere la terza retrocessa. Il Lecce si salva dopo una gara rocambolesca: Falcone para un rigore al Monza, Lorenzo Colombo invece realizza con freddezza al 100′ il penalty che fa restare in A i pugliesi. Il verdetto e’ comunque rimandato perche’ il Verona si fa raggiungere all’ultimo respiro di gara dall’Empoli che fa un grosso favore allo Spezia, depresso dopo il crollo di ieri in casa col Torino. Veneti e liguri si presentano appaiati agli ultimi 90′ con due trasferte ostiche con Milan e Roma. Probabile quindi uno spareggio in gara unica visto che da quest’anno tra due squadre appaiate non valgono piu’ i confronti diretti. Tutto molto piu’ chiaro nella corsa per i posti Champions. La rimonta subita dalla Fiorentina lascia fuori la Roma, appesa a una eventuale vittoria mercoledi’ col Siviglia nella finale di Europa League. Oltre alla Lazio, che ha chiuso battendo 3-2 una dignitosa Cremonese grazie a una doppietta di Milinkovic-Savic riportandosi al secondo posto, e’ matematicamente qualificata l’Inter dopo il successo sull’Atalanta.

Il Milan vince allo Stadium contro la Juve, con un bel gol di Giroud e conquista con un turno di anticipo la qualificazione per l’Europa che conta. Nel prossimo, e conclusivo, turno dovrà vedersela con quel Vrona che vuole a ogni costo evitare la retrocessione. Il Napoli scenda al Dall’ Ara da campione e vuole dimostrare che il sogno non finisce con l’addio di Spalletti, che giocatori e pubblico non hanno alcuna voglia di metabolizzare. Osimhen si mette sulle spalle la squadra, approfitta di una papera di Skorupski per il vantaggio, poi gli fa passare la palla sotto le gambe per il raddoppio. Ma nella ripresa il Bologna, che vuole tenersi stretto Thiago Motta, reagisce e pareggia con Ferguson e De Silvestri, che lascia la squadra a testa alta dopo tre anni. Pienone e grande festa di congedo all’Olimpico per la Lazio in Champions e il saluto all’amato Radu, 427 presenze in maglia biancoceleste, ma la Cremonese, retrocessa, all’Olimpico e’ sempre ispirata: Milinkovic-Savic, forse in partenza, ricorda a tutti la sua qualita’. Lazio in discesa con gol iniziale di Hysaj e raddoppio del ‘Sergente’. Ma Immobile e’ in ombra a sbaglia varie conclusioni anche quando, nella ripresa, la Cremonese in 6′ passa prima con un gran gol di Galdames e pareggia con un autogol di Lazzari.

Nel finale Milinkovic-Savic fissa da attaccante di rapina il 3-2. Finale in gloria con l’ingresso e la standing ovation per Radu. Sarri (che nel finale si fa espellere per proteste) si riprende il secondo posto e Inzaghi ora insegue. Nervosa ed equilibrata la sfida di Verona. L’Empoli e’ salvo ma, anche senza il febbricitante Caputo, tiene testa al gioco elementare dei padroni di casa che passano nella ripresa col nuovo entrato Gaich, chiamato ad aiutare l’isolato Djuric. Ma l’Empoli gioca meglio, sfiora piu’ volte il pari che trova al 52′ con Stojanovic. E’ un risultato equo ma c’e’ una forte recriminazione per il Verona, che avrebbe fatto un poderoso salto in avanti verso la salvezza. Al contrario, e’ il Lecce che fa festa all’ultimo secondo. Il Monza avrebbe bisogno di vincere per sopravanzare Fiorentina e Torino nella volata per l’ottavo posto, ma i brianzoli disputano una gara con poco mordente, accontentandosi forse del pari contro il Lecce, che non crea molti pericoli. La differenza nella ripresa la fa il danese Gytkaer che si fa parare un rigore da Falcone per fallo di Baschirotto su Colpani. Il danese al 101′ fa fallo di mano e Doveri, consultato il Var e rivista l’azione al monitor, assegna il rigore che il 23enne Lorenzo Colombo, in prestito dal Milan, realizza con spavalderia dando un dispiacere a Galliani e salvando il Lecce.

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Gasperini carica l’Atalanta: vogliamo battere la Juve e alzare la Coppa

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La Coppa Italia, per l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, rappresenta il primo match point per rendere la stagione indimenticabile. Alla sesta partecipazione, infatti, la Dea ha l’occasione per portare a casa il trofeo nazionale per la seconda volta nella sua storia; dopo la prima, datata 1963, per i nerazzurri sono arrivate quattro sconfitte all’ultimo atto. Una maledizione che il tecnico vuole interrompere: “Ho sempre pensato che la Coppa Italia fosse l’unico trofeo possibile per l’Atalanta in quanto Champions e scudetto erano troppo distanti. E’ la terza finale in cinque anni; le altre non sono andate bene ma noi siamo testardi. Ora abbiamo tutta l’intenzione di riuscire a vincere la finale”, le parole del tecnico.

Una sfida, per l’Atalanta, per dimostrare la propria forza, frutto di un percorso iniziato da lontano e ora maturo per raccogliere i frutti del duro lavoro. Anche se Gasperini rifiuta il ruolo di favorita tanto da sottolineare come questo “ha sempre contato poco. Spero che arriveremo alla Juventus con lo stesso spirito mostrato con la Roma; se sapremo metterlo in campo avremo più chance. Ma la Juventus rimane una squadra indubbiamente forte”, prosegue il tecnico. A pesare, però, sarà l’assenza di Gianluca Scamacca, ammonito nella semifinale di ritorno e squalificato per l’atto finale: “Tatticamente l’assenza di Scamacca ci costringerà a trovare altre situazioni e mi dispiace per lui che è stato privato di una finale. Forse dovremmo pensare di adeguarci a quello che succede in Europa. Le ammonizioni, almeno nelle semifinali si azzerano perché così diventa un peccato in quanto nelle finali ci devono essere sempre i giocatori migliori”.

Gasperini, nonostante le assenze, è convinto della sua squadra perché “le partite in campo internazionale ci ha dato forza, anche la partita con la Roma ci ha aiutato. Aver giocato tanto ci ha tolto qualcosa, ma ce ne ha date altre molto positive. Merito ai giocatori che hanno dato tutto e hanno avuto la forza mentale facendo una stagione incredibile”. Il tecnico, poi, si concentra per un attimo al futuro, lasciandosi andare a una previsione sulla squadra che “è giovane e potrà diventare ancora più forte nei prossimi anni se saprà crescere e migliorarsi”. Proprio per questo mettere in bacheca il trofeo può essere il primo passo per aprire un ciclo in una stagione che ha vissuto la sua svolta con la partita di Liverpool, almeno in “Europa League. Abbiamo sempre avuto percorsi differenziati, abbiamo sempre cercato di giocare al massimo ogni competizione. La svolta di Coppa Italia, ad esempio, è stata quella contro il Milan”, sottolinea ancora.

Prima di chiudere con un pensiero sulla città di Bergamo che vive “un momento di fibrillazione sportiva, un momento fantastico. A volte si vincono coppe o scudetti che quasi non si festeggiano e invece questo rimarrà per sempre legato alla storia di Bergamo e faremo di tutto per portarla a casa”. Proprio per questo, Gasperini, schiererà la formazione migliore. Al netto dell’assenza di Scamacca, squalificato, il tecnico nerazzurro punterà sul blocco dei titolari con De Ketelaere, reduce dalla doppietta contro la Roma, al posto del romano. Servirà la migliore Atalanta per battere la Juventus, ma Gasperini è convinto che, stavolta, possa essere quella buona per alzare la Coppa Italia al cielo di Roma.

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Anche Medvedev out a Roma, Italia si consola col doppio

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Le rinunce inattese e la rapida successione di eliminazioni hanno desertificato la presenza di italiani e italiane agli Internazionali di Roma. Ma ad evitare una debacle completa dell’Italtennis al Foro Italico c’è il doppio, con Simone Bolelli-Andrea Vavassori approdati ai quarti e con Sara Errani-Jasmine Paolini addirittura alla semifinale, con buone speranze di andare a lottare per il titolo. A procedere senza tentennamenti verso il match conclusivo è la n.1 al mondo, Iga Swiatek, che a colpi di 2-0 sulle avversarie prosegue la marcia vittoriosa cominciata al Wta 1000 di Madrid, mentre nel torneo maschile domina l’incertezza, specie dopo l’uscita di scena di Novak Djokovic e, oggi, anche del campione uscente, Daniil Medvedev.

Un torneo sfortunato, quello romano, segnato dai ritiri eccellenti di Jannik Sinner attesissimo dal pubblico della Capitale ma costretto a rinunciare a causa del problema all’anca. E ancora quelli di Carlos Alcaraz e di Matteo Berrettini, l’uscita al secondo turno di un altro beniamino come Rafa Nadal e appunto quella di Djokovic, protagonista anche dell’incidente della borraccia che lo ha colpito in testa. E poi molti mugugni per un Foro Italico, sponda ground, più intasato di un vagone della metropolitana di Roma. Infine, l’aleggiare del mistero legato all’improvviso ritiro dal tennis e alla successiva sparizione di Camila Giorgi, finita all’estero mentre in Italia emergono i guai col fisco. E’ arrivato come un raggio di raggio di sole, quindi, l’exploit dei doppisti.

Errani e Paolini hanno superato al super tie-break (6-3, 7-7, 10-5) l’ucraina Khichenok e la lettone Ostapenko, seste favorite del seeding, e ora tra loro e la finale ci sono le statunitensi Dolehide e Krawczyk (n.8). La bolognese ha vinto il titolo nel 2012 con Roberta Vinci, con la quale è arrivata in finale anche nel 2013 e nel 2014. Riprovarci dopo 10 anni sarebbe un sogno, ma più grande ancora è quello di fare le Olimpiadi, con Paolini: “Penso che siamo messe abbastanza bene per provarci e fare del nostro meglio, sarebbe uno dei miei sogni più grandi andare alle Olimpiadi”.

Grande esultanza anche per Bolelli e Vavassori, che hanno eliminato una delle coppie più forti, Rohan Bopanna-Matthew Ebden. Un successo in due set 6-2, 6-4 in un’ora e 12 minuti di gioco, vendetta sportiva dopo il ko in finale agli Australian Open. “E’ stata una goduria averlo fatto qua sul ‘Pietrangeli'”, le parole degli azzurri, che affronteranno al prossimo turno Wesley Koolhof-Nikola Mektic, coppia n.7 del seeding.

Nel torneo singolare maschile, la grande sorpresa è l’eliminazione di Medvedev, quasi umiliato dallo statunitense Tommy Paul, che si è imposto 6-1, 6-4 per arrivare i quarti dove affronterà il polacco Hubert Hurkacz, vittorioso in rimonta sull’argentino Sebastian Baez. Tra i giocatori della top 10, è proseguita la marcia di Alex Zverev, n.4 al mondo, che ha battuto il portoghese Borges e se la vedrà con lo statunitense Taylor Fritz, vincitore in tre set sul bulgaro Dimitrov. Centra i quarti anche uno Stefanos Tsitsipas in gran forma, che ha eliminato in meno di un’ora un osso duro come l’australiano Alex De Minaur.

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Allegri si aggrappa alla Coppa, può essere ultima finale

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L’unica possibilità, per la Juventus di Massimiliano Allegri, di non chiudere l’anno a zero titoli, così come già successo l’anno scorso. I bianconeri, con la partecipazione alla prossima Champions League in tasca, si aggrappano alla Coppa Italia, scialuppa di salvataggio di una stagione che poteva essere magica e, invece, non lo è diventata. “Per tutti noi domani può essere l’ultima finale, non è detto che ognuno di noi possa giocarne un’altra l’anno prossimo”, esordisce Allegri consapevole che, certi treni soprattutto in certe stagioni, non sono da perdere.

A chi fa notare al tecnico bianconero che la sua Juventus arriva al grande appuntamento da sfavorita, una cosa decisamente insolita per il club bianconero, risponde che “le partite vanno vinte sul campo. Per esperienza, la cosa che ho imparato è che il calcio ti si può rovesciare a favore o contro. Dobbiamo avere la convinzione di poter portare a casa il trofeo e metteremo tutto quello che abbiamo per vincere questa coppa”.

Un successo che consentirebbe a Massimiliano Allegri di diventare il primo allenatore nella storia a sollevare cinque volte la Coppa Italia, staccando così Sven Goran Eriksson e Roberto Mancini, fermi insieme al livornese a quota quattro. Ma per l’allenatore esiste solo il presente rappresentato dall’Atalanta che “vive un momento di grande euforia, noi dobbiamo essere bravi a giocare una partita da finale”, le sue parole. Una stagione particolare quella bianconera, vissuta con la grande euforia per la possibile lotta scudetto con l’Inter, prima del calo delle ultime giornate. Allegri, però, sottolinea come l’importante sia che “l’anno prossimo la Juventus partecipi alla Champions League. Sembra un obiettivo piccolo ma ci sono dei momenti in cui se non puoi vincere devi comunque avere degli obiettivi”.

Proprio la Coppa Italia, quindi, potrebbe essere il salvagente a cui aggrapparsi perché, come ammesso da Danilo, “vincere questa finale darebbe un senso alla stagione. Questo per noi sarebbe un premio per il nostro lavoro di squadra. L’Atalanta ha giocatori forti e sta facendo bene. Va rispettata. Così come la storia della Juventus. Chiaro che può succedere di tutto, ma noi non ci sentiamo meno forti di loro. La Juventus ha cambiato tanto ma non ha perso la voglia di vincere”, le parole del difensore che domani, nonostante una settimana travagliata dal punto di vista fisico, sarà del match perché “è una partita talmente importante che il corpo recupera più in fretta”.

Servirà una Juventus battagliera, più simile a quella di inizio stagione che alla squadra vista nelle ultime giornate. Ecco perché Allegri punterà su chi sta meglio con Perin tra i pali e qualche innesto giovane che possa garantire gamba, come Iling, e testa, vedi Nicolussi Caviglia. In avanti, invece, Vlahovic-Chiesa, entrambi già a segno in finale di Coppa Italia con la maglia della Juventus con il serbo a timbrare il cartellino contro l’Inter l’11 maggio 2022 e l’italiano, proprio contro l’Atalanta, il 19 maggio 2021. Perché, quando si tratta di salvare una stagione, anche affidarsi a corsi e ricorsi storici può essere una strategia vincente.

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