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Cronache

Latte, verso un aumento di 3 centesimi salva-stalla

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Si potrebbe sbloccare nei prossimi giorni il nodo del prezzo del latte alla stalla in Italia, con un ipotesi di aumento di 3 centesimi al litro per gli allevatori senza che vi sia alcun un impatto sui consumatori. L’impennata dei costi di produzione, infatti, senza tenere ancora conto degli imminenti rincari che arriveranno sul versante energetico, sta mettendo a dura prova la redditivita’ degli allevamenti che da tempo chiedono attenzione. Un allarme raccolto dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli. “L’obiettivo – assicura – e’ non gravare sul consumatore. Stiamo cercando di costruire un percorso per assorbire l’aumento all’interno della filiera non fuori dalla filiera. Ho visto molta buona volonta’ da parte di tutti gli attori coinvolti nella filiera”. Il ministro ha iniziato un intenso dialogo con la filiera lattiero casearia, dalla fase agricola alla distribuzione, convocando un primo Tavolo ministeriale il 30 settembre scorso per monitorare la situazione e affrontarne le criticita’. Un incontro molto atteso che sembra stia dando i suoi frutti. “Penso che ci sia lo spazio per un periodo transitorio, almeno fino a quando i prezzi dei mangimi non torneranno a dei livelli normali, di garantire un innalzamento almeno di 3 centesimi del prezzo riconosciuto alla stalla – ha detto oggi il ministro al question time alla Camera – chiediamo a tutti un gesto di corresponsabilita’ per garantire un aumento del prezzo riconosciuto al litro alla stalla. Questo lo si fa distribuendo l’effetto sulla filiera che non puo’ essere solo a carico di una sola componente”. Si sta, infatti, lavorando con tutto il settore per sottoscrivere un protocollo di intesa che vada in questa direzione, tanto che a breve giro il ministro riconvochera’ un nuovo Tavolo. A contribuire alla situazione del prezzo del latte c’e’ anche il decreto legislativo contro le pratiche sleali, ha ricordato Patuanelli, che avra’ un impatto importante nel tempo; come e’ noto, infatti, non saranno piu’ possibili contratti al di sotto dei costi di produzione che saranno valutati da Ismea. Secondo il ministro si tratta di “una misura strutturale che avra’ i suoi effetti nel tempo, mentre oggi la contingenza ci porta a dialogare con il settore lattiero caseario. Dal prezzo del latte dipende la sopravvivenza di 33 mila stalle con i listini che sono variabili, frutto di intese con le singole industrie. L’ipotesi di aumento alla stalla senza che vi sia un impatto sui consumatori, era gia’ scaturito dal Tavolo del 30 settembre richiesto dalla Coldiretti. Il presidente di Alleanza cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri fa sapere che la cooperazione ha gia’ evidenziato in queste ore al Ministero “la necessita’ che si arrivi ad un sistema di indicizzazione del prezzo del latte alla stalla che tenga conto dei costi di produzione, fortemente condizionati dalla volatilita’ dei prezzi delle materie prime impiegate nella fase primaria”. Soddisfatto dell’ipotesi dell’aumento ipotizzata da Patuanelli il presidente della Copagri, Franco Verrascina, “da parte nostra non faremo mancare il nostro apporto fattivo e costruttivo; crediamo che il Tavolo sia fondamentale per fare sintesi tra le esigenze dei diversi anelli della filiera”.

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Cronache

Ucciso a colpi di pistola in auto mentre fa benzina

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Omicidio questa mattina in una stazione di benzina di Mondragone, comune del litorale casertano. Un commerciante, L.M., è stato ucciso a colpi di pistola da un uomo, un imprenditore, che ha fatto fuoco mentre la vittima era in auto, per poi allontanarsi sotto gli sguardi terrorizzati del gestore del distributore, situato sulla statale Domiziana, e di altri avventori. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini.

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Cronache

Ucciso con una fiocina, l’omicidio in assenza di una minaccia

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In assenza di una minaccia diretta, per sé e per la propria compagna, uccise un 23enne con un colpo di fiocina sparata da un fucile subacqueo in via Cilea a Sirolo (Ancona) il 27 agosto del 2023: un omicidio che non sarebbe scaturito dall’iniziale “diverbio stradale” ma dal successivo intervento dei fratelli della vittima, uno dei quali lo colpì con un pugno per il quale l’omicida intese “vendicarsi”.

Lo scrive la Corte d’Assise di Ancona nella motivazione della sentenza con la quale, il 21 gennaio scorso, ha condannato a 18 anni di carcere Melloul Fatah, 28 anni, per l’omicidio volontario, senza l’aggravante dei futili motivi, di Klajdi Bitri, albanese 23enne. Il delitto avvenne di primo pomeriggio a seguito di un litigio per motivi stradali, all’altezza di una rotatoria. Si era creato un ingorgo di auto e dopo vari insulti, che avevano coinvolto anche parenti e amici della vittima, Fatah era tornato al proprio veicolo per prendere la fiocina e puntarla al petto del giovane poi deceduto. Subito dopo era risalito a bordo dell’auto, dove si trovava anche la fidanzata, e se ne era andato.

Era stato arrestato prima di cena, a Falconara, dai carabinieri. L’imputato, difeso dall’avvocato Davide Mengarelli, ha sostenuto di non essersi accorto del colpo mortale e di aver preso il fucile solo per spaventare il gruppetto che gli dava addosso. Secondo i giudici, però, la sua versione non è plausibile. “Ha scelto in totale autonomia di inseguire, in assenza di qualsivoglia minaccia, per sé e per la propria compagna, – scrive la Corte a proposito dell’imputato – di prelevare il fucile elastico con fiocina a tre punte, che utilizzava per la pesca subacquea, di imbracciarlo e di puntarlo alla vittima che in piedi, dietro la Mercedes, dopo pochi attimi decedeva nell’impotenza e nello sconforto generale”. Secondo la Corte, il 28enne agì per vendicare il pugno che aveva subito nella lite: “compreso di non poter prevalere e attesa l’inferiorità numerica – osserva nella sentenza il presidente della Corte Roberto Evangelisti – non reagiva e si dirigeva verso la propria auto dando l’impressione di desistere e di voler riprendere la marcia, apparenza però ingannevole poiché il fine che muoveva Melloul era antitetico”. La fidanzata “non aveva eccepito alcun pericolo, per nulla allarmata si chinava a recuperare gli occhiali caduti in precedenza al fidanzato nel corso dello scontro con la vittima e i suoi amici”.

La Corte ripercorre i drammatici attimi dell’omicidio: Fatah “ha premuto a distanza di circa due metri e mezzo il grilletto del suo fucile subacqueo munito di tridente contro Klajdi, facile bersaglio in quanto in posizione eretta, disarmato e impossibilitato a opporre qualsivoglia difesa se non tentare di disporsi in posizione di chiusura alzando il ginocchio sinistro in funzione di scudo”. I familiari della vittima erano parte civile nel processo con gli avvocati Marina Magistrelli e Giulia Percivalle.

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Cronache

Indossa un passamontagna al porto di Ischia ed evade dai domiciliari: arrestato un 21enne

A Ischia, un 21enne evade dai domiciliari e tenta di imbarcarsi per Napoli con un passamontagna: riconosciuto e arrestato dai Carabinieri.

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Iniziamo questa storia dalla fine, da un epilogo inaspettato, frutto di una scelta maldestra di un 21enne di Barano d’Ischia. Il giovane si trovava in fila al porto, pronto a imbarcarsi su uno degli ultimi traghetti della giornata con destinazione Napoli. Nulla di strano, se non fosse per un dettaglio singolare: indossava un passamontagna.

Alcune persone presenti hanno manifestato curiosità, altre preoccupazione. A porsi domande sono stati anche i Carabinieri del nucleo radiomobile di Ischia, impegnati nei controlli serali. Avvicinatisi al giovane, gli hanno chiesto di mostrare il volto. A quel punto, come in un colpo di scena da film, il ragazzo ha tolto il passamontagna e si è dato alla fuga verso una pineta.

Riconosciuto e arrestato dopo l’inseguimento

I militari lo hanno inseguito, bloccato e immediatamente riconosciuto: era lo stesso giovane che poche ore prima aveva rubato uno scooter, fuggendo tra le strade di Ischia e venendo arrestato dai Carabinieri. Dopo il primo arresto, era stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa volta, in manette per la seconda volta nel giro di poche ore, il 21enne dovrà rispondere anche dei reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa dell’udienza in Tribunale, resterà in camera di sicurezza.

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