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Cronache

L’ambasciatore francese Masset torna in Italia col ramoscello d’Ulivo, Mattarella andrà a Parigi da Macron: finita la guerra diplomatica

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Crisi superata? Nove giorni di assenza da Palazzo Farnese e l’ambasciatore francese in Italia Christian Masset, richiamato per consultazioni a Parigi il 7 febbraio, è rientrato a Roma. Accolto in pompa magna al Quirinale dopo lo scontro diplomatico e politico tra Roma e Parigi. Scontro che non si vedeva dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Al Quirinale ha consegnato al presidente Sergio Mattarella l’invito di Emmanuel Macron a compiere una visita di Stato in Francia. Invito accettato dal capo dello Stato. “Macron e tutti i ministri mi hanno ribadito l’importanza delle relazioni tra Francia e Italia”, ha detto Masset dopo la visita a Mattarella con cui ha avuto un colloquio “molto caloroso”. “Non neghiamo di avere divergenze su alcuni temi, ma la Francia è pronta ad affrontarli nel dialogo e nel rispetto reciproco”, ha aggiunto il diplomatico, annunciando che nei prossimi giorni avrà incontri con i leader italiani. La tensione tra Roma e Parigi aveva cominciato ad allentarsi dal 12 febbraio proprio grazie a una telefonata tra i due capi di stato che avevano riaffermato il valore del legame tra i due Paesi fondatori dell’Ue. Ma non solo.

L’incontro. Mattarella che riceve al Quirinale l’ambasciatore francese di rientro da Parigi

Da quel momento, Parigi ha apprezzato “il rammarico” e i toni più concilianti usati negli ultimi giorni dai leader italiani, che fino ad allora avevano usato “parole o comportamenti francamente non amichevoli e inaccettabili”. “Abbiamo sentito Salvini dire che non voleva una guerra con la Francia, e Di Maio dire cose complicate, ma era stato lui a mettersi da solo in una situazione molto complicata”, ha spiegato la ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau. A scatenare le ire francesi era stato infatti l’incontro della scorsa settimana, nella banlieue parigina, di Di Maio con l’ala dura dei gilet gialli, dai quali però lo stesso vicepremier ha preso le distanze. In particolare da Christophe Chalencon, il controverso esponente del movimento anti-Macron, protagonista anche di un fuori onda della trasmissione Piazza Pulita in cui si dichiara pronto a organizzare un colpo di stato insieme a un gruppo di paramilitari.

“Non abbiamo intenzione di dialogare con quell’anima (dei gilet gialli, ndr) che parla di lotta armata o guerra civile”, ha precisato il capo politico del M5S presentando il manifesto dei Cinquestelle e di altre quattro forze politiche per le Europee. A caccia di alleanze in Europa per poter formare un gruppo parlamentare a Strasburgo, Di Maio ha sottolineato di voler parlare solo con chi “crede nella democrazia per cambiare le cose”, continuando cosi’ a tendere la mano al Ric (Ralliement d’Initiative Citoyenne), la lista di gilet gialli ‘moderati’ che ha a sua volta disconosciuto Chalencon – ma anche perso nelle ultime ore la sua capolista Ingrid Levavasseur – e che potrebbe portare con se’ la dote della visibilita’ mediatica. In attesa di individuare il giusto interlocutore, e’ stato dunque rinviato l’annunciato incontro con i gilet gialli a Roma. Di Maio chiedera’ forse prima un incontro a Masset: “Intanto gli do il bentornato”, ha detto. Certo, i temi su cui Francia e Italia si scontrano ormai periodicamente non sono del tutto superati, ma il dialogo dovrebbe ora ripartire su altre basi. “Sono contento per la polemica chiusa”, ha commentato Salvini. “Adesso rinnovo la richiesta d’incontro con il ministro francese agli Interni, con l’obiettivo di riportare in Italia alcuni dei 15 terroristi latitanti da anni in Francia”, ha quindi incalzato il ministro leghista dopo che Christophe Castaner aveva rifiutato di vederlo finche’ non fosse passata la tempesta. Roma e Parigi dovranno inoltre riprendere a parlare anche di Tav, come ha suggerito la stessa Unione europea mettendo in guardia sulla possibilita’ che Bruxelles richieda indietro i finanziamenti. Il governo italiano “ora prenda una decisione: ci sono importanti finanziamenti europei che non possiamo perdere”, e’ stato l’invito della ministra francese dei Trasporti, Elisabeth Borne.

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Ucciso a colpi di pistola in auto mentre fa benzina

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Omicidio questa mattina in una stazione di benzina di Mondragone, comune del litorale casertano. Un commerciante, L.M., è stato ucciso a colpi di pistola da un uomo, un imprenditore, che ha fatto fuoco mentre la vittima era in auto, per poi allontanarsi sotto gli sguardi terrorizzati del gestore del distributore, situato sulla statale Domiziana, e di altri avventori. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini.

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Ucciso con una fiocina, l’omicidio in assenza di una minaccia

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In assenza di una minaccia diretta, per sé e per la propria compagna, uccise un 23enne con un colpo di fiocina sparata da un fucile subacqueo in via Cilea a Sirolo (Ancona) il 27 agosto del 2023: un omicidio che non sarebbe scaturito dall’iniziale “diverbio stradale” ma dal successivo intervento dei fratelli della vittima, uno dei quali lo colpì con un pugno per il quale l’omicida intese “vendicarsi”.

Lo scrive la Corte d’Assise di Ancona nella motivazione della sentenza con la quale, il 21 gennaio scorso, ha condannato a 18 anni di carcere Melloul Fatah, 28 anni, per l’omicidio volontario, senza l’aggravante dei futili motivi, di Klajdi Bitri, albanese 23enne. Il delitto avvenne di primo pomeriggio a seguito di un litigio per motivi stradali, all’altezza di una rotatoria. Si era creato un ingorgo di auto e dopo vari insulti, che avevano coinvolto anche parenti e amici della vittima, Fatah era tornato al proprio veicolo per prendere la fiocina e puntarla al petto del giovane poi deceduto. Subito dopo era risalito a bordo dell’auto, dove si trovava anche la fidanzata, e se ne era andato.

Era stato arrestato prima di cena, a Falconara, dai carabinieri. L’imputato, difeso dall’avvocato Davide Mengarelli, ha sostenuto di non essersi accorto del colpo mortale e di aver preso il fucile solo per spaventare il gruppetto che gli dava addosso. Secondo i giudici, però, la sua versione non è plausibile. “Ha scelto in totale autonomia di inseguire, in assenza di qualsivoglia minaccia, per sé e per la propria compagna, – scrive la Corte a proposito dell’imputato – di prelevare il fucile elastico con fiocina a tre punte, che utilizzava per la pesca subacquea, di imbracciarlo e di puntarlo alla vittima che in piedi, dietro la Mercedes, dopo pochi attimi decedeva nell’impotenza e nello sconforto generale”. Secondo la Corte, il 28enne agì per vendicare il pugno che aveva subito nella lite: “compreso di non poter prevalere e attesa l’inferiorità numerica – osserva nella sentenza il presidente della Corte Roberto Evangelisti – non reagiva e si dirigeva verso la propria auto dando l’impressione di desistere e di voler riprendere la marcia, apparenza però ingannevole poiché il fine che muoveva Melloul era antitetico”. La fidanzata “non aveva eccepito alcun pericolo, per nulla allarmata si chinava a recuperare gli occhiali caduti in precedenza al fidanzato nel corso dello scontro con la vittima e i suoi amici”.

La Corte ripercorre i drammatici attimi dell’omicidio: Fatah “ha premuto a distanza di circa due metri e mezzo il grilletto del suo fucile subacqueo munito di tridente contro Klajdi, facile bersaglio in quanto in posizione eretta, disarmato e impossibilitato a opporre qualsivoglia difesa se non tentare di disporsi in posizione di chiusura alzando il ginocchio sinistro in funzione di scudo”. I familiari della vittima erano parte civile nel processo con gli avvocati Marina Magistrelli e Giulia Percivalle.

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Indossa un passamontagna al porto di Ischia ed evade dai domiciliari: arrestato un 21enne

A Ischia, un 21enne evade dai domiciliari e tenta di imbarcarsi per Napoli con un passamontagna: riconosciuto e arrestato dai Carabinieri.

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Iniziamo questa storia dalla fine, da un epilogo inaspettato, frutto di una scelta maldestra di un 21enne di Barano d’Ischia. Il giovane si trovava in fila al porto, pronto a imbarcarsi su uno degli ultimi traghetti della giornata con destinazione Napoli. Nulla di strano, se non fosse per un dettaglio singolare: indossava un passamontagna.

Alcune persone presenti hanno manifestato curiosità, altre preoccupazione. A porsi domande sono stati anche i Carabinieri del nucleo radiomobile di Ischia, impegnati nei controlli serali. Avvicinatisi al giovane, gli hanno chiesto di mostrare il volto. A quel punto, come in un colpo di scena da film, il ragazzo ha tolto il passamontagna e si è dato alla fuga verso una pineta.

Riconosciuto e arrestato dopo l’inseguimento

I militari lo hanno inseguito, bloccato e immediatamente riconosciuto: era lo stesso giovane che poche ore prima aveva rubato uno scooter, fuggendo tra le strade di Ischia e venendo arrestato dai Carabinieri. Dopo il primo arresto, era stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa volta, in manette per la seconda volta nel giro di poche ore, il 21enne dovrà rispondere anche dei reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa dell’udienza in Tribunale, resterà in camera di sicurezza.

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