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Cronache

L’affare della quarta linea dell’inceneritore di Acerra? Fa gola solo a chi vuole realizzarlo, non serve per l’emergenza di settembre quando l’impianto sarà fermato per manutenzione

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L’affare dell’inceneritore di Acerra e della quarta linea di incenerimento dei rifiuti convince solo Vincenzo De Luca, il presidente della giunta regionale della Campania. Ma è un affare che fa a pugni con il buon senso e con la capacità di sopportazione di chi già vive male la convivenza forzata con il complesso industriale monstre realizzato su un territorio fortemente inurbato, già pesantemente colpito con la presenza di una industria pesante del settore chimico e metallurgico. Del tentativo di realizzare un quarto forno per bruciare monnezza ad Acerra se n’è occupato il vescovo  Antonio Di Donna nella omelia della domenica di Pasqua in un Duomo affollatissimo. Di Donna se l’è presa con i politici ma ha bacchettato con forza anche la rassegnazione del suo popolo. La quarta linea dell’inceneritore è solo un affare sulla pelle della gente. Ed è forse anche un affare opaco. Proviano ancora una volta a spiegare perché. Certa politica sostiene che la quarta linea di incenerimento dei rifiuti è indispensabile perchè a settembre del 2019 le tre linee realizzate che lavorano a pieno regime saranno fermate e sottoposte ad un “complesso intervento di manutenzione programmata”. In questa affermazione ci sono due menzogne gravi.

Se l’intervento di manutenzione era programmato perchè ci si riduce a 6 mesi prima della manutenzione ad invocare una quarta linea di incenerimento dei rifiuti che dovrebbe tenere botta mentre le altre tre sono spente? E poi, la Regione Campania ritiene possibile che questa quarta linea si possa realizzare e mettere in funzione entro settembre del 2019?

Ovviamente no, è impossibile. Perchè realizzare questa 4 linea significa intanto dover appaltare le opere (per diversi milioni di euro), poi espletare una gara ma prima ancora richiedere una miriade di autorizzazioni riguardo l’impatto ambientale, alcune delle quali del ministero dell’Ambiente che o arriveranno entro un paio di anni o non arriveranno mai. Dunque solo per mettere apposto le carte occorrono due anni, per fare una eventuale gara di appalto altri due, poi ci sarebbero i tempi di realizzazione. Per costruire la quarta linea ci  vogliono almeno 4/5 anni. Se tutto andasse per il verso giusto tra 6 o sette anni ad Acerra ci sarebbe la quarta linea di incenerimento dei rifiuti. Ma non doveva servire entro settembre/ottobre del 2019? E allora a chi serve davvero questa quarta linea di incenerimento dei rifiuti? La risposta è nella domanda. Serve a chi la vuole realizzare. Ma non serve per il ciclo industriale dei rifiuti. Il vescovo, Antonio Di Donna, sul progettato ampliamento dell’impianto di termovalorizzazione, l’unico della Campania, ha puntato un faro su Palazzo Santa Lucia.

La Regione deve smetterla di dire bugie, sostiene anche l’alto prelato. La quarta linea “non è necessaria per combattere l’emergenza dei rifiuti che si avrà a settembre con la chiusura dell’impianto,  è falso perché sappiamo che ci vogliono tempi molto lunghi per fare una quarta linea dell’inceneritore”.

Non solo: “C’è un deficit di democrazia perché sull’inceneritore non c’è controllo e noi non sappiamo niente”. Di Donna, nella bella omelia pasquale, parla anche di polveri sottili che inquinano l’aria delle città a nord di Napoli. Le famigerate Pm10. “Da anni non si applica il piano regionale per la tutela dell’aria nelle nostre città. Intanto ragazzi e giovani continuano ad ammalarsi e a morire. E non solo loro” punta l’indice dal pulpito monsignor Di Donna che non risparmia nemmeno il Comune di Acerra.

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Da Totò a Croce, gli eventi per celebrare i 2500 anni di Napoli

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Una N a simulare un’onda marina, quella degli eventi che diffonderanno l’immagine di Napoli nel mondo in occasione dei suoi 2500 anni mettendo assieme e avvolgendo, proprio come fa un’onda, tutte le arti che fanno di Napoli una capitale: dalla cultura al teatro, dalla scienza al dialogo tra i popoli. E’ il logo – affiancato dalla scritta Napoli Musa – che farà da sfondo al cartellone di eventi per il venticinquesimo centenario della fondazione di Napoli presentato oggi nel corso di una conferenza stampa in Prefettura.

Dalla mostra su Totò, una delle grandi maschere di Napoli, al volume che realizzerà la Treccani sulla cultura partenopea: sono tante le iniziative contenute in un programma che è ancora in evoluzione e che verrà integrato nelle prossime settimane con un secondo blocco. Sette milioni di euro il budget messo a disposizione dal Governo. Quattro linee di indirizzo: cultura, diplomazia, impresa e internazionalizzazione. Si parte il 26 e 27 maggio con il vertice Nato sulla sicurezza del Mediterraneo che aprirà ufficialmente le celebrazioni.

A giugno l’Unesco ha scelto Napoli per la prima “Biennale dei Patrimoni” (5-6 giugno), iniziativa che si propone la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico, anche subacqueo. Il 12 e 13 giugno al centro di produzione Rai di Napoli si terranno gli Abu Rai Days, una due giorni-evento con ottanta rappresentanti di emittenti di servizio pubblico, commerciali e altre organizzazioni che operano nel campo della comunicazione e dei media nell’area asiatica e del Pacifico. A luglio, il 24, l’orchestra del San Carlo si esibirà a Yereva, in Armenia.

Con gli artisti del San Carlo i solisti dell’Accademia Belcanto diretti da Riccardo Frizza inaugureranno il progetto Diffusioni, un percorso artistico che comprende musica sinfonica, celebri arie d’opera del patrimonio lirico, la tradizione teatrale partenopea e la danza. In ballo anche una iniziativa a Baku, capitale dell’Azeirbaigian gemellata con Napoli. A settembre prende vita il progetto che si ispira agli studi e alle riflessioni di Benedetto Croce e si propone di ricostruire la storia della toponomastica napoletana tra il XIX e il XX secolo. Ottobre sarà il mese dell’omaggio a Totò con un fine settimana di 24 ore ininterrotte di spettacoli tra il 4 e il 5 ottobre, in cui si esibiranno venti compagnie teatrali.

La manifestazione si terrà al Teatro di San Carlo e, tra uno spettacolo e l’altro, saranno proiettati filmati sulla Napoli cinematografica. In programma anche una mostra che sarà allestita a Palazzo Reale e che successivamente verrà portata negli 85 istituti italiani di cultura sparsi nel mondo. “Credo che Totò meritasse una sorta di visibilità internazionale con una mostra su di lui – ha detto Pupi Avati, membro del comitato Neapolis 2025 – e mi fa piacere il coinvolgimento delle compagnie teatrali. Napoli vanta tra i migliori registi italiani non solo del cinema di ieri ma anche del cinema di oggi”. Ma ottobre sarà anche il mese dei Med Dialogues (15-17 ottobre), lo spazio di riferimento per l’analisi e il confronto su geopolitica, energia, sicurezza e sviluppo dove è prevista la presenza di diversi ministri degli Esteri.

Dal 20 al 24 ottobre si svolge il Prix Italia, organizzato da Rai, il più antico concorso internazionale dedicato alle migliori produzioni radiofoniche, televisive e multimediali realizzate da broadcaster pubblici e privati e che vedrà la presenza di oltre cento operatori mondiali. Il 21 dicembre, data convenzionalmente riconosciuta come “la nascita di Napoli”, vedrà un momento che verrà annunciato nella seconda parte dell’anno.

A dicembre verrà presentato il volume, edito dalla Treccani, che racchiude una raccolta di circa venti saggi scritti da personalità di rilievo nazionale e internazionale sulla cultura napoletana. ll programma vedrà anche la realizzazione di una rassegna dedicata a Benedetto Croce, con il film di Pupi Avati, “Un Natale a casa Croce”, che ricostruisce le vicende umane e intellettuali di uno dei più grandi pensatori italiani. Sempre a fine anno il Teatro di San Carlo sarà protagonista con l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli della Mostra dei figurini teatrali, ossia i bozzetti e disegni che testimoniano il lavoro dei grandi maestri scenografi e costumisti del tempo.

“E’ stato un tour de force – commenta il prefetto di Napoli Michele di Bari, presidente del Comitato Nazionale Neapolis 2500 – ma abbiamo messo su un programma di progettualità ambizioso e articolato che darà un grande impulso al ruolo che questa città può giocare”. Nessuna sovrapposizione con l’attività del Comune: “Col sindaco ci sentiamo più volte al giorno, il nostro interlocutore non è chicchessia ma la città di Napoli. Agiamo tutti nell’interesse di Napoli”. In serbo anche una sorpresa, uno spettacolo di droni. “Ci stiamo ragionando”.

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Alberto Stasi trascorre al lavoro primo giorno semilibertà

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 È trascorso come gli altri il primo giorno di semilibertà effettiva per Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi. Da quando si è saputo il 41enne è uscito dal carcere di Bollate per andare in ufficio come fa da quando ha ottenuto il permesso per il lavoro esterno. Le prescrizioni standard di quello che può fare e non fare sono state messe nero su bianco in un provvedimento. Per poter svolgere le attività indicate dal giudice di sorveglianza, Stasi dovrà ogni volta fare richiesta e programmarle. Nonostante benefici della semilibertà, infatti, l’ex studente della Bocconi ha trascorso il fine settimana di Pasqua sempre in carcere.

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Ucciso a colpi di pistola in auto mentre fa benzina

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Omicidio questa mattina in una stazione di benzina di Mondragone, comune del litorale casertano. Un commerciante, L.M., è stato ucciso a colpi di pistola da un uomo, un imprenditore, che ha fatto fuoco mentre la vittima era in auto, per poi allontanarsi sotto gli sguardi terrorizzati del gestore del distributore, situato sulla statale Domiziana, e di altri avventori. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini.

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