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Cronache

La tragedia di Ravanusa causata da una bolla di gas

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Come e perche’ si sia creata la “bolla” di metano che ha innescato, sabato sera, la deflagrazione in via Trilussa, a Ravanusa, non e’ chiaro. E’ certo pero’ – secondo la Procura di Agrigento – che l’esplosione e’ stata prodotta da una “camera” di metano e da una casuale scintilla. A fare chiarezza sulle cause dell’inferno di via Trilussa – dove hanno perso la vita 9 persone, senza contare il piccolo Samuele che e’ rimasto nel grembo della mamma – e’ stato il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio. “Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione e del successivo propagarsi della ‘palla di fuoco’ e dell’onda d’urto – ha spiegato il capo dei pm – . Su come e perche’ si sia creata la ‘bolla’, al momento, localizzata al di sotto o nelle adiacenze dell’abitazione al civico 65, restano i dubbi che verranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria”. La Procura ha subito aperto un fascicolo a carico di ignoti per le ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Nel corso dei diversi sopralluoghi, nell’ultimo era presente anche il procuratore aggiunto Salvatore Vella, “sono stati repertati, per le successive analisi, diversi ed etoregenei materiali rinvenuti sul luogo del disastro”. Delle indagini si stanno occupando i carabinieri, e’ stato creato anche un pool di magistrati con il compito di dirigere le indagini preliminari e coordinare i numerosi tecnici incaricati. Il pool, coordinato da Patronaggio, e’ costituito dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dai sostituti Chiara Bisso e Sara Varazi. Contestualmente, la Procura di Agrigento ha dato incarico a tre medici legali di svolgere l’esame autoptico sui corpi delle vittime. Autopsie che hanno avuto il compito, naturalmente, “di conoscere le cause del decesso e la presenza di tracce di gas, o di altri elementi volatili, nei tessuti molli , nei polmoni e nel cervello delle vittime”, ha reso noto il procuratore capo. Intanto, nel pomeriggio il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo ha incontrato gli sfollati: “Ci sono edifici andati completamente persi, totalmente inagibili, ma altri che potranno essere recuperati con la manutenzione. L’ammontare dei danni va dai 10 ai 15 milioni di euro. E’ ipotizzabile che gli sfollati non potranno piu’ tornare nelle loro case, in quel quartiere, e si dovranno spostare in un’altra zona del paese. Adesso si dovra’ aprire la pagina della concretezza per dare risposte ai cittadini e comunque, se in quell’area non si potranno piu’ ricostruire gli alloggi che hanno perso, bisognera’ individuare un percorso per ridare la casa ai cittadini nel giro di un tempo ragionevole”. Nel frattempo gli sfollati dovranno andare in affitto. “Ci faremo carico noi degli oneri delle locazioni. Stiamo predisponendo – ha concluso il sindaco – una variazione del bilancio per individuare 100 mila euro, stanno arrivando diverse donazioni e c’e’ la disponibilita’ della Protezione civile”. (

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Cronache

Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Cronache

Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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