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La Superlega ci riprova, “Ecco la Unify League”

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La “SuperLega” ci riprova, ma ora si chiamerà “Unify League” e cambierà i criteri di adesione al super-campionato per club che intende organizzare. La A22 Sports e Management – la società che fa riferimento al presidente del Real Madrid Florentino Perez e che ha avuto ragione sulla Uefa alla Corte di Giustizia Europea per abuso di posizione dominante delle Federazione europea – ha presentato una richiesta di riconoscimento ufficiale proprio a Uefa e Fifa. Il nuovo format prevede quattro leghe (Star, Gold, Blue e Union) che vedono l’impegno di 96 squadre, “meno dei 108 club che giocano le tre coppe Uefa”. Sedici squadre giocano in Star League e Gold League, a loro volta divise in due gironi ciascuna. Le prime due di ogni girone accedono ai quarti. Le finaliste, quindi, dovrebbero giocare al massimo 18 partite.

La proposta – afferma la A22 – “incorpora i feedback ricevuti da una rilevante varietà di stakeholder nel corso degli anni e in particolare dopo la sentenza della Corte di Giustizia”. “Una caratteristica chiave è il sistema di qualificazione rivisto, grazie al quale la partecipazione dei club è basata sulla performance annuale nei campionati nazionali. La proposta è pienamente allineata con la definizione Uefa del ‘Modello Sportivo Europeo'”, sottolinea la società di management sportivo. Il nuovo progetto di A22 mirerebbero quindi a superare l’opposizione delle federazioni sui criteri di partecipazione, sulla compatibilità del calendario con quello dei campionati nazionali e sulla trasmissione in diretta streaming delle partite. E, forse, proprio quest’ultimo è il punto di maggior attrito. Nella nuova formulazione del progetto le partite saranno visibili gratuitamente con inserti pubblicitari e, in versione premium, a pagamento senza pubblicità su una nuova piattaforma.

“Ora il tifoso guarda le nostre partite di Champions tramite un’emittente che paga la Uefa, e la Uefa paga noi. Se gestissimo noi la competizione, potremmo disintermediare queste parti e creare una relazione più diretta con i tifosi e aumentando significativamente i nostri ricavi”, ha spiegato il direttore generale del Real, José Ángel Sánchez, nel corso di una lectio all’Università di Harvard. Un messaggio di sfida ai massimi organi continentali: “La Uefa – ha aggiunto – è come l’orchestra del Titanic che continua a suonare mentre va a fondo”. Dura la prima reazione delle federazioni. Il presidente de La Liga, Javier Tebas, boccia la Unify League: “Mette in pericolo la stabilità economica dei campionati nazionali e dei club. Il modello, anche televisivo, che propongono favorisce solo i grandi club (e loro lo sanno…) mettendo in pericolo la stabilità economica dei campionati e dei loro club”.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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