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La Roma passa a Empoli con un gol lampo di Soule’

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Quinta vittoria di fila della ROMA che vince 1-0 a Empoli grazie a un gol lampo di Suolé dopo soli 22 secondi. Grazie a questi tre punti i giallorossi salgono al settimo posto in classifica con 46 punti, scavalcando di un punto la Fiorentina e portandosi a -6 dal 4° posto della Juventus. Pesante ko invece per l’Empoli che rimane al 18° posto con 22 punti, -2 dalla zona salvezza. Passano ventidue secondi e i capitolini trovano l’immediato vantaggio. Palla recuperata nella metà campo dell’Empoli da Shomurodov che serve a sinistra Salah-Eddine. L’olandese serve in area di rigore Soulé che controlla, calcia a giro sul primo palo e batte Silvestri per l’1-0. Prova a rispondere l’Empoli al 7′: bella iniziativa di De Sciglio che recupera il pallone sulla trequarti a Salah-Eddine, arriva al limite dell’area e calcia con il destro, Svilar respinge e manda in calcio d’angolo. Al 10′ Salah-Eddine prova a spingere sulla sinistra: palla filtrante a cercare Pellegrini in area di rigore. Il capitano della ROMA viene anticipato dalla difesa dell’Empoli, con Gyasi che allontana.

Al 20′ errore in impostazione di Salah-Eddine che serve Esposito al limite dell’area. Il trequartista dell’Empoli appoggia a Colombo che calcia col sinistro, tiro deviato da Ndicka che Svilar blocca. Al 23′ ROMA vicina al raddoppio. Filtrante di Shomurodov per Pellegrini che, quasi come un rigore in movimento, calcia di prima col sinistro, palla che finisce sul fondo di un soffio. Al 32′ Pellegrini serve Salah-Eddine, cross dell’olandese verso il centro dell’area di rigore per Koné, Grassi lo anticipa e manda in fallo laterale. Al 35′ ancora ROMA. Cross di Soulé da destra in area di rigore per Pellegrini, controllo del capitano giallorosso che riesce a mettere giù il pallone, scarica a rimorchio per l’arrivo di Shomurodov che arriva in corsa e calcia con il destro, la palla colpisce in pieno la traversa. Dopo la traversa, la ROMA colpisce anche il palo. Al 39′ Soulé serve Koné al limite dell’area, il francese avanza e tira colpendo il palo. Al 43′ cross di Paredes per il colpo di testa di Pellegrini che finisce alto sopra la traversa. Un minuto dopo Soulé, a sinistra, va via a De Sciglio, mette al centro dell’area per l’arrivo di Shomurodov che schiaccia di testa, Silvestri si supera e respinge.

All’8′ della ripresa tentativo di Koné da fuori area con il destro, conclusione potente che Goglichidze respinge mandando in fallo laterale. Al 10′ ripartenza della ROMA: Abdulhamid serve Soulé che si inserisce da destra in area, cross basso dell’argentino che non trova compagni. Al 16′ Koné serve a destra Abdulhamid, cross al centro dell’area di rigore per Pellegrini che schiaccia di testa, Silvestri riesce a toccarla e a mandare il pallone in calcio d’angolo. Al 19′ Soulé ci prova da un calcio di punizione defilato sulla sinistra. Palla che scavalca la traversa e termina sul fondo. Al 20′ triplo cambio per Ranieri: fuori Paredes, Abdulhamid e Salah-Eddine. Dentro Cristante, Rensch e Angelino. In contemporanea D’Aversa D’Aversa richiama Henderson ed Esposito, inserendo Kovalenko e Konate. Al 26′ finisce la partita di Shomurodov, al suo posto Dovbyk. Al 31′ fa tutto Koné che da sinistra arriva sul fondo, prova a metterla in mezzo ma Goglichidze in scivolata lo anticipa e manda in calcio d’angolo. Al 33′ si rivede l’Empoli con un cross morbido di Konate da sinistra al centro dell’area di rigore. Koné arriva prima di tutti e spazza. Poco dopo finisce la partita di Soulé, al suo posto Baldanzi.

Proprio l’ultimo entrato si rende pericoloso al 39′, riceve palla da Dovbyk al limite, vince un paio di rimpalli, entra in area e da posizione leggermente defilata calcia con il destro verso la porta, conclusione centrale che Silvestri para. Al 41′ l’ultimo cambio della partita. Esce Goglichidze, entra Campaniello. Al 44′ occasione per Angelino che riceve al limite dell’area, supera un avversario ma colpisce male il pallone nel momento della conclusione. Nel recupero ROMA vicina al raddoppio. Baldanzi, al limite, serve in area Dovbyk che prova il pallonetto a tu per tu con Silvestri. Il portiere dell’Empoli non si lascia sorprendere, tocca e manda in calcio d’angolo.

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Sci, muore la giovane promessa francese Margot Simond: aveva 18 anni

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Tragedia in Val d’Isère durante un allenamento. La procura di Albertville apre un’indagine Una nuova tragedia ha sconvolto il mondo dello sci internazionale: Margot Simond, 18 anni, giovane talento della nazionale francese, è morta ieri in allenamento sulla pista di Val d’Isère, in Savoia. La ragazza, campionessa francese Under 18 di slalom, è caduta rovinosamente durante un esercizio ad alta velocità. I soccorsi sono stati immediati, ma ogni tentativo di rianimarla è stato inutile.

L’incidente durante la preparazione al trofeo Red Bull

Margot si stava preparando per il trofeo “Red Bull Alpine Park”, organizzato con la collaborazione del campione di slalom Clément Noël. La sciatrice, associata allo Ski Club di Les Saisies e originaria di Aillons Margeriaz, era una delle atlete più promettenti del panorama francese. Nel marzo scorso aveva vinto il titolo nazionale giovanile nello slalom a Les Menuires, e in stagione aveva già debuttato in Coppa Europa e preso parte ai Mondiali Juniores a Tarvisio, classificandosi al ventesimo posto.

Secondo quanto riportato da L’Équipe, la caduta è avvenuta poco dopo un tratto di zig-zag tra le porte, attorno alle ore 13. Il medico di pista è intervenuto immediatamente, ma ha confermato: «Non è stato possibile rianimarla».

Indaga la procura di Albertville

La dinamica dell’incidente è ora al vaglio della procura di Albertville, che ha aperto un’indagine per accertare le cause della morte. La comunità sportiva francese è sotto choc. «I nostri pensieri sono con la Francia e con tutta la comunità dello sci sconvolta per la perdita di Margot», ha scritto in un messaggio la Federazione francese di sci.

Una stagione nera per lo sci internazionale

La morte di Margot arriva pochi mesi dopo quella di Matilde Lorenzi, 20enne azzurra caduta durante un allenamento in Val Senales lo scorso ottobre. E tra questi due tragici eventi, lo sci piange anche Marco Degli Uomini, promessa 18enne del SuperG italiano, morto lo scorso 10 marzo sullo Zoncolan dopo un salto di 40 metri.

Tre lutti in meno di sei mesi che riaccendono i riflettori sulla sicurezza degli allenamenti e delle piste. Intanto, il mondo dello sport piange un’altra giovane vita spezzata troppo presto.

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Lecce, il fisioterapista Graziano Fiorita muore in ritiro prima del match con Atalanta: gara rinviata

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Un risveglio drammatico per tutto il mondo giallorosso. L’US Lecce piange la scomparsa improvvisa di Graziano Fiorita, storico massofisioterapista della squadra, scomparso a soli 47 anni. A comunicarlo è stata la stessa società salentina con una nota ufficiale intrisa di dolore: «L’Us Lecce, profondamente sconvolta, comunica che è venuto a mancare improvvisamente Graziano Fiorita».

La tragedia si è consumata nella camera d’albergo di Coccaglio, in provincia di Brescia, sede del ritiro scelto dal Lecce per preparare la sfida di campionato contro l’Atalanta, poi rinviata a domenica alle 20.45. Non vedendolo arrivare al consueto appuntamento mattutino, i membri dello staff hanno cercato Fiorita, trovandolo senza vita nella sua stanza.

Professionista stimato e figura storica del club, Graziano era legato al Lecce da oltre vent’anni, seguendo le orme del padre Fernando, anch’egli fisioterapista e scomparso due anni fa. Lascia la moglie Azzurra e i figli Carolina, Davide, Nicolò e Riccardo, oltre alla madre Francesca e a una comunità intera che oggi si stringe attorno alla sua famiglia.

«In questo momento di dolore profondo e di totale incredulità – prosegue la nota del Lecce – il club può solo stringersi intorno alla sua famiglia».

Anche l’Atalanta ha voluto esprimere il proprio cordoglio con una nota ufficiale. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte, tecnico partenopeo e leccese di nascita, hanno inviato messaggi di vicinanza e solidarietà alla famiglia Fiorita e al club.

Graziano Fiorita resterà per sempre nel cuore di chi ha condiviso con lui la passione per il calcio, il lavoro dietro le quinte, la dedizione silenziosa e costante a una maglia che amava come una seconda pelle.

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Coppa Italia: Il Bologna torna in finale dopo 51 anni

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A 51 anni di distanza dall’ultima volta, il Bologna torna in finale di Coppa Italia: Fabbian e Dallinga aprono e chiudono la sfida che vede i rossoblù piegare l’Empoli anche al ritorno, dopo il 3-0 del Castellani, confermando il Dall’Ara un fortino inespugnabile: Kovalenko non basta ai toscani. Vincenzo Italiano e i suoi ragazzi scrivono una pagina di storia del club rossoblù, pagina che il tecnico già conosce essendo alla seconda finale negli ultimi 4 anni, dopo quella disputata e persa con la Fiorentina. Dopo le finali perse di Coppa Italia e Conference (2) con la viola, il tecnico avrà la possibilità di regalare e regalarsi un epilogo diverso e voltare pagina il 14 maggio a Roma, contro il Milan, in un match che metterà in palio un posto in Europa League. Nell’attesa, il Bologna corre anche e nuovamente per la Champions.

Italiano, però preferisce non badarci e non si fida neppure dei tre gol di vantaggio e dello 0-3 con cui i rossoblù avevano espugnato Empoli nella semifinale di andata. Il tecnico opta per un turn over ragionato, ma conferna la spina dorsale della sua squadra con Beukema e Lucumi al centro della difesa, Freuler in mediana e Dallinga di punta, con Orsolini, Cambiaghi e Fabbian a sostegno. E’ Bologna vero contro un Empoli rimaneggiato, con un D’Avesa che offre spazio a giocatori reduci da infortunio e in cerca di condizione, risparmiando titolari per il campionato e la Fiorentina. E allora i rossoblù possono mettere in chiaro le cose fin dal principio: passano al 7′, con Moro che offre a Fabbian il cross dell’1-0. Terza rete dell’ex Inter all’Empoli e quarta stagionale, che arriva dopo un inizio arrembante che vede Dallinga sprecare sotto porta e pure Lykogiannis chiamare Seghetti all’intervento, ma pure Marianucci recuperare in extremis su Dallinga.

Dopo un quarto d’ora di spinta e il vantaggio, il Bologna amministra i ritmi e l’Empoli trova campo e capacità di reagire con l’esuberanza di Sambia e Solbakken. Il primo inventa, Konate rifinisce, Solbakken si presenta tre volte a tu per tu con Ravaglia: la prima spara fuori, la seconda debolmente, la terza chiama il portiere rossoblù alla grande parata che trova Kovalenko pronto al tap in vincente: è 1-1 al 32′. A inizio ripresa arrivano i cambi su ambo i fronti, con i tecnici che dimostrano di ragionare anche in chiave campionato. Il Bologna riprende campo e ritmo e sfiora il nuovo vantaggio Cambiaghi e Fabbian. Dominguez, Dallinga e Moro si divorano tre occasionissime per la vittoria tra il ventesimo e il 37′ e il successo è nell’aria. Lo firma Dallinga con un colpo di testa a tre minuti dal triplice fischio, su cross di Lykogiannis. Il Bologna si giocherà un trofeo 51 anni dopo l’ultima vittoria.

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