Le origini del profumo sono davvero antiche e le prime testimonianze dell’utilizzo di “sostanze odorose”, ottenute soprattutto utilizzando alcune resine, risalgono addirittura al 7000 a.C. in Medio Oriente. Sono gli Egiziani però, che già alla fine del 1.200 a.C., diventano esperti nelle tecniche di captazione delle fragranze, ottenute per macerazione a freddo o per decozione a caldo, ignorando ancora il processo di distillazione.
I “profumi arcaici”, lontani da avere la raffinatezza e la potenza olfattiva di oggi, erano sostanze solitamente custodite in vasi di terracotta e rappresentavano una sorta di crocevia tra sacro, terapeutico, cosmetico e culinario. Una vera ed autentica industria di profumeria nascerà nel XVI° secolo a Grasse, cittadina della Provenza, dove un piccolo esercito di profumieri, partendo da sostanze naturali quali fiori, spezie, resine, riescono ad ottenere acque profumate ed olii attraverso procedimenti quali la macerazione, la decantazione e la filtrazione.
Il mondo del profumo, però, conoscerà un’autentica rivoluzione solo grazie all’alchimia e all’utilizzo delle tecniche di distillazione. L’alcol, sebbene inventato a Salerno nel XII° secolo grazie alla Scuola Medica Salernitana, verrà utilizzato esclusivamente per scopi medici sino al XV secolo.
È solo nel secolo successivo che il suo utilizzo caratterizzerà anche la produzione dei profumi. La rivoluzione francese segnò un momento difficile anche per l’industria profumiera, che subito dopo conobbe un grande sviluppo grazie soprattutto al raffinarsi dei procedimenti tecnici. La profumeria moderna, nata alla fin del XIX° secolo, viene caratterizzata dall’utilizzo dei primi prodotti di sintesi ottenuti graie alla chimica organica, ad opera dei due profumieri Houbigant e Guerlain, che danno vita a due creazioni che passeranno alla storia: Fougère Royale nel 1884 e Jicky nel 1889.
Il padre assoluto della profumeria moderna viene considerato però François Coty. Un genio. Mettendo appunto delle nuove tecniche di estrazione con solventi volatili, François Coty ottiene delle nuove essenze naturali, che abbina sapientemente a nuovi prodotti di sintesi, approdando a creazioni uniche e senza eguali.La cittadina di Grasse, all’inizio del XX° secolo, diventa un autentico centro industriale con il monopolio assoluto della produzione di profumo. Dalla seconda metà del XX° secolo, in molti altri e in diversi paesi si sono cimentati nella produzione di profumo, aumentandone la diffusione e provocandone la diminuzione del prezzo.
Il profumo non è più appannaggio solo di una piccola e ricca èlite, ma si diffonde velocemente diventando più democratico. La chimica ed i prodotti di sintesi, hanno permesso di ottenere profumi eccellenti, ma realizzabili con costi di produzione piuttosto contenuti. In questo modo la profumeria commerciale ha avuto ampia diffusione. Ci sono però ancora profumieri che ricercano le materie prime più preziose e scelgono lavorazioni più lunghe e laboriose, per giungere a creazioni artistiche rare, quasi uniche. Un viaggio che costringe il profumiere a visitare terre lontane, alla scoperta di antichi ingredienti che solo in alcune zone del mondo hanno le caratteristiche da lui ricercate. Ecco che alla profumeria commerciale si contrappone quell’artistica: volutamente più aristocratica, lussuosa ed esclusiva. Di seguito il mio incontro con Marco Varriale, imprenditore ischitano, tra i più appassionati ed esperti estimatori dei “profumi di nicchia”. Un breve ma intenso viaggio alla scoperta delle creazioni olfattive più esclusive al mondo.
Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.
“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi.
Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.
L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.