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La geografia del nuovo governo? Vengono quasi tutti dal Nord

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Nel nuovo Esecutivo, le donne, oltre Giorgia Meloni, che è la prima presidente del Consiglio italiana, sono 6 su 26: Anna Maria Bernini, Elisabetta Casellati, Marina Calderone, Alessandra Locatelli, Eugenia Roccella, Daniela Santanché, mentre nel Governo di Mario Draghi le donne erano 8 su 23 ministri di cui 5 senza portafoglio. La squadra di Giorgia Meloni è composta per la maggior parte da uomini del Nord, mentre solo 5 sono originari del Lazio: Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Andrea Abodi, Francesco Lollobrigida, Orazio Schillaci. I ministri meridionali vengono 2 dalla Campania: Gennaro Sangiuliano e Matteo Piantedosi e 2 dalla Puglia, più esattamente dal Salento: Raffaele Fitto e Alfredo Mantovano. Poi ci sono 2 isolani: Marina Calderone dalla Sardegna (Cagliari) e Nello Musumeci dalla Sicilia (Militello). Decisamente più nutrita la pattuglia del Nord. Dalla Lombardia ne arrivano 5: Giancarlo Giorgetti (Varese), Alessandra Locatelli (Como); Matteo Salvini (Milano), Giuseppe Valditara (Milano); Roberto Calderoli (Bergamo). I veneti invece sono 3: Carlo Nordio (Treviso), Adolfo Urso (Padova, ma cresciuto tra la Sicilia e Roma), Elisabetta Casellati (Rovigo). Tre sono originari del Piemonte: Crosetto e Santanchè di Cuneo, Pichetto Fratin (Biella). Uno dalla Liguria, Zangrillo e uno dal Friuli, Ciriani (Pordenone). Oltre alle 2 bolognesi Bernini e Roccella. Non rappresentate nel Governo regioni centrali come la Toscana e l’Umbria. Per quanto riguarda l’età, prevalgono i 60enni (12), ma di pochissimo, sui 50enni (10). Solo 3, invece, i 40enni: Giorgia Meloni (45), Matteo Salvini (49) e Alessandra Locatelli (46). Come appartenenza parlamentare, ci sono 9 senatori: Salvini, Zangrillo, Santanchè, Bernini, Ciriani, Calderoli, Casellati, Musumeci e Urso. Tutti gli altri, ad eccezione di 6 non eletti (Piantedosi, Calderone, Valditara, Sangiuliano, Schillaci, Abodi) e di Locatelli, che è assessore in Lombardia, oltre ai 2 ex parlamentari come Crosetto e Mantovano, tutti gli altri sono deputati. Su 26 componenti del governo – al netto di Meloni e Mantovano – per quanto riguarda la provenienza partitica, ci sono 5 ‘tecnici’, 9 di Fratelli d’Italia, 5 di Forza Italia e 5 della Lega. Giorgia Meloni è dunque la prima donna a diventare in Italia presidente del Consiglio ed è la più giovane esponente del nuovo Esecutivo. Prima di lei, in questo faticoso e lento affermarsi delle donne in politica, hanno tagliato traguardi importanti anche Tina Anselmi, che fu la prima donna ministro, a 49 anni, nel governo Andreotti del 1976; Nilde Jotti, che venne eletta per la prima volta alla Presidenza della Camera tre anni dopo, nel 1979, seguita poi da Irene Pivetti (la più giovane alla guida di Montecitorio) nel 1994 e Laura Boldrini nel 2013. Elisabetta Casellati, è stata la prima donna al vertice di Palazzo Madama. Mentre la democristiana Angela Maria Guidi Cingolani fu la prima donna sottosegretario nel VII Governo De Gasperi.

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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Trump, giudice arrestata per aiuto a membro gang Tren de Aragua

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“È una cosa terribile, la giudice è stata arrestata perché ospitava un membro di Tren de Aragua, giusto? È quello di cui sta parlando? È piuttosto sorprendente. È terribile”: lo ha detto Donald Trump ai reporter ai bordo dell’Air Force One commentando l’arresto di una giudice in Wisconsin con l’accusa di aver aiutato un clandestino ad eludere la cattura nascondendolo nella stanza della giuria. Non ci sono tuttavia per ora indicazioni che appartenesse alla gang venezuelana (foto di un esponente della gang).

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Esteri

Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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