Gli avvocati Antonio Villani e Alessandra Savoca, hanno annunciato che martedì “la moglie del consigliere Mario Fresa è rientrata volontariamente presso la propria abitazione, unitamente al figlioletto di due anni della coppia. I coniugi hanno avviato un percorso comune a salvaguardia dell’unità ed armonia familiare nell’interesse specifico anche del minore”. Mario Fresa è magistrato di rango, consigliere di Cassazione. L’11 marzo la signora Urbanetz (la moglie) aveva lasciato il tetto coniugale dopo una lite con il marito. Lo stesso giorno la donna, accompagnata dalla presidente dell’associazione Oltre lo sguardo, Elena Improta, e da una vicina e compagna di scuola di Fresa, Emanuela M., aveva sporto denuncia contro il marito. Da allora i due hanno mantenuto i contatti e due giorni fa c’è stato il ricongiungimento.
Ovviamente il procedimento penale innescato dalla denuncia e affidato al pm Pantaleo Polifemo procederà d’ufficio. Così prevede il codice rosso, la nuova legislazione approvata nel 2019 a tutela delle vittime di violenza domestica. Infatti l’iter non viene interrotto neanche da un eventuale remissione della querela (che la Urbanetz sembra intenzionata a fare, ma non l’ha ancora fatto), tenendo in considerazione la condizione di debolezza di alcune donne che spesso sono costrette a ritornare sui propri passi per mancanza di reddito o sudditanza psicologica.
La difesa di Fresa esclude con decisione che ci troviamo di fronte a uno di questi casi e respinge anche le accuse formalizzate dalla Urbanetz nella sua denuncia, in particolare quelle relative a una presunta predisposizione dell’uomo a esercitare violenza nei confronti delle donne del suo nucleo famigliare, passato e presente (l’uomo ha un’ex moglie e due figlie).
Il magistrato, che in queste righe parla per bocca del suo avvocato (la moglie non ha rilasciato dichiarazioni), ridimensiona i fatti per come sono stati raccontati sino a oggi: “Ancora una volta”, precisa Villani, “con una prassi ormai costante, il mio assistito ha appreso dalla carta stampata notizie, frammenti pare di atti giudiziari, particolari inverosimili e racconti di terze persone non si sa bene a quale titolo resi e riportati, di quello che doveva rimanere un “incidente domestico”, perché tale è stato, con dinamiche ancora tutte da accertare”.