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Politica

La denuncia di Pisani, NoiConsumatori: le elezioni favoriranno la diffusione del contagio

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Angelo Pisani, avvocato battagliero, presidente di NoiConsumatori.it, da qualche settimana, inascoltato, chiede di rimandare le elezioni regionali, comunali e referendarie previste per il 20 e il 21 settembre “perchè la situazione epidemiologica non è delle migliori e perchè il rischio è che con le operazioni di voto si rischia di portarci diritto verso un nuovo lockdown con un aumento del contagio su tutto il territorio nazionale”.
Non le sembra una drammatizzazione eccessiva?  
Drammatizzazione? Guardi che i contagi aumentano a prescindere dalle mie idee sulla necessità di far svolgere le elezioni in questo momento. E contestualmente diminuisce la capacità di prevenzione delle nostre autorità sanitarie che hanno già gestito una fase drammatica, combattendo spesso a mani nude contro il covid 19. Non dimentichiamo le migliaia di morti e non ci dimentichiamo che tra i morti ci sono decine di medici, infermieri, barellieri e altro personale della sanità pubblica mandati al patibolo senza dispositivi di protezione.
Quel momento è passato.
Certo, e io dico per fortuna. Ma occorrerà accertare molte responsabilità nella gestione di quel periodo drammatico in cui abbiamo contato caterve di morti. In ogni caso, ora, in questi giorni in cui l’indice del contagio è tornato ad essere da quasi locodown noi che cosa facciamo?
Che cosa facciamo?
Ci prendiamo il lusso di mandare a votare più di 51 milioni di potenziali elettori italiani in luoghi chiusi? E lo facciamo nei giorni in cui il premier Conte chiude le discoteche, non riapre gli stadi, ci obbliga a misure di distanziamento sociale rigide! Follie.  Le elezioni sono oggettivamente occasione di pericolosi assembramenti, situazioni che favoriranno il contagio. Il Governo Conte assume un rischio enorme che potremmo pagare carissimo sotto il profilo della sanità pubblica e dell’economia. Un altro lockdown, un’altra chiusura del Paese sarebbe letale per tutte le attività economiche che già sono sull’orlo del fallimento.
Lei che cosa suggerisce?
Di essere seri e di prendere in seria considerazione di rimandare queste consultazioni prorogando i mandati di chi è in carica di altri sei mesi. Non  succederà nulla, la nostra democrazia è matura ed eviteremo rischi inutili ed eccessivi. Da tempo provo a rappresentare alle Autorità competenti e segnatamente ai ministri dell’Interno e della Sanità sui rischi connessi alle procedure elettorali. Peraltro il rischio è anche quello di elezioni falsate.
Elezioni falsate?
Quanti italiani andranno a votare con la paura del contagio? E come i ministeri dell’Interno e della Sanità intendono assicurare la regolarità, la validità  e la sanità delle operazioni di voto?
Lei teme che molti non andranno a votare per paura?
Mi scusi, le faccio un ragionamento che è solo di buonsenso. I componenti dei seggi elettorali, i rappresentanti di lista dei partiti, i candidati, saranno tutti tamponati e potranno frequentare i seggi solo se negativi al covid 19? A lei risulta che accadrà questo? O forse il Governo farà entrare nei seggi elettorali  milioni di potenziali elettori dopo aver fatto loro all’esterno un test? E poi…
E poi? 
E poi tra un elettorale e l’altro che entra in cabina elettorale è prevista una procedura di sanificazione? Vale sempre la distanza di un metro nelle lunghe e previste file per recarsi al voto? Si misurerà la temperatura ad ogni elettore prima del voto? Gli elettori useranno tutti la stessa matita o le matite saranno sanificate tra un voto e l’altro? Nei locali sede di seggio elettorale è previsto un numero minimo di presenze di persone per metri quadri di superficie chiusa? Quanti elettori, candidati e rappresentati di lista  alla volta potranno entrare nel seggio dove già dovrebbero sedere i 5 componenti del seggio? Come si farà a regolare l’accesso nei seggi elettorali, là dove si svolgono le operazioni di voto? E potrei andare avanti all’infinito enumerando non mie tesi ma raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità richiamate spesso, e giustamente, dal Governo Conte.
Non credo, in ogni caso, che le elezioni saranno rimandate…
Guardi, se le istituzioni insistono sullo svolgimento delle elezioni Regionali, io invito a fare  obbligatoriamente  lo screening preventivo a tutto il personale e scrutatori impiegati nelle operazioni di voto. E poi credo si debba approvare un piano straordinario di affiancamento ai medici di medicina generale e di esecuzione dei tamponi con risultati entro le 24 ore. Il rischio, altrimenti, sarà quello di agevolare la diffusione del contagio. E quello è un reato. E se dovesse esserci qualcuno che agevola la marcia dell’epidemia, io lo ricorderò alla magistratura che è reato e che i reati vanno perseguiti.

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Politica

L’ex ministro De Lorenzo torna a percepire il vitalizio: sono stato un perseguitato politico

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Francesco De Lorenzo (foto Imagoeconomica in evidenza), 87 anni, ex ministro della Sanità della Prima Repubblica, torna a percepire il vitalizio parlamentare grazie alla riabilitazione concessa dal Tribunale di Sorveglianza di Roma. Una cifra importante tra arretrati e pensione, che giunge 31 anni dopo l’arresto per Tangentopoli e una condanna definitiva a 5 anni per associazione a delinquere e corruzione.

«Ho pagato più di tutti, ho subito una persecuzione»

«Sono stato il capro espiatorio perfetto» ha dichiarato De Lorenzo al Corriere del Mezzogiorno, rivendicando la correttezza del proprio operato. Secondo l’ex ministro, i magistrati dell’epoca avrebbero voluto colpire un simbolo e lui si prestava bene al ruolo, specie dopo la riforma della sanità che vietava il doppio lavoro ai medici. «Non ho mai preso una lira per me – ha aggiunto – la Cassazione ha riconosciuto che i soldi finivano interamente al Partito Liberale».

«Vitalizio? È un diritto, come stabilito dalla Boldrini»

De Lorenzo ha ribadito che la richiesta del vitalizio è legittima: «La delibera del 2015 firmata da Laura Boldrini prevede la restituzione in caso di riabilitazione. Io l’ho ottenuta, come altri prima di me». A pesare sulla sua memoria, anche la condanna della Corte dei Conti per danno d’immagine: «Ho dovuto vendere la mia casa di Napoli per affrontare le conseguenze economiche di quella sentenza, pur non avendo causato alcun danno erariale».

Tangentopoli e il crollo della Prima Repubblica

Arrestato a Napoli nel 1994, De Lorenzo fu al centro di uno dei più noti scandali di Tangentopoli. «Durante la stagione giudiziaria serviva un terzo nome dopo Craxi e Andreotti, e io ero perfetto», ha detto. Ricorda con amarezza il clima di quegli anni: «Mi ritrovai contro i medici per la riforma e contro i malati per i tagli alla sanità. Il bersaglio ideale».

«Non ho mai tradito per salvarmi»

«Mi venne chiesto di accusare altri ministri, anche Berlusconi – racconta – ma non l’ho mai fatto». Critico nei confronti della magistratura, De Lorenzo ha sottolineato le irregolarità nel suo arresto e nella gestione del processo. «I miei coimputati si avvalevano della facoltà di non rispondere. Il mio processo è stato un coro di muti».

Rapporti con il passato: «Non sento più nessuno»

Con i vecchi compagni di partito come Paolo Cirino Pomicino e Giulio Di Donato i contatti si sono interrotti: «Ho chiuso ogni rapporto con loro», ha ammesso De Lorenzo. Nonostante l’età, conserva ancora una voce lucida e battagliera: «Sono malato di giustizia, non dimentico quello che ho subito».

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