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La Cina all’Ucraina: non vendiamo armi letali a Mosca

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La Cina ha ribadito all’Ucraina di “non vendere vende armi letali” alla Russia. E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi in un incontro ieri a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco con la controparte Dmytro Kuleba. “La Cina non trae alcun vantaggio dalla situazione e non vende armi letali alle parti di un conflitto”, ha detto Wang, secondo un resoconto della diplomazia di Pechino. L’incontro è quello di più lato livello avvenuto finora di persona tra funzionari di Cina e Ucraina dall’aggressione militare della Russia in Ucraina.

La Cina continuerà a spingere “per una soluzione politica attraverso il dialogo” e lavorerà “per non aggiungere benzina sul fuoco, per non approfittare delle opportunità al fine di ottenere guadagni, né venderà armi letali nelle zone o nelle parti in conflitto”, ha aggiunto Wang, in una dichiarazione diffusa in serata. “Non importa come possa cambiare la situazione internazionale, la Cina spera che le relazioni sino-ucraine si sviluppino normalmente e continuino a portare benefici ai due popoli”, ha osservato ancora il capo della diplomazia cinese. “Ancora una volta desidero ringraziare l’Ucraina per aver aiutato i cittadini cinesi ad evacuare in sicurezza in condizioni di emergenza. Il popolo cinese non lo dimenticherà mai”, ha proseguito Wang, sottolineando che Pechino “aderisce alla soluzione politica di questioni cruciali e alla promozione dei colloqui di pace. Anche se c’è un barlume di speranza per la pace, non rinunceremo agli sforzi”.

L’Ucraina ha cercato di portare Pechino dalla parte del suo piano di pace in 10 punti, basato sul ritiro delle truppe russe dai territori occupati, sul ripristino dei confini post-sovietici del 1991 e su un quadro certo perché Mosca risponda delle sue azioni. La Cina, che ha costruito un “partenariato strategico” con la Russia, ha presentato a febbraio 2023 un suo “documento” sulla situazione in Ucraina comprensivo di cessate il fuoco immediato, ripresa dei negoziati e fine delle sanzioni contro la Russia. La Cina, per altro verso, ha insistito nel mantenere la sua politica di non interferenza negli affari interni di altri Paesi, adottando però una neutralità pro-Russia, fornendo maggiore assistenza economica e diplomatica, soprattutto in seno alle Nazioni Unite. Wang, nel suo intervento di ieri alla Conferenza di Monaco, ha difeso le strette relazioni con Mosca, basate su “nessuna alleanza, nessun confronto e che non prendono di mira alcuna terza parte”. Insomma, “un nuovo modello per le relazioni tra i principali Paesi”.

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Rubio: serve svolta nei colloqui su Ucraina al più presto

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump deciderà quanto tempo gli Stati Uniti dedicheranno alla risoluzione del conflitto ucraino, quindi una svolta nei negoziati “è necessaria molto presto”. Lo ha affermato a Fox News il segretario di Stato americano Marco Rubio. Le posizioni di Russia e Ucraina “si sono già avvicinate, ma sono ancora lontane l’una dall’altra – ha ricordato – ed è necessaria una svolta molto presto. Allo stesso tempo, ha proseguito Rubio, è necessario accettare il fatto che “l’Ucraina non sarà in grado di riportare la Russia alle posizioni che occupava nel 2014”. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha dichiarato durante un briefing che gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare per risolvere il conflitto, “ma non voleremo in giro per il mondo per mediare negli incontri che si stanno attualmente svolgendo tra le due parti. Ora – ha sottolineato – è il momento per le parti di presentare e sviluppare idee concrete su come porre fine a questo conflitto. Dipenderà da loro”.

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Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

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Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

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Siria, Israele bombarda zona palazzo presidenziale Damasco

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L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la zona del palazzo presidenziale a Damasco, dopo aver minacciato il governo siriano di rappresaglie se non avesse protetto la minoranza drusa. “Gli aerei da guerra hanno colpito la zona intorno al palazzo”, ha scritto l’esercito israeliano su Telegram.

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