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Esteri

Kidal, la città del Mali protetta dalle Amazzoni dell’unità speciale

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Dimenticato Gheddafi, le amazzoni fanno rotta verso sud. Accade infatti che a Kidal, roccaforte tuareg nel nord del Mali, sia entrata in servizio una “unità speciale” tutta al femminile incaricata di garantire sicurezza e scongiurare attentati in città, si tratti di Al Qaeda o Stato islamico. A guidarla, pistola alla cintura, è Nassi Walet Inetikisse. “Siamo piu’ di 50” ha detto la comandante a un cronista dell’emittente Radio France International: “Controlliamo le borse anche con i metal detector”. L’unità è stata costituita con l’autorizzazione della Coordination des mouvements de l’Azawad (Cma), l’ex alleanza ribelle che dal 2013 controlla la regione. Combattenti tuareg erano stati segnalati in Libia in servizio per il colonnello Muammar Gheddafi, noto per la corte di amazzoni, prima del conflitto civile e della sua uccisione nel 2011. Secondo Moustapha Ag Ibrahim, addestratore in capo a Kidal, e’ possibile che l’unita’ speciale si ampli con nuove reclute. Tutte, in prospettiva, dovrebbero essere integrate nell’esercito del Mali sulla base di un accordo di pace siglato con il governo di Bamako.

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Chico Forti lascia il carcere di Miami: presto in Italia?

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Chico Forti, il 65enne trentino condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ha lasciato il carcere di Miami. Attualmente, è sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia.

Secondo una fonte vicina a Forti, il trasferimento potrebbe avvenire entro due o tre settimane. Tuttavia, altre fonti che seguono attentamente il caso suggeriscono maggiore cautela, stimando un’attesa media di 4-5 mesi per la consegna. Questo periodo di attesa è tipico dopo la sentenza italiana di riconoscimento di quella straniera, un processo di conversione recentemente deciso dalla corte d’Appello di Trento.

La comunità italiana segue con grande interesse e trepidazione gli sviluppi del caso Forti, sperando che il ritorno in patria possa avvenire nel più breve tempo possibile.

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Esteri

Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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