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Cronache

Jimmy Bennet a Giletti su La 7: Asia Argento come Weinstein, mi ha molestato sessualmente abusando del suo potere

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Jimmy Bennett, capelli colore platino è negli studi de L’Arena, la trasmissione de La 7. Accanto a lui c’è l’avvocato Gordon Sattro. Ha preparato lui il suo assistito a due ore di domande di Massimi Giletti in trasmissione. Una intervista, in esclusiva mondiale. Appare sereno, parla della sua carriera, della sua precocità. A domanda precisa di Massimo Giletti, lui ribadisce ogni accusa: “Sì Asia Argento mi ha violentato, è stato un rapporto completo”. Spiega che aveva già avuto rapporti sessuali, e quello con l’attrice-regista che lui chiamava “Mom”  non è stato un rapporto voluto ma subito. Bennett, che ha accusato Asia Argento di averlo molestato sessualmente quando era minorenne, ha rilanciato le sue accuse in tv. “C’è una perfetta corrispondenza tra lo schema Asia e lo schema Weinstein. Anche Asia – dice il giovane attore – ha abusato del proprio potere”. Dove avvenivano gli incontri di amore e sesso?

Studio de La 7. L’intervista di Massimo Giletti a Jimmy Bennet

“Al Ritz Carlton a Marina del Rey in California”, racconta Bennett. “Ero con un accompagnatore che è salito fino alla stanza dell’albergo. Asia era entusiasta e mi guardava dritta negli occhi, poi ha dato uno sguardo al mio accompagnatore e gli ha chiesto: ‘Ma tu chi sei?’. Lo ha fatto sempre sentire un intruso durante l’incontro e quindi il mio accompagnatore ci ha lasciato soli. Tutto poi accade molto rapidamente. Asia mi ha offerto dello champagne e ha iniziato a fumare una sigaretta mentre mi raccontava del film che intendeva girare con me”. Giletti chiede com’è andata. Lui riprende: “Mi ha preso il viso e mi ha guardato e mi ha detto: ‘Mi sei mancato tantissimò e ha iniziato a baciarmi. La mia interpretazione era che mi stesse mostrando il suo affetto. Il bacio si è prolungato e ho avuto l’impressione che non fosse un bacio amichevole, ma che stesse cercando di esplorare la situazione. Dopo Asia ha appoggiato le mani sul mio corpo in modalità diverse e poi mi ha spinto sul letto e mi ha slacciato la cintura e i pantaloni”.  Giletti gli spiega che molti non credono alla violenza perché un uomo deve avere “parte attiva”. Lui risponde di non capire, poi dice anche se è un uomo la violenza l’ha subita. Sembra intimidito, a un certo punto dice a Giletti che non gli piace la piega che ha preso l’intervista, è circondato dalle foto di Asia Argento. “Siamo qui per parlare di me”, dice. Le foto che fanno da sfondo vengono tolte.
Giletti nell’intervista era partito dall’incontro sul set di Ingannevole è il cuore più di ogni cosa (film del 2004 diretto da Asia Argento, ndr). “Asia era come una seconda mamma, questo è il sentimento che ci ha legato dal primo giorno. Il nostro rapporto è sempre stato molto ravvicinato. Il legame tra me e lei era speciale. Asia era molto concentrata sul film e voleva incarnare il rapporto madre e figlio in modo che fosse più realistico possibile, ma sembrava andasse oltre l’aspetto professionale. Dopo il film del 2004 il nostro rapporto è continuato via sms, via mail, ma non l’ho più vista. Non c’è mai stato un altro incontro faccia a faccia per dieci anni. L’ho tenuta aggiornata sulla mia attività e lei si sentiva anche con mia mamma”.

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Napoli, turista di Padova colpita da un pezzi di marmo caduto da un palazzo: condizioni gravissime

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Una turista di 27 anni, originaria di Padova, è stata gravemente ferita mentre camminava per i Quartieri Spagnoli di Napoli. La giovane è stata colpita alla testa dalla caduta di un “corpo solido” non meglio specificato, presumibilmente un pezzo di marmo, secondo alcune testimonianze.

L’impatto le ha causato una grave ferita alla testa, con immediato trasporto in ospedale in condizioni critiche. La diagnosi è drammatica: emorragia subaracnoidea con edema cerebrale diffuso. La ragazza è arrivata al pronto soccorso priva di coscienza, in metamidriasi, uno stato in cui le pupille sono dilatate e non reagiscono alla luce, segno di un grave danno cerebrale.

I medici hanno deciso immediatamente di intubarla e trasferirla d’urgenza all’ospedale del Mare per un intervento neurochirurgico complesso. La procedura prevede il decalottamento cranico per ridurre la pressione intracranica. Le sue condizioni restano estremamente critiche e la prognosi è riservata.

L’incidente ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle aree storiche e densamente popolate della città. Le autorità stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’accaduto e comprendere se vi siano responsabilità dirette legate alla manutenzione degli edifici.

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Cronache

Trovati nel Piave i corpi di mamma e bimba abbracciate

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La scomparsa di Susanna Recchia e della figlioletta di 3 anni ha avuto l’epilogo a cui nessuno voleva pensare: la donna e la bimba sono morte, i loro corpi, dopo un giorno e una notte di ricerche, sono stati trovati oggi nel Piave, arenati su un isolotto. Susanna non si è buttata dal ponte di Vidor, vicino a dove ha abbandonato la sua macchina – luogo sinistro per i molti casi di suicidio in passato – ma è scesa con in braccio la bambina fin sul greto del fiume e si è lasciata scivolare nell’acqua, per morire con lei. I soccorritori le hanno trovate ancora abbracciate. La donna era scomparsa venerdì sera dalla sua abitazione di Miane (Treviso), dopo aver mandato un ultimo messaggio sul telefono dell’ex compagno, Mirko, il papà della piccola “Vieni a prendere la bimba domattina, ti aspetto alle 8.15”.

Poi più nulla. Prima di allontanarsi però, la 45enne ha scritto una lettera d’addio di cinque pagine, manifestando la volontà di uccidersi. Poi, lasciati a casa i cellulari e il portafoglio con i documenti, è salita sulla sua Volkswagen Tiguan, di colore bianco, ha messo la bimba sul seggiolino ed ha guidato fino al ponte di Vidor, dove ha parcheggiata nei pressi di un bar, le chiavi ancora sul quadro dell’auto. Ha quindi percorso qualche decina di metri a piedi, fino al greto del Piave, dove si è lasciata scivolare nell’acqua gelida. L’ipotermia potrebbe essere stata una concausa della morte di madre e figlia. La corrente ed i gorghi del fiume, ingrossato dalle recenti piogge, hanno trascinato i corpi un chilometro più a valle, fino ad un’isolotto di ghiaia vicino all’Isola dei Morti.

A guidare i soccorritori verso il luogo della tragedia sono stati i cani molecolari, che hanno fiutato le tracce. Sempre qui, nel febbraio 2021, c’era stato il suicidio di una donna di 31 anni, che si era lanciata dal ponte con in braccio il figlio di un anno e mezzo, salvatosi miracolosamente. Sul caso di Susanna la Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio, quello della piccola Mia, seguito dal suicidio del reo. Il Procuratore Marco Martani ha detto di ritenere la vicenda “senza ombre e dal chiaro sviluppo”, ma si è riservato di avere i dati dal primo esame necroscopico per valutare se affidare o meno l’incarico dell’autopsia sui corpi. “E’ evidente – ha aggiunto – che la donna è vittima di quella che viene definita depressione maggiore, una malattia psichica che spesso non dà avvisaglie, o quanto meno è difficile da interpretare per i non esperti”. “Una forma di depressione – conclude Martani – che fa vedere solo tragedie nel futuro e che, come probabile gesto protettivo, spinge a portare con sé quanti si amano”.

Una vita difficile, quella di Susanna, costellata da tanti dolori. Igienista dentale, la donna aveva subito un trauma dopo essere stata protagonista di un incidente d’auto – era lei alla guida – nel quale perse la vita la sua migliore amica. Un fatto in cui però non aveva avuto responsabilità: le indagini della Polizia stradale accertarono che lo scontro con un’altra vettura fu causato dal blackout del semaforo che regolava l’incrocio, in una notte di maltempo. Nel suo passato anche un matrimonio, poi naufragato, dal quale erano nati tre figli. Cinque anni fa, l’inizio di una nuova vita con il nuovo compagno, Mirko, e la nascita di Mia, bimba segnata però da un grave problema di salute. Infine l’ultimo colpo, un mese fa: ancora una separazione, pare decisa dal nuovo compagno, con la vita che pareva tornare nel buio. Un carattere chiuso, quello di Susanna, pochissimi amici: sui social, non un post, non un commento. Solo fotografie, di lei con i figli, e negli ultimi tempi solo panorami infiniti, cieli azzurri e nuvole che corrono nel cielo.

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In vendita a Firenze Villa Palmieri, la favorita della regina Vittoria: costa 50 milioni di euro

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E’ stata messa in vendita, alla cifra di circa 50 milioni di euro, la lussuosissima Villa Palmieri, una meravigliosa residenza che si adagia sulle colline fuori Firenze.

Anche la regina Vittoria d’Inghilterra scelse questa villa come rifugio durante i suoi soggiorni in Italia. Per ben due volte, infatti, la sovrana britannica decise di trascorrere qui le proprie vacanze fiorentine. Fu proprio la sua presenza a consolidare la reputazione della villa come simbolo di lusso e prestigio. Nel 2019 Villa Palmieri ospitò la sfilata di Givenchy, mentre nel giugno 2024 la scuola di moda Polimoda in occasione dell’edizione di Pitti Uomo la selezionò come location per il suo Graduation Show di fine anno.

La villa si estende su quasi 4.000 metri quadrati, con un’area verde, dire giardino è ovviamente riduttivo, grande nove ettari, tanto che rappresenta il secondo parco più grande della città. Della vendita, come riferiscono molti media, se ne sta occupando un’agenzia immobiliare specializzata. Nel parco, gli ospiti possono arrivare tramite l’eliporto prima di godersi il campo da tennis, i rigogliosi giardini e un’antica piscina. All’interno della casa i numeri sono da record: ci sono 23 camere da letto e 19 bagni, tutti con interni decorati e disposti attorno a un cortile interno.

Giovanni Boccaccio, nella Terza Giornata del Decameron, descrisse il giardino paradisiaco alle porte di Firenze dove si riunivano i giovani che raccontano le sue novelle. Dalla descrizione pare che il giardino sia affacciato a sud verso Firenze, quindi alle pendici di Fiesole. Non sono molte le ville di origine trecentesca in quella zona e quasi certamente si tratta di villa Palmieri, già all’epoca dotata di ampi poderi, prati e fonti d’acqua descritte dal Boccaccio. La questione è che nel circondario della villa esistevano diversi edifici annessi, a loro volta poi diventate ville, che hanno pari chance della villa principale di aver dato l’ispirazione a Boccaccio. Tra queste ci sono la villa secondaria nel parco di villa Palmieri, oggi detta villa Benelli dal nome della famiglia che vi abita, oppure villa Schifanoia, che un tempo era inclusa tra le proprietà di villa Palmieri.

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