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Cronache

Italiano in carcere Costa d’Avorio,’si intervenga anche per lui’

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“Cocco è innocente ma, anche se dovesse essere riconosciuto responsabile di qualsiasi reato, è bene che venga detenuto in Italia e che si garantisca un minimo di dignità a un essere umano. Parliamo di un italiano nuovamente indagato in un procedimento penale, che è ancora detenuto in condizioni inumane in uno dei peggiori carceri al mondo. I governi non hanno mosso una paglia. Abbiamo chiesto un incontro al presidente Meloni e al ministro Tajani per capire quali sono gli interventi che intendono fare in difesa di un nostro connazionale. Ad oggi, nel disinteresse dell’ambasciata e dei governi che si sono succeduti, Cocco è ancora in carcere mentre Ilaria Salis è rientrata a casa e Chico Forti anche. Ci aspettiamo lo stesso interesse per quest’altro nostro connazionale”.

Così Mario Cicchetti, legale di Maurizio Cocco, l’ingegnere edile di 62 anni di Fiuggi detenuto in Costa d’Avorio, ormai da tre anni, nonostante la sentenza ne decreti la scarcerazione. Il 62enne venne arrestato tre anni fa per una presunta frode fiscale nell’ambito di un’inchiesta delle autorità locali su un presunto giro di narcotraffico e riciclaggio (per questi ultimi reati Cocco è stato prosciolto). Il 7 maggio 2024 il tribunale ivoriano lo aveva condannato a due anni di reclusione ma in quei due anni Cocco – che si è sempre detto innocente – in attesa di giudizio aveva già di fatto scontato la pena in carcere.

La liberazione di Cocco, prevista il 2 giugno dello stesso anno, era stata poi sospesa a causa di una nuova indagine che sarebbe spuntata in quei giorni: si tratterebbe quindi di una detenzione preventiva, che continua a prolungare la situazione di sofferenza di Cocco. “Negli ultimi giorni è stata avanzata dal giudice una richiesta di cauzione, ridotta a 150mila euro, che però la famiglia non ha, visto che i conti del marito sono stati sequestrati. Dunque quella cauzione non può essere pagata”, ha spiegato il legale.

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Cronache

Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Cronache

Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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