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Cronache

Inchiesta presunto stupro La Russa, le testimoni interrogate non hanno visto versare droga nel drink

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Dopo il primo round di audizioni nell’inchiesta che coinvolge Leonardo La Russa, nessuna delle quattro testimoni, tra cui la ragazza stessa che ha presentato la denuncia, è stata in grado di affermare di aver visto il figlio del presidente del Senato versare qualcosa nel bicchiere offerto alla 22enne in discoteca. Tuttavia, l’amica della ragazza ha ripetuto davanti ai pubblici ministeri di averla vista perdere il controllo di sé immediatamente dopo che Leonardo La Russa le aveva dato il drink.

Questo aspetto, se confermato, potrebbe essere un’aggravante, ma non è determinante per il tema centrale che l’inchiesta deve chiarire: se la ragazza, al momento del rapporto con La Russa, fosse in condizioni di dare il consenso consapevole richiesto dalla legge. Per stabilire questo punto cruciale, gli investigatori stanno cercando altri testimoni tra le persone presenti nella discoteca Apophis nella serata del 18-19 maggio, dove la 22enne e la sua amica sono andate a ballare dopo aver consumato cocaina. Inoltre, stanno cercando di recuperare le immagini delle telecamere di sorveglianza all’interno e all’esterno del locale, nonché lungo il percorso che i due giovani avrebbero fatto in auto dalla discoteca a casa La Russa.

L’obiettivo dei video è capire in che stato si trovasse la ragazza, tuttavia le speranze di trovare ancora queste registrazioni nelle memorie dei sistemi di sorveglianza sono scarse. Secondo la normativa sulla privacy, le telecamere dei privati di solito conservano le registrazioni per un massimo di 24 ore, mentre quelle delle telecamere pubbliche di sorveglianza a Milano vengono conservate per 7 giorni. Questo è molto meno dei 40 giorni trascorsi dal fatto del 19 maggio in casa La Russa alla denuncia presentata dalla ragazza il 29 giugno. Per verificare chat e movimenti, i pubblici ministeri hanno acquisito anche il contenuto dei cellulari delle quattro testimoni.

La ricerca di prove continua per stabilire la verità in questa delicata vicenda, con l’obiettivo di chiarire se la ragazza era in grado di dare il consenso consapevole nel momento in cui si è verificato il presunto rapporto con Leonardo La Russa.

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Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Cronache

Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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