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In Ue scoppia il caos sugli aiuti ai palestinesi

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La guerra tra Israele e Hamas apre una breccia a Bruxelles sui programmi d’assistenza a favore dei palestinesi e getta la Commissione Ue nel caos. Nel giro di una manciata d’ore l’esecutivo europeo dapprima spiega che il dossier degli aiuti diretti alla West Bank sarà tra i temi del Consiglio Affari Esteri straordinario convocato da Josep Borrell. Poi annuncia lo stop immediato a “tutti i pagamenti” diretti ai palestinesi. Infine corregge il tiro, salvando gli aiuti umanitari. E in serata, l’ultima rettifica, certificata in una nota ufficiale: al momento non sono previsti fondi a supporto dei palestinesi, quindi non c’è alcuna sospensione. In mezzo c’è l’impressione che Palazzo Berlaymont sia finito in confusione, stretto tra le forti divergenze interne e pressato dal peggiore dei sospetti: che alcuni fondi blu-stellati siano finiti, in qualche modo, nelle mani di Hamas.

Nel periodo 2021-2024 la Commissione ha programmato lo stanziamento di oltre 1,17 miliardi a favore della popolazione palestinesi. Soldi destinati ad aiutare l’Anp a pagare salari e pensioni dei dipendenti pubblici, a stanziare gli assegni sociali alle famiglie più vulnerabili, a contribuire ai programmi di State building nei Territori. L’ultima tranche di fondi, dal valore di 296 milioni, risale al febbraio scorso. I destinatari dei finanziamenti comunitari sono sottoposti a rigidi controlli, in particolare se si tratta di zone di crisi. Ciclicamente, tuttavia, non sono mancate le accuse dirette a Bruxelles di finanziare, inconsapevolmente, il terrorismo di Hamas.

“Non lo abbiamo mai fatto, direttamente o indirettamente”, si è difesa con nettezza la Commissione. Annunciando che, in occasione della riunione dei ministri degli Esteri convocata d’urgenza dall’Alto Rappresentante, i programmi di assistenza saranno sottoposti ad un riesame. Ma ecco che, poco dopo, arriva via twitter una vera e propria inversione a U. Il commissario all’Allargamento Oliver Varhelyi annuncia la sospensione immediata di “tutti i pagamenti” diretti ai palestinesi.

“Il tenore di brutalità e terrore contro Israele è un punto di svolta, il business non può essere più ‘as usual'”, sottolinea Varhelyi confermando il riesame dell’intero portafoglio, dal valore – secondo quanto da lui indicato – di 691 milioni. Il tweet del commissario ungherese, in pochi minuti, fa il giro delle cancellerie europee. E sorprende un po’ tutti, anche perché nel corso del briefing con la stampa la Commissione non aveva nascosto le sue preoccupazione per cosa potrebbe accadere ai civili a Gaza, in vista dell’attacco israeliano. Ci pensa Janez Lenarcic, titolare per la Risposta alle crisi, a correggere il tiro: “gli aiuti umanitari dell’Ue ai palestinesi bisognosi continueranno fino a quando sarà necessario”, scrive il commissario sloveno. Ma non basta a calmare le acque. E mentre la stampa internazionale chiede delucidazioni, tra le capitali monta il malumore.

La Spagna esprime il suo “disagio” al commissario Varhelyi per lo stop agli aiuti. Il governo lussemburghese anche protesta. E il congelamento dei fondi non piace neanche all’Irlanda, che già sabato -. con Danimarca e Lussemburgo – aveva tentato, invano, di far inserire nella posizione dell’Ue un appello ad Israele alla non escalation. Solo a tarda sera la Commissione prova a metterci una pezza. In una nota conferma la revisione dei programmi di assistenza, esclude che gli aiuti umanitari subiranno tagli e di fatto smentisce Varhelyi: “non c’è nessuna sospensione dei pagamenti perché al momento non sono previsti”. La questione ora passa nelle mani dei ministri degli Esteri, che martedì si riuniranno in parte in videocall e in parte in presenza in Oman.

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Zelensky a Roma per i funerali di Papa Francesco, forse incontra Trump

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo ha confermato il suo portavoce, Sergei Nykyforov, spiegando che anche la First Lady Olena Zelenska prenderà parte alla cerimonia funebre.

Incertezza fino all’ultimo sulla presenza

Fino a poche ore prima dell’annuncio, Zelensky aveva espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere la capitale italiana, affermando di non essere certo di “avere il tempo” per partecipare all’evento e per rivedere il presidente americano Donald Trump, anch’egli atteso ai funerali. Alla fine, il presidente ucraino ha scelto di essere presente per rendere omaggio a Papa Francesco.

Un momento solenne di rilievo internazionale

La partecipazione di Zelensky e della First Lady alla cerimonia sottolinea l’importanza del momento, che vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo.

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Sondaggio Nyt, tasso di approvazione per Trump crolla al 42%

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Il consenso di Donald Trump crolla al 42%, secondo un sondaggio New York Times-Siena college condotto tra il 21 e il 24 aprile su 913 elettori registrati: il 42% approva il suo operato, mentre il 54% lo disapprova (il 5% non sa o non risponde). E solo il 36% pensa che gli Usa siano nella giusta direzione, il 53% crede il contrario (l’11% non sa o non risponde). Quanto al suo secondo mandato, il 66% del campione lo definisce caotico, il 59% preoccupante e solo il 42% eccitante.

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Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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