Collegati con noi

Cronache

In migliaia in piazza a Madrid contro il premier Pedro Sanchez

Pubblicato

del

La destra spagnola scende in piazza a Madrid contro Pedro Sanchez. Almeno 45mila persone hanno manifestato nella capitale spagnola per chiedere le dimissioni del premier, considerato un traditore per aver avviato colloqui con i separatisti catalani. La manifestazione, la piu’ imponente finora contro Sanchez, e’ stata organizzata dai partiti di destra, Partito popolare e Ciudadanos, con il supporto del movimento di estrema destra Vox, e giunge a due giorni dall’inizio del processo in Corte Suprema per i leader catalani accusati di ribellione dopo il referendum del 2017. I dimostranti hanno riempito Plaza de Colon sventolando migliaia di bandiere spagnole e intonando slogan come ‘Per una Spagna unita, elezioni ora!’, ‘Lunga vita alla Spagna’. Ad infiammare gli animi e’ stata la proposta del governo socialista di nominare un mediatore nelle trattative per affrontare la crisi catalana. L’opposizione l’ha considerata un tradimento e una resa alle pressioni dei separatisti e ha chiesto le elezioni anticipate anche se gli indipendentisti hanno comunque respinto la proposta. “Il tempo del governo di Sanchez e’ finito”, ha detto il leader del Partito popolare Pablo Casado, il quale ha lanciato un invito agli elettori a boicottare i socialisti alle elezioni europee di maggio. “E’ ora di tornare all’armonia e alla legalita’”, ha aggiunto. Da quando e’ arrivato alla Moncloa, prendendo il posto del conservatore Mariano Rajoy, Sanchez sta cercando di allentare le tensioni tra l’autorita’ centrale e i leader catalani. Ha gia’ incontrato due volte il presidente indipendentista Quim Torra e i membri del suo governo e si e’ detto disponibile ad aiutare i legislatori catalani ad accettare uno statuto che determini la quantita’ di autogoverno di cui la regione possa godere. Ma venerdi’ il governo ha bruscamente interrotto i colloqui con i catalani dopo che il vicepresidente, Carmen Calvo, ha fatto sapere che i separatisti non rinunciano all’idea di tenere un referendum sull’indipendenza. La situazione per il premier e’ diventata ancora piu’ complicata in vista del voto sulla sua proposta di bilancio previsto mercoledi’. Sanchez detiene, infatti, solo un quarto dei seggi in Parlamento e per far approvare i disegni di legge deve avere i voti del partito anti-austerity Podemos, dei nazionalisti catalani e di altri piccoli movimenti. Ma i catalani hanno gia’ fatto sapere che il loro voto e’ condizionato dai colloqui con Madrid, inclusa la questione dell’indipendenza, che invece il governo socialista non tiene nemmeno in considerazione. Un fallimento sulla proposta di bilancio fara’ aumentare le pressioni sul premier in direzione di elezioni anticipate. Elezioni che, secondo i recenti sondaggi, vedrebbero la vittoria di una maggioranza nazionalista formata da Pp, Ciudadanos e Vox.

“Il tempo del governo di Sanchez e’ finito”, ha detto il leader del Partito popolare Pablo Casado, il quale ha lanciato un invito agli elettori a boicottare i socialisti alle elezioni europee di maggio. “E’ ora di tornare all’armonia e alla legalita’”, ha aggiunto. Da quando e’ arrivato alla Moncloa, prendendo il posto del conservatore Mariano Rajoy, Sanchez sta cercando di allentare le tensioni tra l’autorita’ centrale e i leader catalani. Ha gia’ incontrato due volte il presidente indipendentista Quim Torra e i membri del suo governo e si e’ detto disponibile ad aiutare i legislatori catalani ad accettare uno statuto che determini la quantita’ di autogoverno di cui la regione possa godere. Ma venerdi’ il governo ha bruscamente interrotto i colloqui con i catalani dopo che il vicepresidente, Carmen Calvo, ha fatto sapere che i separatisti non rinunciano all’idea di tenere un referendum sull’indipendenza. La situazione per il premier e’ diventata ancora piu’ complicata in vista del voto sulla sua proposta di bilancio previsto mercoledi’. Sanchez detiene, infatti, solo un quarto dei seggi in Parlamento e per far approvare i disegni di legge deve avere i voti del partito anti-austerity Podemos, dei nazionalisti catalani e di altri piccoli movimenti. Ma i catalani hanno gia’ fatto sapere che il loro voto e’ condizionato dai colloqui con Madrid, inclusa la questione dell’indipendenza, che invece il governo socialista non tiene nemmeno in considerazione. Un fallimento sulla proposta di bilancio fara’ aumentare le pressioni sul premier in direzione di elezioni anticipate. Elezioni che, secondo i recenti sondaggi, vedrebbero la vittoria di una maggioranza nazionalista formata da Pp, Ciudadanos e Vox.

Advertisement

Cronache

Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

Pubblicato

del

Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

Continua a leggere

Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

Pubblicato

del

Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

Continua a leggere

Cronache

Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

Pubblicato

del

E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto