Papa Francesco lo accoglie con un sorriso e una forte stretta di mano. Poi gli dice piu’ volte “grazie, grazie per la sua testimonianza”. E’ un ritorno in grande stile quello del cardinale australiano George Pell che oggi ha messo nuovamente piede al Palazzo Apostolico dopo tre anni. Lunghi mesi di calvario giudiziario in Australia, con l’accusa di pedofilia, una lunga prigione dopo la prima condanna; poi l’assoluzione. E il pontefice oggi lo ha voluto ringraziare appunto per aver testimoniato la fede pure in un momento personale cosi’ difficile. Ad aprile di quest’anno, la Santa Sede aveva accolto “con favore” la sentenza di assoluzione e aveva ricordato come il cardinal Pell, “nel rimettersi al giudizio della magistratura” avesse comunque sempre “ribadito la propria innocenza”. Lo stesso Papa, a poche ore dalla pronuncia dell’Alta Corte australiana, pur senza citarlo per nome, nella Messa a Santa Marta aveva detto: “Vorrei pregare oggi per tutte le persone che soffrono una sentenza ingiusta, per l’accanimento”. L’udienza di questa mattina e’ durata mezz’ora e alla fine il cardinale si e’ sottratto alle domande dei giornalisti, dicendo solo che l’incontro con il Papa era andato “molto bene”. Pell era gia’ da qualche giorno a Roma e dovrebbe fermarsi ancora del tempo per far poi definitivamente ritorno in Australia, traslocando li’ tutte le sue cose. Ma la sua visita coincide anche con un momento difficile per il Vaticano, con il nuovo scandalo sulla gestione delle finanze, ed e’ possibile che il Pontefice abbia chiesto alcuni passaggi e informazioni del periodo in cui era il Prefetto dell’Economia. D’altronde la rivalita’ con il cardinale Angelo Becciu, ‘congedato’ dal Papa il 24 settembre scorso, era nota a tutti. Tanto che tra le notizie trapelate in questi giorni c’e’ anche quella di un versamento da fondi vaticani su un conto australiano per sostenere gli accusatori di Pell. Notizia che e’ stata gia’ respinta da Becciu: “Non c’e’ mai stata alcuna interferenza”, ha detto il porporato sardo attraverso il suo legale qualche giorno fa. Mentre il legale di Pell ha sottolineato la necessita’ di una “indagine internazionale”. E dopo aver visto Pell, domani Papa Francesco tornera’ ad incontrare il ‘C6′ il gruppo di cardinali che lo sostiene nella riforma della Curia. Si vedranno per la prima volta online perche’ l’emergenza sanitaria rende difficili i viaggi e i cardinali consiglieri del Papa non sono tutti a Roma. Ufficialmente la riunione servira’ a riprogrammare i lavori, interrotti a causa della pandemia con l’ultima riunione di febbraio scorso. Ma e’ evidente che anche su quel tavolo ci saranno le compravendite di immobili, di titoli, le consulenze non chiare, l’utilizzo dell’Obolo di San Pietro, ovvero le offerte dei fedeli, la volonta’ di centralizzare gli investimenti, le ultime norme per migliorare la trasparenza. Tutti temi in mano ai magistrati ma che, al di la’ dell’apertura o meno di processi, hanno gia’ spinto il Papa a dare dei segnali forti sul fatto la riforma delle casse vaticane per lui e’ irreversibile.