“Abbiamo iniziato un progetto lo scorso anno partendo da basi molto limitate, l’obiettivo nei miei tre anni è di costruire un Napoli che possa durare nel tempo. Ho già fatto il costruttore in altri club, qui abbiamo raggiunto uno scudetto incredibile al primo anno, ma il lavoro per fare un edificio solido va avanti. Però il percorso con lo scudetto sul petto è un bel vedere e un bel raccontare”.
Comincia così la stagione 2025/26 di Antonio Conte che a Dimaro fa ripartire il suo Napoli vincente con nuovi innesti di qualità a cominciare da De Bruyne, Lucca e Lang e in attesa di Beukema, per un mercato che non finisce qui. Il tecnico azzurro, dopo l’impresa della prima stagione, prepara il ritorno in Champions e la difesa dello scudetto e lo fa partendo dall’arrivo di De Bruyne: “E’ già a livelli altissimi e a 34 anni ha ancora tanto da dare – spiega -. Ha scelto Napoli perché ha voglia di mettersi in gioco e fare esperienza in Italia. Gli altri nuovi hanno valore ma hanno una età totalmente diversa e vengono per cercare di strutturare il Napoli per oggi e per il futuro. Costruiamo un Napoli che anche quando io andrò via tra 5, 7, 10 anni, chi arriva troverà già strutturato”.
Il centrocampista giunto dal City è la nuova carta azzurra da mettere sul tavolo, con Conte che sottolinea l’importanza del turn-over in una stagione in cui sarà impegnato anche in Supercoppa e in Coppa Italia: “Volevamo alzare la qualità della rosa – ha detto – e De Bruyne è uno dei centrocampisti più forti al mondo, quando ha la palla vede cose che tanti altri non vedono. Abbiamo quattro competizioni, ci sarà spazio per tutti e quindi serve implementare una rosa che ancora oggi non è strutturata per tutte le competizioni”. Conte stimola ancora il mercato, nei giorni in cui il Napoli sta per chiudere la trattativa con il Galatasaray per vendere Osimhene incassare subito 40 milioni in attesa della seconda rata da 35 la prossima estate. Sul mercato prosegue il pressing per Dan Ndoye su cui però il Bologna resiste chiedendo 50 milioni. Il mercato continua ma Conte pensa al campo: “Dopo la frase ‘amma faticà’ dell’inizio dello scorso anno – spiega il tecnico salentino – dico in campo internazionale ‘amma faticà again’ e in napoletano ‘amma faticà ma chiù assai’ dell’anno scorso. Abbiamo iniziato un progetto lo scorso anno partendo da basi molto limitate, ora serve inserire pezzi per fare un edificio solido che prosegue con lo scudetto sul petto che è un bel vedere”.
Nel ritiro intanto recupera Buongiorno che si è operato all’inguine, e Gilmour: “Buongiorno – spiega Conte – ci auguriamo che nel giro di tre settimane possa essere disponibile. Gilmour ha accusato qualche problema di adduttori che stiamo cercando di monitorare, siamo all’inizio non bisogna forzare. Lui è un giocatore importante come ha dimostrato lo scorso anno”.
L’avventura è appena iniziata: “Chi ha lo scudetto – chiosa Conte – parte tra i favoriti, senza timore, ma sappiamo che anche altre squadre lo vincono. Torniamo in Champions League con l’ambizione di giocare al meglio, sapendo che le italiane in Europa affrontano team che comprano giocatori da 70-100 milioni. Noi ci conosciamo ma sappiamo anche i nostri limiti, penso ai prezzi in biglietteria, ai diritti tv che sono un quarto, un quinto, rispetto ad altre squadre europee, con possibilità di spesa quindi più basse. Giocheremo però al massimo”.