Quelle ossa le hanno trovate degli operai che ristrutturano l’abitazione del portiere della Nunziatura apostolica di via Po, villa Giorgina, l’ ambasciata vaticana a Roma. Sollevato il massetto del pavimento trovano uno scheletro umano. Integro. Accanto c’è mucchietto di frammenti ossei. Siamo in territorio di frontiera, più italiano che vaticano. I gendarmi chiamano la polizia, questi avvisano la Procura capitolina. C’è un fascicolo di inchiesta su questo ritrovamento. Lo segue direttamente il procuratore Giuseppe Pignatone. L’indagine è contro ignoti per omicidio. Ovviamente si valuta se quei resti possano appartenere a uno o due corpi, forse a una donna minuta, a Mirella Gregori o Emanuela Orlandi, due ragazze che neanche si conoscevano, ma che all’epoca della scomparsa – tra il 7 maggio e il 22 giugno del 1983 – erano due adolescenti di quindici anni con due vite diverse e un destino simile.
A pochi metri da Villa Giorgina, il Palazzo della Nunziatura, sullo stesso lato di via Po, negli anni 80 abitava Giuseppe Scimone (passato da 11 anni a miglior vita). Era in contatto con la Banda della Magliana e amico del boss Enrico “Renatino” De Pedis.
A pochi metri da Villa Giorgina, il Palazzo della Nunziatura, sullo stesso lato di via Po, negli anni 80 abitava Giuseppe Scimone (passato da 11 anni a miglior vita). Era in contatto con la Banda della Magliana e amico del boss Enrico “Renatino” De Pedis.
Sabrina Minardi, già amante di De Pedis, aveva in passato riferito della amicizia di Renatino con Scimone e della possibile collaborazione di questi nella sparizione di Emanuela. Aveva anche riferito di un appartamento ai Parioli usato per tenere la giovane Emanuela. Tutte rivelazioni mai riscontrate nelle tante inchieste aperte e poi chiuse per assoluta mancanza di prove certe. La sparizione di Emanuela Orlandi, da sempre, si incrocia con Renato de Pedis (fu riaperta la sua tomba a Sant’Apollinare), complotti, terrorismo, tentativo di omicidio di papa Karol Wojtyla, bande criminali, ricatti, depistaggi, Servizi segreti, pedofilia.
De Pedis fu ucciso in un agguato in via del Pellegrino il 2 febbraio del ’90, fu sepolto al Verano, poi il suo corpo su ordine di monsignor Piero Vergari fu trasferito nella cripta della basilica di Sant’Apollinare. Per una beffarda coincidenza, la scuola di musica di Emanuela sparita mentre andava a lezione di piano era in piazza Sant’Apollinare.
Per ora di questo ritrovamento macabro di Villa Giorgina sappiamo dal medico legale che sono ossa non molto consunte dunque recenti. Per la struttura degli arti superiori e in particolare del bacino potrebbe essere una donna, piccolina di corpo. Ora tocca aspettare una quindicina di giorni per gli esami del Dna, stabilire la data e il sesso di una o più vittime e poi confrontarle con il Dna delle famiglie Orlandi e Gregori.
De Pedis fu ucciso in un agguato in via del Pellegrino il 2 febbraio del ’90, fu sepolto al Verano, poi il suo corpo su ordine di monsignor Piero Vergari fu trasferito nella cripta della basilica di Sant’Apollinare. Per una beffarda coincidenza, la scuola di musica di Emanuela sparita mentre andava a lezione di piano era in piazza Sant’Apollinare.
Per ora di questo ritrovamento macabro di Villa Giorgina sappiamo dal medico legale che sono ossa non molto consunte dunque recenti. Per la struttura degli arti superiori e in particolare del bacino potrebbe essere una donna, piccolina di corpo. Ora tocca aspettare una quindicina di giorni per gli esami del Dna, stabilire la data e il sesso di una o più vittime e poi confrontarle con il Dna delle famiglie Orlandi e Gregori.
