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Il Milan torna in Champions con Giroud, battuta la Juve

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Giroud regala un posto in Champions al Milan: un colpo di testa del francese in chiusura di primo tempo, infatti, basta ai rossoneri per battere la Juventus allo Stadium e per conquistare la permanenza nell’Europa delle big. I bianconeri gettano via le ultimissime speranze di entrare tra le prime quattro e perdono l’ultima in casa, negli ultimi 90′ di campionato potranno al massimo superare Atalanta (a +2) e Roma (a +1) per arrivare al quinto posto.

Allegri rispolvera il tridente, c’è Kean come riferimento tra Di Maria e Chiesa. Vlahovic non recupera dalle noie muscolari e in panchina resta soltanto Milik come alternativa offensiva. Locatelli e Rabiot fanno coppia in mediana tra gli esterni Cuadrado e Kostic, in difesa si rivede Danilo al fianco di Gatti e Bremer. Pioli vuole chiudere la pratica Champions e punta sui titolarissimi, scegliendo Thiaw insieme a Tomori nel quartetto arretrato completato da Calabria e Hernandez davanti a Maignan. Diaz agisce tra le linee con Messias e Leao, Giroud fa la prima punta e il tandem-diga davanti alla difesa è formato da Tonali e Krunic. Sotto gli occhi di Antonio Conte, presente sulle tribune dello Stadium, le occasioni in apertura sono dei rossoneri, con Krunic che di testa gira fuori un corner di Tonali e Messias che conclude centralmente all’ingresso dell’area di rigore.

Per vedere la Juve bisogna aspettare il 14′, quando Cuadrado costringe Maignan a distendersi per respingere il suo tiro da fuori. La sfida si gioca su ritmi bassi, i tanti errori tecnici da una parte e dall’altra non scaldano lo Stadium che, nonostante i 40mila spettatori, si sente solo per qualche brusio. La formazione di Allegri ci prova con maggiore convinzione, Kean serve Di Maria che calcia alto e anche Chiesa non inquadra la porta. Nel momento migliore dei bianconeri, però, passa il Milan: Kostic lascia a Calabria lo spazio per crossare, Gatti valuta male la traiettoria e Giroud la piazza nell’angolino con un bel colpo di testa. E’ il 40′, la Juve torna negli spogliatoi tra i fischi dei suoi tifosi. Nella ripresa alza la voce la curva Sud, con cori anche contro la dirigenza, mentre in campo si vede soltanto un tentativo di Rabiot. Pioli sostituisce Messias con Saelemaekers, Allegri cerca la svolta con Paredes e Milik al posto di Kostic e Di Maria, quest’ultimo fischiato alla sua (probabile) ultima apparizione in bianconero allo Stadium. Al 70′ il neoentrato rossonero ha sul destro il colpo del ko dopo una ripartenza guidata da Giroud, è bravo Szczesny in uscita a chiudere lo specchio e a tenere in vita la Juve.

La terza mossa di Allegri è Iling-Junior per Kean, ma non c’è nessun assalto finale: Leao si divora un contropiede, Maignan non deve compiere alcuna parata e i bianconeri chiudono la stagione casalinga con un’altra sconfitta, la terza consecutiva dopo quelle in Europa League contro il Siviglia e in campionato ad Empoli. Tra i rossoneri, invece, può partire la festa: Pioli conquista matematicamente un posto in Champions League, l’obiettivo minimo per questa annata. E nell’ultimo turno può anche sperare di superare i cugini dell’Inter e chiudere terzo, essendo a due lunghezze di distanza a 90 minuti dalla fine.

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Mario Cipollini assolto da calunnia contro Ivano Fanini

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Mario Cipollini è stato assolto oggi dal tribunale di Verona dall’accusa di avere calunniato il suo ex patron, Ivano Fanini, perché il fatto non costituisce reato. La sentenza è stata emessa oggi al giudice Peter Michaeler che si è riservato di pubblicare le motivazioni entro 15 giorni. Il pubblico ministero Eugenia Bertini aveva chiesto la condanna a due anni per il campione di ciclismo. Il “Re Leone” era finito a processo in una lite giudiziaria che si trascina da oltre un decennio con il dirigente sportivo che lo aveva scoperto e lanciato nel ciclismo.

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Calcio a 5, Italservice denuncia: aggrediti nel post partita con Benevento con calci e pugni

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Aggrediti con calci e pugni da una ventina di persone (tesserati e non) i giocatori, lo staff e i dirigenti dell’Italservice Pesaro, dopo il pareggio per 4-4 maturato sul campo del Benevento, valevole per il campionato di serie A di Futsal. I biancorossi, fa sapere la società dal proprio sito, sarebbero stati vittima di un’aggressione violenta all’interno degli spogliatoi al termine della gara: i fatti si sono verificati immediatamente dopo il triplice fischio.

La squadra, rientrata negli spogliatoi per il consueto post-gara, riferisce il club, sarebbe stata raggiunta e aggredita da almeno una ventina di persone del posto, tra tesserati e non. Il primo a essere colpito risulterebbe il tecnico dei biancorossi, Paolo Del Grosso, seguito poi da tutto il gruppo squadra. Calci, pugni e insulti in un clima surreale, il tutto sotto gli occhi del commissario di campo, rimasto apparentemente impotente di fronte all’escalation di violenza.

La società ha subito allertato le forze dell’ordine e ha annunciato che presenterà denuncia formale contro ignoti, affinché siano individuati e perseguiti i responsabili di quella che viene definita “una violenza senza precedenti”. “Follia, vergogna – si legge nella nota del club – avremmo voluto parlare di sport, della partita, come sempre. Invece siamo costretti a raccontare l’inimmaginabile”.

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MotoGp: prima volta Marquez Jr a Jerez,Bagnaia sul podio

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Prima vittoria in MotoGP per Alex Marquez, che trionfa sulla Ducati del Team Gresini a Jerez e torna in testa al Mondiale. Ora lo spagnolo ha 1 punto di vantaggio su suo fratello Marc, scivolato nel corso del terzo giro e dodicesimo al traguardo con la sua Ducati ufficiale danneggiata. Sul podio anche Fabio Quartararo su Yamaha e Francesco Bagnaia che si ritrova così a -20 punti dal leader della classifica. Ai piedi del podio ha chiuso la Ktm Tech 3 di un convincente Maverick Vinales, seguito dalla Ducati VR46 di Fabio Di Giannantonio. Domenica invece da dimenticare per Franco Morbidelli, che prima ha commesso un errore in partenza, poi è riuscito a rimontare, ma ha chiuso la sua gara nella ghiaia al 17° giro.

Il team ha fatto sapere che la botta gli è costata un problema alla cervicale che mette a rischio la sua presenza nei test di lunedì. Al 6° e 7° posto hanno tagliato il traguardo le Ktm ufficiali di Binder e Acosta, mentre al 9° si è piazzata l’altra Tech 3 di Bastianini. In zona punti anche Marini con la Honda ufficiale (10°) e Bezzecchi con l’Aprilia ufficiale (15° dopo un lungo al primo giro e una gara tutta nelle retrovie). Sul circuito di casa trionfa il Marquez che non t’aspetti: in assenza del fratello maggiore, ci pensa Alex a far gioire il pubblico spagnolo. Dopo cinque anni e mezzo in MotoGP e ben otto secondi posti tra Sprint e GP in questa stagione è stata finalmente la domenica di Alex. Davanti al proprio pubblico il catalano ha potuto festeggiare la prima vittoria nella classe regina al termine di una gara senza storia. Fatto passare qualche giro di studio, il pilota del Team Gresini sorpassa Bagnaia e si piazza in seconda posizione all’inseguimento di Quartararo partito in pole position. Il francese della Yamaha (che torna sul podio dopo due anni) si difende, ma deve arrendersi all’undicesimo giro, quando Marquez Jr piazza l’attacco alla prima staccata.

Il francese accusa il colpo e viene subito braccato anche da Bagnaia. Pecco non riesce a passare e intanto Alex prende il largo, toccando un vantaggio superiore ai due secondi. È il momento decisivo. Marquez vola verso la vittoria, mentre Quartararo si difende egregiamente. Ottimo quarto posto per Maverick Vinales, vicino al podio. “È stata una sensazione meravigliosa – commenta la sua prima vittoria Alex Marquez- Non mi potevo immaginare una prima vittoria a Jerez, in Spagna, davanti al nostro pubblico, è stato impressionante. Lo meritava anche il pubblico, le curve 9-10 sono un patrimonio dell’umanità. Meritavano di essere salutati. Sono super contento, penso che abbiamo fatto un capolavoro tutto il weekend, è impressionante. Da ieri a oggi abbiamo fatto un passo avanti. Ci è mancato il passo per sabato, ma dalla Sprint a oggi siamo migliorati. Questa mattina la moto era migliore, ed era chiaro che potevamo lottare con la media dietro. Con Marc in pista non so se avremmo potuto vincere, ma almeno lottare sì”.

Tutto sommato soddisfatto anche Bagnaia: “Nei primi giri ero molto tranquillo, ho fatto la bagarre con Marc Marquez, dopo mi sono messo a spingere per andare a prendere Quartararo, ma una volta che gli sono arrivato sotto, non ho mai avuto lo spunto per riuscire a passarlo e da lì in avanti ho faticato molto. Purtroppo non avevo il mio punto forte, che in questa pista sono sempre state le Curve 11 e 12, che invece Alex riusciva a fare veramente forte. Non mi piacciono questo tipo di gare, perché forse per evitare errori non mi metto nelle condizioni di arrivare vicino. L’anno scorso non ho mai avuto questo tipo di problemi, dovremo analizzare e capire. In ogni caso – conclude il pilota italiano della Ducati ufficiale – ho visto che Marc non era più nelle posizioni di testa e quindi era una buona giornata per recuperare punti”.

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