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Il mercato del Napoli: si guarda a un terzino sinistro ma anche a cessioni importanti

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I tifosi del Napoli ma in primis anche il nuovo allenatore, Luciano Spalletti, non vedono l’ora di capire con certezza quale sarà la squadra della stagione 2021/2022. Al di là degli atleti assenti perché infortunati (come Ghoulam, Mertens) o ancora in ferie (reduci dagli Europei o dalle competizioni in Sud e Centro America come Insigne, Di Lorenzo, Meret, Ospina, Fabian, Zielisnki, Lozano) l’attenzione dei più ovviamente riguarda il calciomercato che, come si sa, terminerà il 31 agosto.

Un Napoli oculato, come più volte dichiarato dal Presidente De Laurentiis, che punta innanzitutto a far quadrare i conti e che agirà in entrata se avrà operato delle cessioni. Continua nel frattempo il ritiro azzurro in Val di Sole (oggi al 4° giorno) con Spalletti che impartisce i suoi dogmi al gruppo dei presenti che lo segue con grande interesse. Sul mercato in uscita, fosse per lui (come detto nell’ultima conferenza stampa a Dimaro), non rinuncerebbe a Kalidou Koulibaly e neanche a Lorenzo Insigne (coloro che ad oggi sono a più alto rischio di cessione) ma nulla potrebbe se le strategie di mercato del Napoli fossero diverse, d’altronde nessuno è incedibile (come dichiarato dal patron) davanti ad un’offerta congrua e questo potrebbe riguardare anche Fabian, Lozano e Di Lorenzo.

Emerson Palmieri

Il casting del Napoli riguarda in prima battuta il terzino sinistro. In pole position c’è Emerson Palmieri (classe 1994), calciatore brasiliano, naturalizzato italiano, che ha ben fatto anche nella Nazionale neo campione d’Europa, subentrato al posto dell’infortunato Spinazzola. In forza attualmente al Chelsea che chiede 20 milioni di euro, tanto che il Napoli attende (presumibilmente fino a dopo il ritiro di Castel di Sangro) che la squadra inglese ridimensioni le sue pretese. L’ipotesi più probabile è che Emerson prolunghi il contratto con il club britannico di un altro anno e a quel punto il Napoli potrebbe entrare in gioco con una operazione stile Bakayoko: prestito e ingaggio a carico della società partenopea.

Mathias Olivera

Sono sotto la lente di ingrandimento della società (nello stesso ruolo) l’uruguaiano Mathias Olivera (classe ’97) che gioca nel Getafe che richiede 15 milioni di euro; il greco del Cagliari Charalampos Lykogiannis e l’olandese del Bologna Mitchell Dijks.
Ci sono idee anche per il centrocampo azzurro. Favorita la pista che porterebbe a Sander Berge dello Sheffield United, ma papabili anche le ipotesi Toma Basic, croato del Bordeaux e Morten Thorsby della Sampdoria. In ultima analisi non si esclude un ritorno di Bakayoko.

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Atalanta, solo un pari con il Lecce

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Finisce 1-1 la sfida tra Atalanta e Lecce nel ricordo di Graziano Fiorita, membro dello staff dei salentini scomparso giovedì. I bergamaschi non sfruttano la frenata da parte dell’Inter ma si portano a -6 dai nerazzurri campioni d’Italia in carica; i giallorossi muovono la classifica e fanno un piccolo passo avanti verso la salvezza. Tutto è ancora aperto, nel prossimo turno ci sarà la sfida casalinga col Napoli. Gli orobici, invece, sfideranno il Monza. Il calcio è passato inevitabilmente in secondo piano. Si è chiusa probabilmente la settimana più complessa in casa Lecce: i giallorossi hanno attuato sin da subito una protesta silenziosa contro la scelta di posticipare la gara di sole 48 ore dopo la scomparsa di Graziano Fiorita, storico fisioterapista del club. I salentini sono scesi in campo con una maglia bianca, senza loghi né stemmi: “Nessun valore, nessun colore”, la scritta scelta dal club, oggi in formazione ridotta a Bergamo. Con la squadra, infatti, hanno viaggiato soltanto il direttore sportivo Stefano Trinchera e il team manager Claudio Vino: durante il riscaldamento e all’uscita dal campo poco prima del match, tutto il pubblico di fede atalantina ha applaudito il Lecce, che ha ricambiato il segno di vicinanza da parte dei tifosi di casa.

Nel settore ospiti presente invece un fiocco nero gigante e uno striscione dedicato al fisioterapista scomparso giovedì durante il ritiro a Coccaglio, in provincia di Brescia. I primi 45 minuti sono scivolati via tra l’emozione per il minuto di raccoglimento – il capitano Marten De Roon ha consegnato una corona di fiori a Baschirotto – e un silenzio surreale per via dello sciopero del tifo orobico, ripreso soltanto dopo 15 minuti con un lancio di fumogeni che ha portato alla sospensione per circa un minuto e mezzo della gara. L’Atalanta si è vista pochissimo dalle parti di Falcone – due le occasioni non sfruttate da Mario Pasalic -, il Lecce invece ha spaventato Carnesecchi riuscendo poi a trovare la rete del vantaggio su rigore grazie a Karlsson (penalty assegnato per un fallo di mano Hien). Nella ripresa i nerazzurri hanno trovato la rete del pari ancora su calcio di rigore, questa volta trasformato da Mateo Retegui, salito a quota 24 gol in stagione. Un punto a testa, che fa comodo al Lecce, nel ricordo di Graziano.

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Serie A: Napoli vince e vola a +3, Inter è crisi vera

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Colpo grosso della Roma a San Siro. L’Inter crolla in casa e regala un assist scudetto al Napoli: i partenopei non sbagliano, battono il Torino 2-0 grazie ad una doppietta di McTominay e vanno in testa alla classifica a +3 sulla formazione nerazzurra. La corsa scudetto è più che mai avvincente quando mancano quattro giornate al termine del campionato, con il Napoli lanciato. La crisi nerazzurra, sulla strada della temibile sfida con la macchina da gol del Barcellona, mette pepe a un finale di stagione elettrizzante. La Roma rimane in scia per i posti in Europa, aspetta i posticipi di Bologna e Lazio, mantiene inalterato il vantaggio sulla Fiorentina che supera con un po’ di fatica finale l’Empoli.

Al quarto posto sale provvisoriamente la Juve, in dieci un tempo per una follia di Yildiz, con una facile successo sul Monza, sempre più vicino alla serie B. Sull’onda del derby vinto il Milan passa a Venezia, ma le speranze d’Europa rimangono legate alla finale di Coppa Italia. Il Como certifica la sua salvezza in anticipo col successo di misura sul Genoa. Su tutti i campi emozionante e partecipato minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco, a San Siro col sottofondo suggestivo di ‘Mission’ di Morricone. Tre indizi fanno una prova: dopo i ko con Bologna e Milan arriva anche quello, molto pesante per i suoi effetti, con la Roma. Decide un gol del ritrovato Soulè, schierato nel centrocampo a cinque con abilità da Ranieri, ma gli ospiti hanno molte occasioni per raddoppiare.

In difesa ottimi Mancini e Ndicka, in mediana giganteggia Konè, ma tutta la squadra gira a dovere. Nel primo tempo l’Inter, appesantita dal tour del force, dalla fatica e dalle assenze, sembra in trance, in ritardo e in affanno. Poi nella ripresa si scuote, ha alcune occasioni, ma il bunker di Ranieri regge bene. Per il tecnico è il 18/o risultato utile consecutivo e rimane in sella per la volata Champions. Al quarto posto si istalla di nuovo la Juve, che reagisce alla sconfitta di Parma, con un successo sul rassegnato Monza. Tudor sostituisce l’infortunato Vlahovic con Kolo Muani che ritrova il gol dopo un digiuno di 791′. A gettare le basi per il successo è però la prodezza di Nico Gonzalez, con una grande conclusione dalla distanza.

Poi pero’ ci pensa Yildiz a mettere nei guai Tudor con una sventata gomitata a Bianco: rosso diretto e fuori almeno nella sfida col Bologna. Il Monza non riesce a rendersi pericoloso e la partita si chiude con un nervosismo fuori luogo fra i giocatori in campo. Non perde un colpo la Fiorentina che dopo tre anni batte l’Empoli inguaiandola nella volata salvezza. Una proiezione non contrastata di Adli e una ‘bicicletta’ di Mandragora mettono in cassaforte il successo sull’Empoli che ritorna in partita con Fazzini e si rende pericoloso con Kobalenko.

Ora i viola si preparano alla sfida di domenica in casa della Roma. Un gol a freddo di Pulisic taglia le gambe al Venezia e consente al Milan di sfruttare la scia del derby di Coppa Italia rimanendo comunque nona a distanza perche’ Juve, Roma e Fiorentina vincono. Jimenez intercetta una ripartenza sbagliata, serve il lucido Fofana per il vantaggio dei rossoneri. I veneti producono tanto, anche il bel pareggio di Yeboah, il migliore dei suoi, che viene vanificato per un fuorigioco di rientro di Busio. Il Milan sfiora il raddoppio varie volte e lo raggiunge allo scadere con Gimenez dopo due occasioni fallite dal Venezia per un’inezia.

Il Como eguaglia il suo record di quattro vittorie di fila, come 73 anni, nel giorno in cui certifica la sua matematica salvezza. Cio’ avviene grazie al successo di misura sul Genoa, da tempo forse troppo tranquillo, con un gol di Strefezza su assist del veterano Cutrone dopo che i liguri avevano colpito un palo con Anahor. Festa meritata per Fabregas e il suo gruppo che ha ora nel mirino il decimo posto.

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Doppio McTominay, il Napoli abbatte anche il Torino ed è capolista con 3 punti sull’Inter

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Il Napoli approfitta dello scivolone dell’Inter e si riprende la vetta solitaria della classifica a quattro giornate dalla fine. Gli uomini di Antonio Conte superano 2-0 il Torino nel match del Maradona: decide la doppietta di Scott McTominay. I padroni di casa partono subito forte, creando grosse difficoltà ai granata prima con un batti e ribatti nell’area avversaria e poi con un errore di Milinkovic-Savic sulla pressione di Lukaku, su cui è decisivo il salvataggio di Maripan. Al 7′ ci pensa il solito Scott McTominay a sbloccare la contesa: lo scozzese si avventa su un cross basso di Anguissa ed infila la sfera alle spalle di Milinkovic-Savic.

Tifosi scozzesi. Presenza fissa al Maradona

All’11’ i ragazzi di Paolo Vanoli provano a reagire con una conclusione di Adams, che però viene successivamente fermato per fuorigioco. Qualche minuto più tardi il Torino si spinge in avanti con l’ex Elmas, il cui tiro viene deviato sui piedi di Biraghi che fallisce il cross. Gli ospiti fanno possesso palla, ma ad andare a segno è ancora il Napoli: al 42′ Scott McTominay realizza la sua personale doppietta, trovando la deviazione vincente sul traversone di Politano.

Nella ripresa la squadra granata cerca di accelerare le operazioni per riaprire la sfida, ma fa fatica a rendersi pericolosa dalle parte di Meret. Nel frattempo Antonio Conte deve fare i conti con gli infortuni di Buongiorno ed Anguissa, che vengono rispettivamente rilevati da Marin e Billing. Quest’ultimo è subito protagonista poiché al 61′ colpisce una clamorosa traversa su cross di Spinazzola. Al 78′ il neo-entrato Karamoh lascia partire un traversone insidioso, ma Olivera è attento e lo prolunga in calcio d’angolo.

Il secondo tempo del Napoli non è affatto fortunato sotto il punto di vista degli infortuni, dato che anche Lobotka accusa qualche problema fisico: lo slovacco viene sostituito a pochi minuti dal termine. Nel finale gli azzurri amministrano il 2-0 e portano a casa una vittoria fondamentale in ottica Scudetto. In virtù di questo successo, infatti, il Napoli torna in testa alla classifica salendo a 74 punti, a +3 sull’Inter. Nel prossimo turno i campani saranno impegnati nella trasferta del Via del Mare contro il Lecce, in programma sabato.

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