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Il falco Medvedev vola in Cina, ma Xi frena su guerra

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Porta a Pechino il messaggio di Putin: Dmitri Medvedev, il falco, il numero due del consiglio di sicurezza nazionale russo che in questo conflitto ha prestato la sua voce alle critiche più dure ed esplicite contro l’Occidente, ha visto oggi il presidente cinese Xi Jinping in un incontro che – si spiega in un comunicato ufficiale di Mosca – “rileva il livello senza precedenti del dialogo politico russo-cinese e della cooperazione pratica” fra i due paesi. Da Pechino però l’accento viene messo sulla guerra, o meglio sulla pace, affermando che “la Cina ha sempre deciso la sua posizione e la sua politica in base al merito della questione stessa, sostenendo una posizione obiettiva ed equa e promuovendo i colloqui di pace”. Pechino frena insomma, nella visita che coincide con quella del presidente ucraino Zelensky a Washington, tornando ad auspicare che tutte le parti interessate nel conflitto in Ucraina “esercitino moderazione, conducano un dialogo complessivo e risolvano le preoccupazioni comuni nel campo della sicurezza attraverso mezzi politici”, mentre nel resoconto del network statale Cctv si precisa che Medvedev è giunto su invito del Pcc. D’altro canto anche le fonti russe sono le più ufficiali e non risparmiano dettagli, come la tv di stato che, stando a quanto riferisce la Tass, afferma: “Medvedev ha reso noto di aver discusso con Xi Jinping di collaborazione bilaterali con la Federazione russa e di questioni internazionali, compreso il conflitto in Ucraina” e con il leader cinese hanno riscontrato un’ampia coincidenza di vedute e Xi ha auspicato che si arrivi una “soluzione politica pacifica” alla crisi ucraina. Da parte sua – scrive ancora la Tass – Xi Jinping ha detto che la Cina è pronta a stringere ulteriormente il suoi rapporti con la Russia per una “governance globale più giusta”. I due hanno sottolineato come i rispettivi punti di vista coincidano e sottolineato la necessità di un’azione coordinata sui vari organismi internazionali, come l’Onu, il G20, i Brics e i Paesi euroasiatici della Conferenza di Shanghai (Sco). Quindi hanno parlato anche della situazione negli stati asiatici dell’ex Unione sovietica, scrive l’agenzia russa.

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Blackout in Spagna e Portogallo: indagini in corso, ipotesi anche di un cyberattacco

Spagna e Portogallo colpiti da un blackout elettrico: disagi nei trasporti e nelle comunicazioni. Il governo indaga, possibile anche un cyberattacco.

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Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.

Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.

Reti di comunicazione e trasporti in tilt

Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.

La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.

Coinvolta anche la Francia meridionale

Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.

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Wsj, Putin sta espandendo basi e truppe ai confini Nato

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A circa 160 chilometri dal confine con la Finlandia, nella città russa di Petrozavodsk, gli ingegneri militari russi stanno espandendo le basi militari dove il Cremlino prevede di creare un nuovo quartier generale dell’esercito per supervisionare decine di migliaia di soldati nei prossimi anni. E’ quanto scrive il Wall Street Journal. I soldati, molti dei quali ora in prima linea in Ucraina, dovrebbero costituire la spina dorsale dell’esercito russo in chiave anti-Nato. Il Cremlino sta ampliando il reclutamento militare, rafforzando la produzione di armi e potenziando le linee ferroviarie nelle zone di confine.

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Ft: accuse a Orban, 1 miliardo sussidi a media filogovernativi

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Due organi di informazione ungheresi, Magyar Hang e una seconda testata coperta dall’anonimato, intendono presentare oggi una denuncia alla Commissione europea, sostenendo che il governo di Viktor Orbán ha concesso più di un miliardo di euro di sovvenzioni illegali ai media filogovernativi. Lo riporta il Financial Times online. Secondo le due testate, le entrate pubblicitarie sarebbero state convogliate verso giornali, emittenti televisive e piattaforme online filo-Orbán tra il 2015 e il 2023 per per garantire il sostegno al partito al potere Fidesz e per escludere il giornalismo critico.

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