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Cronache

I Pm di Padova, ‘illegittimi atti di nascita con 2 mamme’

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La ‘seconda mamma’ non c’è nel diritto italiano. E neppure la possibilità per la donna di assegnare al figlio biologico il cognome della propria compagna. Su questa base la Procura di Padova ha aperto la crociata contro gli atti di nascita dei bimbi arcobaleno, figli cioè di due donne, una delle quali madre biologica, conviventi. L’uficio giudiziario, ad aprile, aveva chiesto al Comune gli atti di tutti i 33 bambini registrati all’anagarafe in questo modo, dal 2017. E il primo, quello di una bambina con due mamme registrato nell’agosto 2017 dal Comune è stato anche il primo ad essere impugnato per illegittimità. La madre, una quarantenne sposata all’estero con la propria compagna, ha ricevuto oggi la notifica del Procuratore facente funzioni Valeria Sanzari, e l’atto conseguente dell’udienza fissata dal Tribunale Civile all’11 novembre 2023.

A ruota, ha spiegato il capo dell’ufficio giudiziario, arriveranno le notifiche di tutte le altre impugnazioni. Trentatre famiglie arcobaleno, tutti bimbi con il cognome delle due mamme, che saranno messe davanti ad un cambio drastico del proprio stato civie. “Sono casi uguali, non c’è nessun motivo per differenziare – ha spiegato Sanzari – L’impugnazione arriverà a tutte le 33 coppie per le quali abbiamo chiesto al Comune gli atti anagrafici”. La coppia che per prima comparirà in Tribunale ha un secondo bimbo, figlio biologico dell’altra donna – all’anagrafe il secondo genitore della bambina – Hanno pochi mesi d’età di differenza, e finora hanno vissuto come fratelli, conosciuto così dai compagni dell’asilo. Eppure, nell’impugnazione del ceritificato di nascita, il magistrato scrive che “la giovane età della bambina esclude che la modifica del cognome come richiesto possa avere ripercussioni sulla sua vita sociale”. Le ha risposto la madre della piccola: “non si tratta solo di ripercussioni sulla vita sociale, ma di ripercussioni sulla propria identità, fino a prova contraria un diritto fondamentale. Un trauma personale in una fase delicata dello sviluppo, per il fatto di non avere più un fratello ed una mamma”.

“Mi chiedo – prosegue la donna – come possa un Tribunale di uno Stato che professa come priorità la tutela dei minori, escludere che una bambina di 6 anni, iscritta alla scuola primaria, possa accusare un cambio di cognome, un fratello ed una mamma che nella forma smettono di essere famiglia”. Siamo di fronte ad “un atto vergognoso e indegno di un paese civile – dice la presidente di Famiglie Arcobaleno Alessia Crocini – mentre Carolina Varchi di Fdi, relatrice della proposta di legge contro la Gpa, assicurava in parlamento che il suo partito ha a cuore tutti i bambini, veniva notificata alle prime mamme l’impugnazione del certificato di nascita: ipocrisia allo stato puro di un governo che da quando si è insediato agisce in maniera sistematica per cancellare i diritti dei nostri figli”. E mentre il sindaco di Padova, Sergio Giordani, si dice “sereno e convinto delle scelte fatte”, spiegando che le trascrizioni dei bambini figli di due mamme “è un atto di responsabilità verso questi piccoli, perché non accetto non accetto il pensiero che siano discriminati fin da subito, appena nascono”, Sanzari ripete di essere tenuta “a far rispettare la legge. E con l’attuale normativa – dice – non posso fare altro”.

La Procura, definendo “illegittima l’indicazione nell’atto di nascita” della mamma non biologica, “quale secondo genitore”, chiede la “cancellazione” del nome di quest’ultima, e la “rettifica” del doppio cognome attribuito con essa alla bambina. Le due donne sanno già che tra un po’ l’ufficiale giudiziario suonerà alla porta anche per il secondo loro figlio.

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Cronache

Anziana investita e uccisa a Napoli, caccia a pirata strada

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Una donna anziana e’ morta a Napoli, vittima di un pirata della strada. Alle 18.15 circa di ieri, in via Labriola, sulla carreggiata in direzione via E. Ciccotti, R.R., 80 anni, e’ stata investita mentre attraversava la strada. Secondo prime ricostruzioni, un’auto si era fermata per consentire il passaggio alla signora, ma una Citroen di colore blu scuro, nel tentativo di sorpassare questa vettura, ha investito la donna e poi e’ fuggita. La Polizia Locale e’ impegnata nelle indagini per identificare il conducente e il veicolo coinvolto. La vittima era stata trasportata all’ospedale Cardarelli in stato di incoscienza e dopo poche ore e’ deceduta.

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Omicidio Giulia Cecchettin, Turetta premeditò il delitto: rischia ergastolo

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E’ un carico accusatorio molto pesante quello che la procura di Venezia contesta nell’avviso di chiusura delle indagini a Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Mentre il ‘rumore’ esploso nelle piazze e nelle coscienze in nome di Giulia non si e’ mai spento, a sei mesi dalla notte dell’11 novembre quando venne ammazzata tra le fabbriche e le strade vuote di Fosso’, pochi chilometri lontano dalla sua casa di Vigonovo, gli inquirenti tirano una linea e sciolgono alcuni nodi giuridici. E decidono che si’, Turetta aveva premeditato di ucciderla come dimostrerebbero, spiega il procuratore Bruno Cherchi, “la ricerca dei luoghi tramite internet, l’acquisto del materiale necessario per immobilizzare la vittima, la cartina geografica, l’atto di silenziare la persona offesa mettendole del nastro adesivo per non farla urlare, serrare i polsi e le gambe della ragazza”.

Aggiungono l’aggravante della crudelta’, da intendersi come la giurisprudenza la intende: aver inflitto “sofferenze gratuite e non collegabili al normale processo di causazione della morte”. In questo caso con venti coltellate, le prime nel parcheggio davanti alla villetta dove viveva quando Turetta l’aggredi’ a bordo della sua Fiat Punto nera. Qui per diverse ore sono rimaste sull’asfalto le tracce di sangue della ragazza ed e’ stato trovato un coltello da cucina. Poi, dopo averla immobilizzata con lo scotch, questa e’ la ricostruzione della Procura, l’ha spinta in auto, superando la sua resistenza, ha raggiunto in pochi minuti Fosso’ e l’ha assalita di nuovo, finendola. Da li’ e’ iniziata la fuga che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso per una settimana. Dopo il delitto Turetta era scappato verso il Friuli e, abbandonato il corpo in un dirupo vicino al lago di Barcis, era fuggito verso l’Austria e poi in direzione Germania, dov’e’ stato fermato dalla polizia tedesca, vicino a Lipsia, nella mattinata del 19 novembre. “L’ho uccisa io” ha detto subito Filippo a chi l’ha fermato, una confessione non utilizzabile nel processo mentre lo e’ quella messa a verbale nel carcere Montorio di Verona, dov’e’ detenuto.

Il contesto in cui il delitto e’ maturato sarebbe stato quello dello stalking, come suggerito alla Procura da chat e testimonianze che riferiscono delle insistenze morbose del giovane nei confronti dell’ex compagna dopo che la loro storia era finita. Omicidio aggravato da premeditazione, crudelta’, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi e occultamento di cadavere, e’ il robusto capo d’imputazione da cui dovra’ difendersi davanti alla Corte d’Assise. Non c’e’ spazio per il rito abbreviato, che avrebbe comportato uno sconto di un terzo della pena, perche’ i reati sono cosi’ gravi da ipotizzare l’ergastolo. Si chiude cosi’ la prima parte ‘giudiziaria’ di quella che nel frattempo e’ diventata la storia di Giulia e non, come spesso accade nella narrazione mediatica, quella del suo presunto omicida, sul quale si sono spente le luci. La storia di Giulia, di suo padre Gino e della sorella Elena che mai come prima hanno portato l’attenzione sul tema dei femminicidi con i loro appelli a un cambiamento culturale profondo.

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Adr lancia ‘Airport in the City’: a Termini check-in di Ita

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All’inaugurazione di “Airport in the City” sono intervenuti, tra gli altri , la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il presidente di Ita, Antonino Turicchi, il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, il Presidente di Unindustria, Angelo Camilli. “È con grande soddisfazione che oggi ci uniamo ad Aeroporti di Roma per celebrare l’inaugurazione di Airport in the City, un servizio che rende l’esperienza di viaggio sempre più agile e confortevole – ha detto Turicchi – Questo progetto riflette la stretta collaborazione tra ITA Airways e Aeroporti di Roma, evidenziando il comune impegno per l’innovazione e la sostenibilità nel settore dei trasporti”.

“Il progetto di Adr si inscrive appieno nel processo di innovazione e interconnessione del trasporto aereo che l’Enac persegue da tempo” – ha aggiunto il presidente Enac Pierluigi Di Palma. “L’hub di Fiumicino, prima porta d’accesso all’Italia più volte premiato come migliore scalo d’Europa, sviluppa l’integrazione con la stazione Termini, primo snodo ferroviario nazionale, rafforzando l’intermodalità aria-ferro. Con il check-in off-airport Termini Fiumicino, il comparto aereo italiano si riconferma una realtà innovativa, sostenibile e, soprattutto, attenta ai diritti dei passeggeri con l’offerta di servizi di qualità che, oggi, rappresentano l’elemento più importante per le scelte dei consumatori”.

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