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Gli astronauti russi sulla Iss con i colori dell’Ucraina

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 Il giallo e il blu sono per tutti, quantomeno dal giorno dell’invasione decisa da Putin, i colori dell’Ucraina e non potevano certo passare inosservati quando, un po’ a sorpresa, sono comparsi sulle tute degli astronauti russi all’arrivo sulla Stazione Spaziale Internazionale, dopo che alla partenza almeno uno di loro era stato visto con la classica divisa blu. Una casualita’ o una scelta consapevole? Un normale cambio di casacca o un clamoroso gesto di rottura con il Cremlino, forte ed emblematico almeno come quello della giornalista Marina Ovsyannikova apparsa in un tg nazionale con un cartello contro la guerra? I dubbi sono stati alimentati dalle risposte, un po’ criptiche, date dagli stessi protagonisti e non sono stati certo placati dalla secca smentita di Mosca. Un video che ha fatto il giro del mondo ha immortalato lo sbarco sulla Iss dei cosmonauti russi Oleg Artemyev, Denis Matveev e Sergey Korsakov e l’incontro con i colleghi americani e tedeschi, ai quali i tre nuovi arrivati daranno il cambio in vista della loro missione che durera’ sei mesi. La scelta dei colori della tuta spaziale e’ apparsa non casuale dopo che e’ iniziato a circolare un video che immortalava Artemyev mentre la capsula Soyuz si preparava ad attraccare alla Stazione spaziale internazionale, con indosso una tuta diversa da quella con cui e’ stato ripreso dopo. Appena saliti a bordo dell’Iss, dopo il saluto con gli altri astronauti, i tre russi hanno avuto l’occasione di salutare le loro famiglie sulla Terra. A Oleg Artemyev e’ stato chiesto perche’ indossavano tute gialle e lui, senza sbilanciarsi troppo, ha risposto che ogni equipaggio sceglie le proprie tute di volo, in modo che non siano tutte uguali. “E’ arrivato il nostro turno di scegliere un colore. E, in effetti, avevamo accumulato molto materiale giallo che andava usato. Ecco perche’ dovevamo indossare il giallo”, e’ stata la spiegazione dell’astronauta russo che non ha fatto che alimentare interrogativi. L’agenzia spaziale russa ha negato che i cosmonauti indossassero abiti gialli con accenti blu a sostegno dell’Ucraina. “A volte il giallo e’ solo giallo”, ha detto il servizio stampa di Roscosmos sul suo canale Telegram. “Le tute di volo del nuovo equipaggio sono realizzate con i colori dell’emblema dell’Universita’ tecnica statale di Mosca Bauman, in cui si sono laureati tutti e tre i cosmonauti. Vedere la bandiera ucraina ovunque e in ogni cosa e’ pazzesco”. Il progetto e’ frutto di una collaborazione tra Stati Uniti, Russia e altri nazioni anche europee, che va avanti ormai da due decenni, nonostante le tensioni internazionali, e ha resistito allo scontro con l’Occidente nato dal conflitto ucraino. Non lo hanno fermato neanche le minacce di Mosca di interrompere, a causa delle sanzioni, le operazioni delle navicelle russe che riforniscono la Stazione Spaziale e gli avvertimenti sul rischio di una sua caduta sulla Terra. Un destino, almeno per il momento, diverso rispetto alla missione ExoMars su Marte, nata in collaborazione tra la Russia e l’Agenzia Spaziale Europea, che ha deciso di sospenderla come reazione alla guerra. La Iss resta in orbita e da lassu’, a 400 km di distanza dalla Terra, gli abbracci e sorrisi tra astronauti russi e americani hanno mandato un messaggio di pace in ogni angolo del pianeta, quale che sia l’origine della scelta dei colori sulle tute.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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