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“Green pass? Una discriminazione incostituzionale”: atto di diffida dell’associazione UCDL al Governo e alle Regioni

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L’attp è ufficialmente una diffida. Una diffida alla regolare prestazione di servizi e attività, senza discriminazioni di sorta avverso persone non vaccinate, ai sensi di quanto dispone la legge vigente e da applicare. A presentare la diffida è l’associazione UCDL, Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà, in persona del Presidente,  l’avvoccato Erich Grimaldi.

Assieme a lui sono schierati altri legali: avv. Salvatore Rosario Giordano, avv. Anna Giuliucci, avv. Clementina Baroni, avv. Ferdinando Orza, avv. Antonio Caterino, avv. Adele Di Matteo, avv. Aurora Poli, avv. Vincenza Diomaiuta, avv Loredana Del Sorbo, avv. Cristina Masin, avv. Michela Fantini, avv. Ilaria Ottolina, avv. Michela Nuvoletto, avv. Noemi Marinozzi; avv. Sabrina Lotti; avv. Annalisa Mercurio; avv. Massimo Zanetti; avv. Nicoletta Rocco; avv. Federica Federici, avv. Linda Mestriner, avv. Sabina Bargagna; avv. Emilia Giachino; avv. Pierluigi Monaco, avv. Anita Stuppia, avv. Fiorella Lovato, avv. Alessandra Venittelli; avv. Desirée Bisazza; avv. Stefania Carbonari; avv. Gaetana Tola, avv. Alessandro Maranesi, avv. Giorgia Macrì, avv. Doris Tomasini; avv. Ilaria Deflorian; avv. Sabrina De Biasi; avv. Tania Veronica Sciuto; avv. Michela Melograni; avv. M. Cristina Montis; avv. Maria Carla Grimaldi, avv. Antonella Corvino; avv. Annalisa Torresi; Avv. Francesca Paradisi; avv. Simonetta Liberini; avv. Andrea Di Quirico; avv. Giuseppe Serrelli, avv. Fabrizia Vaccarella; avv. Marta Martinelli; avv. Marcello Stefani; avv. Monica Ponti, avv. Elena Navello, avv. Luisa Lerro; avv. Francesco Spampinato, avv. Elisa Bergamo; avv. Gaia Venturelli, avv. Paolo Novelli, avv. Silvia Missio; avv. Roberta Quagliuolo, avv. Tobia Di Dio, avv. Rosaria Bergonzoni, avv. Melissa Montanari; avv. Daniele Melacotte; avv. Lario Paccosi, avv. Simona Mengarelli, avv. Manuela Pasut, avv. Francesco Golinelli; avv. Andrea Marini; avv. Antonella Zerbone; avv. Antonia Parisotto , avv. Giovanna Rega; avv. Maria Antonietta Resti; avv. Francesca Muret; avv. Francesca Cappanera; avv. Serenella Zurlo, avv. Valentina Merlo, avv. Cinzia Ginoprelli; avv. Flavia Ferro; avv. Laura Manzoni; avv. Greta Dancelli; avv. Maurizio Cimino; avv. Cristina Bartolotta; avv. Sonia Virginia Limura; avv. Valeria Scardigno, avv. Simone Corapi, avv. Salvatore Corapi; avv. Serenella Zurlo; avv. Marianna Corporente; avv. Carmelo Spampinato; avv. Sonia Virginia Limura; avv. Eva Mauromicali; avv. Letizia La Rosa; avv. Antonella Trimarchi; avv. Giovanni Paduano, avv. Angelica Ghezzi; avv. Valeria Graziussi; avv. Valentina Frescura, avv. Piergiorgio Biello, avv. Valeria Scardigno, avv. Deborah Cristina, avv. Stefania Rosin; avv. Valeria Fabiani, avv. Manuela de Pellegrini, avv. Monia Saia, avv. Mirco Mazzoli; avv. Fabiola Cristofano; avv. Rosa Rizzi, avv. Ludovica Menegolo, avv Silvia Mannelli, avv. Federica Marino, avv. Ornella Girone; Avv. Marco Visone.

Che cosa viene rappresentato nell’atto di diffida che questi legali hanno notificato alla Presidenza del Consiglio, a buona parte dei ministri del Governo e ad alcune organizzazioni datoriali come Federalberghi, Fipe e Confcommercio? A parere dei legali l’art. 3 del D.L. sul green pass, quello licenziato il 6 agosto 2021 dal Governo, che dispone una lunga serie di limitazioni sul territorio nazionale, anche in zona bianca. “nella parte in cui limita diritti e Libertà a determinate categorie di persone è CONTRARIO ai principi generali di DEMOCRAZIA dello Stato italiano nonché a trattati di diritto internazionale a Tutela delle Libertà e dei diritti Fondamentali dell’uomo oltre che a norme comunitarie, e pertanto pone in essere una lunga sequele di violazioni.

Violazioni che gli avvocati enunciano in punta di diritto. Tra queste violazioni, ce ne sono alcune denunciate che sono assai gravi come “la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia stessa, attraverso l’istaurazione di un regime di propaganda razzista o discriminatoria, verso una determinata parte della società, costringendo da gennaio u.s. in un crescendo di intimidazioni di ogni genere a compiere, CERTUNE ATTIVITÀ’, QUALE QUELLA DI VACCINARSI, IL CUI NON FARE E’ ASSOLUTAMENTE LECITO, LIBERO E GARANTITO DALLA LEGGE STESSA VIGENTE. LEGGE CHE SIA A LIVELLO NAZIONALE CHE COMUNITARIO HA DETERMINATO LA NON OBBLIGATORIETA’ DEL VACCINO” scrivono i legali. Altra violazione denunciata è quella relativa alla libertà du cura. Per i legali dell’associazione UCDL, Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà, il Governo avrebbe violato “l’ultimo capoverso dell’art 32 della Costituzione che rappresenta aspetto inderogabile e assoluto. Parliamo della parte in cui recita che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Ebbene, scrivono gli avvocati “ NESSUNO PUO’ ESSERE OBBLIGATO A UN DETERMINATO TRATTAMENTO SANITARIO SE NON PER DISPOSIZIONE DI LEGGE” ( limite formale) e che ” LA LEGGE NON PUO’ IN NESSUN CASO VIOLARE I LIMITI IMPOSTI DAL RISPETTO DELLA PERSONA UMANA” (limite assoluto che non conosce deroghe).

“Si rileva, a riguardo, che tale “Facoltatività” vaccinale è giuridicamente garantita, in ragione della sperimentalità stessa del vaccino, di una procedura abbreviata e\o speciale di analisi dei vaccini in somministrazione, che non fornisce le stesse certezze dell’autorizzazione resa a seguito di una procedura standard, e che ha determinato in fatto da parte dell’EMA il rilascio di un AUTORIZZAZIONE CONDIZIONATA.
UNA PROCEDURA ABBREVIATA O SPECIALE, CHE NON FORNISCE LE STESSE CERTEZZE DELL’AUTORIZZAZIONE STANDARD dove un vaccino per essere commercializzato, stante i profili di rischio inevitabili richiede dai 10 ai 15 anni”.

Non solo. Scrivono gli avvocati nell’atto di diffida, che “ad oggi non è possibile rendere alcuna informativa e\o conoscenza circa eventuali effetti negativi del siero sul medio e/o lungo termine, oltre che poi non sono già mancati e tutt’ora non mancano effetti deleteri già nel breve termine. Con l’autorizzazione di produzione e messa in commercio dei vaccini in emergenza e condizionata, resa dall’UE, attraverso una sorta di procedimento abbreviato, sottoposto a verifiche in corso d’opera, e pertanto in deroga ai profili normativi standard tipici applicabili generalmente, che si determina inevitabilmente, il motivo, la circostanza, per la quale se ne rende e se ne è resa la somministrazione FACOLTATIVA e NON OBBLIGATORIA”.

La procedura speciale di sperimentazione e rilascio del farmaco in autorizzazione condizionata è dettata da uno stato di emergenza, tanto più tale, se poggiante sull’affermata circostanza di INDISPONIBILITA’ DI TERAPIE ALTERNATIVE O EQUIVALENTI. Determinazione questa, tuttavia, quantomeno discutibile negli ultimi 14 mesi, in ragione dell’esistenza invece di VARIE E VALIDE ED EFFICACI CURE E TERAPIE AL COVID 19, QUALE PER ESEMPIO LA STESSA TERAPIA DOMICILIARE TERRITORIALE PRECOCE. Tanto ciò è vero che l’8 aprile u.s., lo stesso SENATO DELLA REPUBBLICA, prendendo atto anche del provvedimento di accoglimento del TAR LAZIO, quasi all’unanimità, approvava un ordine del giorno in cui impegnava il Governo a revisionare i protocolli di cura domiciliare, con la partecipazione dei medici che in questi mesi di pandemia hanno agito sul territorio, rimuovendo così il protocollovigente “Tachipirina e vigile attesa” con un nuovo protocollo, volto alla determinazione e individuazione di cure e terapie già utilizzate e conosciute dai medici del territorio che le hanno con successo impiegate sul campo. E dove la risposta del Ministero della salute è stata quella di non dare nessun seguitur alle pur vincolanti indicazioni del SENATO, ma promuovendo ricorso al Consiglio di Stato, contro il provvedimento del TAR LAZIO, disattendendo senza alcuna spiegazione la volontà dell’organo DELIBERANTE. Senonchè il Consiglio di Stato nelle more di esprimersi sulla questione di merito ha momentaneamente sospeso il deciso del TAR LAZIO, ridando nuovamente vigore ed efficacia al protocollo, tachipirina e vigile attesa. Alla luce di queste ed altre contestazioni di violazioni di diritto, l’avvocato Erich Grimaldi e gli altri legali, hanno proposto diffida “a tutti i destori di attività e pubblici esercizi a erogare servizi e attività senza distinzione alcuna tra persone e senza apportare in fatto alcuna divisione e\o discriminazione sociale”. Vengono diffidati “i gestori di attività e pubblici servizi dall’erogare servizi e attività solo previa richiesta di attributi sanitari di contagiosità e\o di non contagiosità, in quanto allo stato non sussistono differenti attributi o qualità di salute in capo a nessun cittadino, in quanto v’è uguale possibilità per tutti di essere altrettanto sani o infettati e quindi non contagiosi o contagiosi”.

Diffida anche per “i gestori di attività e pubblici servizi a erogare servizi e ricevere presso i propri locali o attività persone che pur spontaneamente, anche se non tenute, dovessero dichiararsi non vaccinate, e ciò per i motivi su specificati.  I gestori di attività e pubblici servizi dal porre in essere suddivisioni di aree spazi in funzione di una distribuzione o collocazione delle persone in base ad attributi di contagiosità o sanità che in realtà non sussistono, determinando tale classificazione di per se: solo una rivelazione palese di dati sensibili prevalentemente falsi, con concorso nella diffusione di una pericolosa quanto incostituzionale suddivisione sociale, propaganda discriminatoria e di odio, in capo a un gruppo sociale, senza alcun titolo e senza ragione alcuna se non quella di creare un aurea di emarginazione e di discriminazione sociale e psicologia su un gruppo sociale, solo perchè non vaccinato”. Questo più o meno è il succo dell’atto di diffida notificato al Governo, alle Regioni e agli enti datoriali del commercio. Che cosa succede se la diffida dovesse cadere nel vuoto, se non fosse rispettata?

Gli avvocati avvertono che “le persone rappresentate, ricorreranno in sede civile per il risarcimento di ogni danno patito e patendo, oltre che in sede penale, per ogni eventuale violazione anche di norme penali : art. 610 cp; arti 604 bis lett. a c.p nonché all’art. 187 del RD 635/1940 e per ogni altro reato che l’informata Procura volesse ascrivere a tale condotta omissiva e commissiva posta in essere dai titolari e gestori di attività e  pubblici servizi oggetto della norma ex 105/2021. Nonché per l’individuazione di ogni altro reato che potrebbe essere la conseguenza immediata e diretta di un non facere istituzionale circa le emergenza sopra indicate che potrebbe in un certo qual modo anche in via indiretta far emergere derive antidemocratiche assolutamente in antitesi con la struttura democratica del Paese e a quel punto in palese violazione della Legge 20 giugno 1952 n.645, XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”. Insomma quella che si apre è un contenzioso in punto di diritto importante che l’associazione UCDL, Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà, in persona del Presidente,  l’avvoccato Erich Grimaldi, intende portare avanti.

 

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AstraZeneca ammette: vaccino contro Covid-19 può causare trombosi

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L’azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali del suo vaccino contro il Covid-19 può essere la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). Lo ha scritto il Telegraph, citando documenti di tribunale. È stata presentata un’azione legale collettiva contro l’azienda perché il vaccino, sviluppato insieme all’Università di Oxford, ha causato danni gravi o fatali a diversi pazienti, si legge nel comunicato.

“Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute”, si legge in un estratto di un documento fornito dall’azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Secondo i media, sono state presentate 51 richieste di risarcimento all’Alta Corte di Londra, in cui le vittime e le loro famiglie chiedono danni per circa 125 milioni di dollari. La sindrome da trombosi con trombocitopenia causa coaguli di sangue e un basso numero di piastrine, ha spiegato il quotidiano.

La prima richiesta, spiega l’articolo, è stata presentata l’anno scorso da Jamie Scott, che, dopo la somministrazione del vaccino nell’aprile 2021, ha sviluppato un coagulo di sangue e un’emorragia cerebrale, che avrebbe causato danni permanenti al cervello. Viene citato anche il caso della famiglia di Francesca Tuscano, una donna italiana morta nell’aprile 2021 dopo essere stata vaccinata contro il coronavirus. La famiglia della 32enne si è rivolta a un medico legale e a un ematologo, che hanno stabilito che “la morte della paziente può essere attribuita agli effetti collaterali della somministrazione del vaccino Covid-19”. La donna è deceduta per trombosi vascolare cerebrale il giorno successivo alla somministrazione del farmaco di AstraZeneca.

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Covid, ancora calo dei casi e dei decessi

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Continua il calo dei nuovi casi di Covid in Italia e sono in netta diminuzione i decessi. Nella settimana compresa tra il 18 e il 24 aprile 2024 – secondo il bollettino del ministero della Salute – si registrano 528 nuovi casi positivi con una variazione di -1,9% rispetto alla settimana precedente (538); 7 i deceduti con una variazione di -22,2% rispetto ai 9 della settimana precedente. Sono stati 100.622 i tamponi effettuati con una variazione di -6,4% rispetto alla settimana precedente (107.539) mentre il tasso di positività è invariato e si ferma allo 0,5%. Il tasso di occupazione in area medica al 24 aprile è pari allo 0,9% (570 ricoverati), rispetto all’1,1% (700 ricoverati) del 17 aprile. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 24 aprile è pari allo 0,2% (19 ricoverati), rispetto allo 0,3% (22 ricoverati) del 17 aprile.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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