Collegati con noi

Sport

Gol Arnautovic, all’Inter il primo round con l’Atletico

Pubblicato

del

Il primo round dice Inter, nel segno di Marko Arnautovic. I nerazzurri battono l’Atletico Madrid nell’andata degli ottavi di finale di Champions League grazie ad una rete dell’austriaco nella ripresa, in una gara spigolosa in cui tra l’altro Simone Inzaghi perde anche Marcus Thuram per un problema muscolare. Una partita intensa e combattuta, ma che lascia ben sperare in vista del ritorno fissato al Wanda Metropolitano il prossimo 13 marzo, non solo per il risultato (seppur di misura) ma anche per la prestazione positiva di Lautaro e compagni. L’Inter in avvio parte convinta sulla spinta dei 73mila del Meazza, ma l’Atletico fin dall’inizio dimostra di non volere solo limitarsi a difendere. Non a caso, dopo uno stop mancato di Thuram in area, dall’altra parte Lino calcia a lato col destro in area.

I nerazzurri chiedono un calcio di rigore per un tocco di mano in area di Molina ma sia l’arbitro che il Var lasciano correre. Il problema degli uomini di Inzaghi è la poca lucidità, causata anche dalla grande pressione dei colchoneros che inducono Calhanoglu e compagni a una serie di errori banali. Soprattutto sulla trequarti offensiva, con tanti palloni sprecati malamente tra passaggi e stop sbagliati. Quando tutto fila liscio, però l’Inter si riesce a rendere pericolosa. Il primo squillo è un colpo di testa di Lautaro che Oblak para senza difficoltà. La migliore occasione capita ancora allo stesso argentino: Thuram recupera palla, lancia il capitano che da solo davanti a Oblak calcia male e viene rimontato.

Nel finale di tempo tutto San Siro trema, ma non di gioia, perché Thuram si ferma per un problema muscolare. Il francese poi rientra in campo ma esce all’intervallo per una “contrattura all’adduttore destro da valutare nei prossimi giorni”, un infortunio che rischia di pesare molto anche per le prossime gare. Al suo posto entra Arnautovic, che diventa protagonista nel male e nel bene. Nel male perché spreca tutto il possibile, in un misto tra sfortuna ed errori banali che fanno mugugnare e non poco tutto San Siro. E così la spinta del Meazza un pochino si affievolisce, anche perché Simeone si gioca la carta Morata, fischiatissimo da tutti i 73mila presenti per i suoi trascorsi juventini.

Un ingresso che galvanizza gli ospiti, che non a caso creano la migliore occasione: Lino dopo uno scambio con De Paul si presenta da solo davanti a Sommer ma calcia fuori. Lo stesso De Paul lancia poi Llorente, ma De Vrij all’ultimo riesce a salvare tutto in scivolata. Nel momento in cui l’Atletico prende coraggio, l’Inter con personalità e con il gioco la fa tremare di nuovo, spedendola trenta metri indietro: Lautaro manda in porta Arnautovic, che a tu per tu con Oblak a cinque metri dalla porta calcia incredibilmente alto. E ancora l’austriaco poi chiude troppo leggero su un cross basso di Dumfries. San Siro torna a bollire, Lautaro di testa impegna di nuovo Oblak.

Gli spagnoli vanno in affanno e l’Inter stavolta ne approfitta: Reinildo e De Paul perdono ingenuamente palla, Lautaro si invola ma trova ancora Oblak sulla sua strada, a porta vuota però Arnautovic non sbaglia e porta avanti i nerazzurri. L’Atletico però non ci sta, anzi reagisce subito di carattere, prima con Lino che di destro sfiora il pareggio dal limite, poi con un colpo di testa di Morata di poco a lato. È l’ultimo brivido per Sommer, il primo round verso i quarti è interista.

Advertisement

Sport

Inter, dal sogno del triplete all’incubo zero tituli è un attimo

Pubblicato

del

La terza sconfitta consecutiva nel giro di una settimana ha capovolto le aspettative e il clima in casa Inter. E, nonostante i cori di supporto della Curva al termine della gara persa con la Roma, il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi riconosce i problemi. “Nel primo tempo non abbiamo fatto una partita d’insieme come siamo abituati. Eravamo un po’ lunghi e abbiamo pagato – le sue parole in conferenza stampa -. I ragazzi hanno messo sul campo tutto quello che avevano. I tifosi anche lo hanno capito e apprezzato, è stato molto bello l’applauso finale. Non ci fa dimenticare questa brutta sconfitta, ora dobbiamo pensare alla prossima partita”.

E Inzaghi non entra nel discorso arbitrale: “In questo momento non dobbiamo pensare alle rimesse, ai rigori, alle punizioni. Dobbiamo stare con la testa sul campo”. Anche perché la prossima partita non sarà una gara qualunque, ma l’andata della semifinale di Champions League in casa del Barcellona. “Adesso serve tutto: riposo, freschezza, recuperare giocatori. Non lo so se ci sarà Thuram. In questo momento non sarebbe opportuno parlare di quello che potrebbe essere – ha proseguito il tecnico -. Dobbiamo andare avanti. Dovremmo essere bravi a fare una partita d’insieme e ce la giocheremo con tanto rispetto ma con nessuna paura”. Stesso messaggio che ha voluto far passare anche Carlos Augusto.

“Ci è mancata un po’ di lucidità per approfittare delle occasioni che abbiamo creato. Ci sono tante partite ravvicinate, però non mi piace avere alibi – ha aggiunto in conferenza stampa -. È una sconfitta che brucia, ma mercoledì abbiamo un’altra partita. Dobbiamo vedere cosa abbiamo sbagliato oggi, avere più lucidità e essere pronti per mercoledì”. Allontanando anche il timore degli zero titoli. “Non c’è paura, essere ad aprile e lottare per delle cose importanti è la cosa più bella, non puoi avere paura di perdere. Abbiamo la possibilità di vincere cose straordinarie”, ha concluso l’esterno brasiliano. Grande soddisfazione invece in casa Roma, con i giallorossi arrivati a 18 partite di fila senza perdere. “È una partita che volevamo vincere per i nostri tifosi che non sono potuti venire – ha spiegato il tecnico giallorosso Claudio Ranieri in conferenza stampa -. Abbiamo avuto 2-3 occasioni per chiudere la partita ma non ci siamo riusciti. È finita 1 a 0 e va bene così, sono sempre tre punti”.

Continua a leggere

Sport

Real Madrid furioso, Ancelotti via ‘questione di ore’

Pubblicato

del

“Questione di ore”. Il titolo di ‘Marca’, giornale sportivo spagnolo spesso molto ben informato sulle questioni riguardanti il Real Madrid, lascia intendere che il club pluricampione d’Europa potrebbe risolvere a breve il contratto che lo lega fino a giugno del prossimo anno a Carlo Ancelotti. Tutto dipenderà da una riunione che il presidente Florentino Perez avrà con il tecnico al quale non è bastato aver conquistato tutto alla guida delle ‘merengues’: al Real l’imperativo è vincere sempre, ogni anno, e per questo Florentino non ha mandato giù l’eliminazione dalla Champions League ad opera dell’Arsenal e la sconfitta nella finale di Coppa del Re contro il Barcellona.

La sua espressione corrucciata in tribuna, al momento delle premiazioni, era più eloquente di mille parole e per questo il destino di Ancelotti sembra segnato: via subito, questa sarebbe l’intenzione del presidente, senza neppure attendere la fine del campionato, nonostante il Real sia a -4 dal Barça capolista e ci sia ancora da giocare, domenica 11 maggio, il confronto diretto sul campo dei ‘blaugrana’. Le prossime ore saranno decisive, prima il Real deve individuare un traghettatore, che potrebbe essere uno tra Raul e Guti, autentiche bandiere ‘madridiste’, per poi prendere Xabi Alonso, pronto a lasciare il Bayer Leverkseun, già a giugno in vista del Mondiale per club in America.

In posizione di vigile attesa rimane la federcalcio brasiliana (Cbf), convinta come non mai di affidare ad Ancelotti il ruolo di ct della Seleçao, anche in questo caso magari già a giugno quando ci saranno da giocare due partite delle qualificazioni mondiali. In passato Ancelotti ha parlato, per sondare il terreno sulla questione panchina del Brasile, con il suo ex compagno di squadra Paulo Roberto Falcao e con il suo ex giocatore Kakà e, seppur tentato, sarebbe ancora incerto sul da farsi. E non è da escludere, anzi, che due sue ex squadre, Milan e Roma, non pensino a lui come allenatore per la prossima stagione, visto che sia a Milanello che a Trigoria lo accoglierebbero a braccia aperte.

Ma tutto dipenderà da cosa deciderà il Real Madrid, leggi Florentino Perez, furioso anche con la classe arbitrale e intento anche a capire cosa possa succedere con Rudiger, che dopo le scenate nel post finale di Coppa del Re rischia ora fino a 12 giornate di squalifica. Nel frattempo un altro presidente, Ednaldo Rodrigues della Cbf, cerca di stringere i tempi, ‘innamorato’ com’è di Ancelotti: altro che Jorge Jesùs, lui vuole, e non ne ha mai fatto mistero, l’italiano con il quale è convinto di poter vincere i Mondiali del prossimo anno.

Continua a leggere

Sport

Liverpool campione d’Inghilterra, è il 20/o titolo

Pubblicato

del

Il Liverpool è campione d’Inghilterra per la stagione 2024-’25. Ha avuto la certezza del titolo, il 20/o della sua storia, grazie al successo di oggi per 5-1 sul Tottenham, con reti di Luis Diaz, MacAllister, Gakpo e Salah e autogol di Udogie per i Reds. A 4 giornate dalla fine della Premier League il vantaggio degli uomini di Arne Slot sull’Arsenal secondo in classifica è di 15 punti e sono quindi matematicamente campioni.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto