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Fratelli contro, Simone Inzaghi passa al Dall’Ara con la sua Lazio e rischia di far cacciare Pippo già in difficoltà a Bologna

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Simone Inzaghi non fa sconti nè regali al fratello Filippo. Tutt’altro: la Lazio passa al Dall’Ara, si conferma quarta in zona Champions League, allunga a +3 in classifica sul Milan e scuote nuovamente la panchina del tecnico rossoblu’, che non riesce a cambiare il volto di Bologna sempre piu’ terzultimo, senza vittorie dal 30 settembre. Basta un colpo di testa di Luiz Felipe a regalare alla Lazio i tre punti, senza neanche dover spingere sull’acceleratore. Nel recupero poi raddoppia Lulic. Santo Stefano in famiglia allo stadio, per i due fratelli, che al momento dell’arrivo salgono per qualche minuto in tribuna insieme per salutare papa’ Giancarlo, mamma Marina e i familiari presenti. Poi ognuno per la propria strada, ben differente. Simone fa turn over rinunciando a Immobile, Parolo e Wallace e Badelj. Lo fa pure Filippo, ma per contingenza: rispetto a Parma, rientra Poli, ma il tecnico del Bologna deve fare i conti con i forfait di Dzemaili e Falcinelli, oltre che con un Pulgar non ancora in condizione e in panchina e rinuncia ai giocatori di qualita’ Destro, Palacio e Orsolini. La Lazio fa la partita dal primo minuto, il Bologna prova a essere un po’ meno rinunciatario rispetto agli ultimi pareggi per 0-0 con Milan e Parma, ma nel primo tempo e’ tutto in un paio di ripartenze targate Poli e Svanberg, e in un tiro a fil di palo di Okwonkwo. I biancocelesti, invece, costruiscono, vanno al tiro pericolosamente con Luis Alberto e Caicedo e alla fine trovano il gol su calcio d’angolo con un colpo di testa di Luiz Felipe, colpevolmente dimenticato da Mattiello. La Lazio protesta per un mani di Danilo su una conclusione di Caicedo sul finire del primo tempo, ma l’arbitro sorvola. I biancocelesti, pero’ non affondano. Nella ripresa cosi’ il Bologna inserisce Orsolini e Palacio e passa al 4-4-2 per cercare di cambiare volto e inerzia alla gara. Missione fallita. Anche perche’ cambia uomini e passo anche la Lazio, con gli innesti di Parolo e Immobile, vicino al raddoppio al 20′ della ripresa, quando il suo diagonale viene deviato in angolo da Danilo. Neppure il cambio di modulo scuote il Bologna, che e’ tutto in un debole colpo di testa di Orsolini. Filippo Inzaghi tenta il tutto per tutto, sbilanciando la squadra e inserendo Destro per Poli, passando al 4-3-3. Ma neppure il secondo cambio di modulo serve ai rossoblu’, in totale confusione, con un tecnico in bilico e soprattutto a caccia di rinforzi in vista del mercato, per tentare di salvare la stagione. Nel recupero arriva il raddoppio di Lulic, su sviluppi di corner e spizzata di Luiz Felipe, mentre la curva Bulgarelli fischia e contesta i rossoblu’.

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Lampo Dia dopo un minuto, colpo Lazio a Empoli

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Lazio che vince a Empoli di misura e sale a quota 63 punti: può ancora sperare nella qualificazione Champions League visti gli scontri diretti di questa giornata. I biancocelesti battono 1-0 in trasferta l’Empoli. Toscani che non sfruttano i risultati negativi delle dirette avversarie in corsa per la retrocessione. Era già accaduto nella gara contro la Roma, nel primo minuto di gioco anche la Lazio passa al ‘Carlo Castellani – Computer Gross Arena’: stavolta ci vogliono appena 54 secondi. Cross al centro dalla destra dell’ex Hysaj per Boulaye Dia che tutto solo controlla di petto e infila Vasquez con il piatto. Gara subito in salita per i toscani già costretti a inseguire.

La Lazio ha il controllo del gioco da subito con Guendouzi che dimostra di essere di altra categoria, mentre Castellanos è sempre pronto a essere servito e a rifinire per Dia e Zaccagni. Lo stesso argentino è molto pericoloso al 17′ con Guendouzi che recupera palla in mediana e rilancia l’azione ospite servendo l’attaccante sui 30 metri, il destro dopo la girata è potente ma non trova l’incrocio dei pali. L’Empoli ci prova comunque, nonostante mentalmente sia a terra dopo lo svantaggio e con la vittoria che manca dall’8 dicembre 2024. Al 38′ grossa ingenuità di Colombo che non toglie la gamba nel contrasto colpendo Gigot, per l’attaccante empolese è il secondo giallo in 4 minuti e arriva l’espulsione, era stato ammonito poco prima. Decisione molto contestata dall’Empoli che di fatto ha influenzato quasi tutta la gara. Scontro involontario, almeno così sembra dalle immagini, ma per il direttore di gara è altro giallo e conseguente cartellino rosso.

Nel finale di primo tempo possesso palla prolungato della Lazio, poi Guendouzi prova un tiro cross che gira tantissimo e sembra poter finire nell’angolino basso sul palo più lontano di Vasquez si allunga e mette in angolo. Nella ripresa al 7′ arriva il pareggio: sulla punizione calciata da Sambia, Solbakken spizza la sfera che con la deviazione di Romagnoli riesce a servire Viti per il tap-in sotto misura.

Il Var però richiama l’attenzione dell’arbitro Colombo: gol annullato il fuorigioco di Viti. Si va avanti con altre due chiare occasioni per la Lazio; al 28′ con Pedro che sfiora il palo e nel recupero con Isaksen che si vede parare un bel tiro da Vasquez. Finisce 0-1 per la Lazio: Baroni ancora imbattuto negli otto incroci tecnici contro D’Aversa. Con questo risultato i laziali hanno vinto tutte le ultime sei sfide di Serie A al Castellani-Computer Gross Arena contro l’Empoli. Per i toscani salgono a 20 le gare di fila senza vittorie (sei pari, 4 sconfitte).

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Sinner a Roma, sbarcato all’aeroporto di Ciampino

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Jannik Sinner (foto di archivio di Imagoeconomica) è arrivato nel primo pomeriggio all’aeroporto di Ciampino con un jet privato partito da Nizza. Dallo scalo romano, il numero uno del tennis si è diretto verso l’hotel. Dopo la sospensione di tre mesi, domani Sinner sarà impegnato in un allenamento al Foro Italico dove mercoledì inizieranno gli Internazionali d’Italia.

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Napoli, una sinfonia perfetta verso il tricolore: Di Lorenzo, Rrahmani e Lukaku suonano all’unisono

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Un’intesa perfetta dentro e fuori dal campo, una coralità di dichiarazioni che racconta lo spirito con cui il Napoli si sta avvicinando alle ultime tre tappe decisive verso lo scudetto. La capolista mantiene nervi saldi e piedi ben piantati a terra, forte di un gruppo unito che parla una sola lingua: quella del lavoro, della concentrazione e dell’equilibrio.

La difesa è il vero punto di forza

Il successo di misura a Lecce porta in dote la quarta partita consecutiva senza subire gol e la diciassettesima in stagione. Merito anche di Amir Rrahmani, pilastro difensivo del Napoli e stakanovista silenzioso: «È stata una gara difficile, ma abbiamo tenuto botta. Tutto parte dal lavoro degli attaccanti, quando pressano bene diventa più facile per noi dietro».

Una solidità difensiva da record, con soli 25 gol subiti: il miglior dato tra i top 5 campionati europei. Numeri che spiegano il primato.

Di Lorenzo: «Siamo mentalizzati, ma serve ancora attenzione»

Il capitano Giovanni Di Lorenzo invita tutti a non abbassare la guardia: «Vittoria pesante, ma non decisiva. Mancano tre gare e dobbiamo restare concentrati. Ci siamo guadagnati tutto sul campo e dipendiamo da noi stessi».

Il leader azzurro sottolinea la trasformazione di questa squadra: «Ripensando a come avevamo chiuso la scorsa stagione, è incredibile essere in testa. Dal ritiro di luglio abbiamo fatto tanti sacrifici. Ora serve massima concentrazione».

Lukaku: «Come diceva Kobe, il lavoro non è finito»

Il centravanti Romelu Lukaku, alla sua 130ª partita con Conte, si è visto annullare un gol per fuorigioco millimetrico, ma non perde l’ironia: «Colpa del mio 48,5 di piede».

Poi torna serio: «Dobbiamo restare concentrati, abbiamo tre punti di vantaggio ma non possiamo rilassarci. Come diceva Kobe Bryant, il lavoro non è ancora finito».

Sull’intesa con Raspadori e McTominay: «Stiamo trovando i giusti equilibri. Mettiamo sempre in difficoltà le difese».

E sulla Champions, un pensiero all’Inter: «Auguro loro il meglio, ma noi dobbiamo pensare solo al nostro cammino».

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