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Esteri

Fra Mosca e Kiev accuse di raid su impianti energia

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Russia e Ucraina si dicono d’accordo sullo stop ai raid sulle infrastrutture energetiche, ma intanto continuano ad accusarsi a vicenda di violare i patti. “Penso che ci dovrebbe essere una reazione da parte americana”, ha tuonato da Parigi il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, accusando l’esercito russo di un attacco su Kherson e affermando che “non è chiaro chi stia monitorando” le promesse di mettere fine a questi attacchi. Mentre ieri Mosca ha puntato il dito contro Kiev accusandola di voler minare “gli accordi russo-americani sulle misure per risolvere il conflitto”.

La Russia ieri ha accusato le truppe di Kiev di aver colpito infrastrutture elettriche vicino a Bryansk e Kursk provocando ampi blackout. Oggi ha rincarato la dose accusando i militari ucraini di aver preso di mira una stazione elettrica di Bryansk e di aver lanciato senza successo un drone contro un deposito di gas in Crimea. Kiev respinge le accuse. Ciò che afferma Mosca “non è vero”, ha ribattuto l’esercito ucraino, che ieri ha definito le imputazioni rivoltegli dalla Russia “disinformazione” volta a giustificare la continuazione del conflitto. Poi Kiev ha a sua volta accusato Mosca di colpire i suoi siti energetici con bombe e droni. “Ci sono già stati otto attacchi confermati su strutture energetiche”, è la denuncia del governo ucraino ripresa dall’Ap. Mentre, secondo la Bbc, Zelensky ha accusato oggi le truppe russe di aver danneggiato la rete elettrica a Kherson con bombardamenti di artiglieria causando gravi interruzioni nelle forniture.

E sempre a Kherson, le autorità ucraine accusano l’esercito russo di aver provocato la morte di due civili e il ferimento di altri cinque in un raid, mentre altre 21 persone sono rimaste ferite in un bombardamento a Kharkiv, denunciano. L’invasione dell’Ucraina ordinata da Putin continua a uccidere innocenti. Se dovesse essere rispettato, l’accordo per fermare i raid contro le infrastrutture energetiche potrebbe mettere fine ai bombardamenti che hanno messo in ginocchio la rete elettrica ucraina lasciando la gente al buio e al gelo in pieno inverno con raid considerati dall’Onu probabili violazioni del diritto internazionale umanitario. Ma anche ai raid con cui le forze ucraine hanno colpito raffinerie e serbatoi di petrolio nel cuore della Russia.

Oltre allo stop agli attacchi su questi obiettivi, dai tre giorni di negoziati separati a Riad tra Usa e Russia e Usa e Ucraina, è emersa un’intesa di massima per un accordo per la navigazione in sicurezza sul Mar Nero, ma Mosca chiede contestualmente la cancellazione di alcune sanzioni che dice colpiscano indirettamente le sue esportazioni di cereali e fertilizzanti. Resta invece ancora sulla scrivania di Putin la proposta americana e ucraina di un cessate il fuoco “completo” di almeno 30 giorni. E così i combattimenti non si fermano. E così Zelensky – riporta Ukrainska Pravda – accusa Mosca di preparare “nuove offensive nelle regioni di Sumy, Kharkiv e Zaporizhia”. Mentre, secondo Seul, il regime di Pyongyang – già accusato da Corea del Sud, Ucraina e Usa di aver inviato 10.000 soldati ad appoggiare le truppe del Cremlino – avrebbe mandato altri 3.000 militari in Russia tra gennaio e febbraio.

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Esteri

Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

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Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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