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I Sentieri del Bello

Ferdinando IV di Borbone e il Pallagrello, storia di un vino regale che rivive grazie a Vinum Fabulas 

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Ferdinando IV di Borbone (Napoli 1775-1825), oltre ad essere uno dei regnanti più longevi della storia con i suoi 66 anni di regno, è stato un giovane e brillante imprenditore. A soli 24 anni si dedicò alla produzione di vini di qualità che esportava in tutta Europa. Da autorevoli testimonianze storiche, risulta che la sua preferenza era ricaduta su di un vitigno autoctono dalle superbe caratteristiche: il Piedimonte nero e bianco oggi conosciuto con il nome di Pallagrello nero e bianco.

Nel 1775 dedicò un’ampia parte di territorio agricolo nei pressi di Piedimonte Matese, in località Monticello, alla coltivazione proprio di questo vitigno e ancora oggi possiamo osservare nei pressi del vigneto una lapide celebrativa che riporta il divieto assoluto, a tutti, di passare nelle zone adibite a vigna. Successivamente Ferdinando IV ebbe l’intuizione di coltivare tutte le viti che riteneva più pregiate del suo Regno in un unico posto, dando il via ai lavori per la costruzione di quella che ancora oggi conosciamo come Vigna del Ventaglio. 

Era formata da circa diecimila viti e in ogni settore veniva coltivato un tipo d’uva diverso ed una lapide o cippo, in travertino di Bellona, recava inciso, sotto la regale corona borbonica, il nome del buon vino prodotto. Tra le varietà di uva presenti nella vigna, Ferdinando riservò un posto d’onore al suo vino preferito, il Piedimonte (l’attuale Pallagrello) che addirittura usava offrire ai regnanti di tutta Europa, al posto dei ben più famosi all’epoca vini francesi, in occasione dei pranzi ufficiali ospitati presso la Reggia. La sua passione per questo vino di grande qualità, lo indusse a far coniare dalla Zecca una moneta, il Quattro Cavalli di Ferdinando, con la rappresentazione su di un lato di grappolo di uva.  Nella mente del Re Borbone, c’era di sicuro un’idea rivoluzionaria: celebrare il suo vino preferito con questa moneta. 

Dopo circa 200 anni un’azienda casertana, la Vinum Fabulas, ha voluto realizzare il sogno di un Re e, in collaborazione con la Zecca di Lucca (la più antica d’Europa, AD 650 d.c.), ha realizzato una bottiglia del Pallagrello prodotto nelle stesse terre che aveva scelto il sovrano con incastonata sul collo una riproduzione del Quattro Cavalli d’argento, coniata a tiratura limitata apposta per il progetto. 

Un vino da collezione, la testimonianza storica dell’ingegno e della intuizione di un Re che intravide per primo la potenzialità di un vitigno che ancora oggi rappresenta una delle eccellenze del nostro territorio. 

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Brand Ischia e sana comunicazione, le sfide del sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono per l’isola

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Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.

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Programmazione turistica e rilancio dell’isola: le idee del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale

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“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi. 

Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.

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Le sfide che aspettano Ischia: l’analisi del commercialista Antonio Tuccillo

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L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.

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