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Politica

Famiglie vittime, no a commissione Rampelli anni piombo

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Una commissione d’inchiesta sugli anni di piombo: la proposta di legge di Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e storico colonnello di FdI, fa insorgere la sinistra e l’Anpi ma anche le associazioni delle vittime delle stragi. Quella proposta, presentata in quelle forme – e soprattutto da destra – sostiene il fronte del no, ha un sapore “revisionistico”. “E’ un’operazione politica volta a riscrivere la storia” sostiene il Pd e quindi “va ritirata”, soprattutto ora che stanno andando a dama i processi sugli anni di piombo. In caso contrario sarà battaglia in Parlamento, e anche Avs ha garantito il suo appoggio: “La matrice neofascista delle stragi è indelebile”.

Rampelli però non ci sta: “Non ritiro proprio nulla – ha commentato – sono pronto a rivedere il testo, ma senza alterare l’obiettivo finale, svelare la verità su quegli anni terribili di guerra civile strisciante”. A dare voce ai contrari è stato oggi il deputato dem Andrea De Maria, che ha convocato alla Camera una conferenza stampa con il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto, Paolo Bolognesi, quello di Piazza della Loggia, Manlio Milani, e quello di Piazza Fontana, Federico Sinicato. L’opposizione è senza sconti: “Non mettiamo in discussione il ricordo di chi ha perso la vita a destra, quegli atti vanno condannati” ha detto De Maria. Tuttavia “ne contestiamo le motivazioni politiche. Forse FdI si dovrebbe rendere conto che è il primo partito del paese e assumere iniziative che si riferiscono al loro passato non è la cosa migliore che possono fare in questo momento storico”. Il più intransigente è forse Pagliarulo dell’Anpi: “C’è difformità tra relazione e testo – ha detto – Si limita alla morte di esponenti di destra, e ferma restando la condanna dei delitti leggo che Acca Larenzia sarebbe stata tra i più tragici eventi della storia italiana. Io ricordo però momenti più tragici, come le stragi o il delitto Moro. Il mio timore è che la commissione, più che fare luce, possa fare ombra”. Bolognesi ha ha espresso timore “per i processi su Bologna e Piazza della Loggia. Si cerca di tenere sottotono ciò che è venuto fuori rispetto alle protezioni da parte dell’Msi”.

Simile la linea di Milani: l’idea “sembra mettere in discussione la magistratura”, “è un tentativo di modificare la prospettiva sia dal punto di vista giudiziario che storico”. “Non ci serve una indagine parlamentare, che potrebbe aggiungere un giudizio politico – ha concluso Sinicato – Solo davanti a un tribunale si può avere carattere oggettivo. Prima serve una totale assunzione di responsabilità politica di quei fatti”. “Trovo davvero grave – la replica di Rampelli – una conferenza stampa ‘contra personam’, oltretutto contro il vicepresidente della Camera. Penso si tratti della prima volta”.

Poi, nel merito, spiega di essersi ispirato oltre che “al dolore delle famiglie”, anche ad alcuni esponenti storici della sinistra – da Veltroni a Pertini – “artefici di concreti gesti di pacificazione. Questa – ha concluso – non è una commissione con lo scopo di indagare sulle stragi” ma vuole “portare nuovi elementi conoscitivi per dare almeno una verità storica a centinaia di ragazzi innocenti che non portano nomi illustri e non hanno avuto una giustizia”.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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